Il numero 2/2005 della rivista STUDIUM dà voce a momenti importanti dell’etica, del mondo universitario e della nostra storia contemporanea. Si sommano così un editoriale di Franco Casavola su Filangieri: la religione e lo spirito europeo, che sottolinea la grande libertà e responsabilità proprie dell’uomo di fede («Ardiamo di apparir bigotti agli occhi dell’empio ed empi agli occhi del fanatico»), e l’ampio saggio di Mario Toso su Fede cristiana, etica e politica, che analizza le caratteristiche del pensiero postmoderno confrontandolo con la fecondità di riflessioni e stimoli che deriva dalla riflessione cristiana all’etica e alla politica dei nostri anni.
Di grande interesse i contributi di Giuseppe Camadini su Newman e Montini sull’Università (letto in occasione della presentazione della mia traduzione) e di Giuseppe Dalla Torre su Agostino Gemelli e il fascismo, legati dal comune filo conduttore dell’istituzione e della vocazione universitaria. Quest’ultimo analizza i meriti di Gemelli all’interno del contributo dato dalla Cattolica alla formazione di una classe dirigente «non fascista, levatrice saggia del passaggio dal totalitarismo alla democrazia e pronta ad assumere le proprie responsabilità alla caduta del regime».
A questi saggi fanno seguito nel fascicolo le riflessioni di Paolo Miccoli e Paola Ricci Sindoni, rispettivamente su La riflessione su Dio in Cornelio Fabro (1911-1995), a dieci anni dalla morte del grande studioso dell’ateismo moderno, e Rappresentazione e ruolo dell’intellettuale del Novecento, che lasciano poi spazio all’articolo di Giorgia Salatiello, Uomo-donna: dal fenomeno al fondamento. La Salatiello, basando il suo intervento sulla recente Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla collaborazione dell’uomo e della donna nella Chiesa e nel mondo della Congregazione per la Dottrina della Fede, guarda a come l’indagine della filosofia sul differire dell’uomo e della donna, fatto nuovo e molto attuale, venga in essa volta verso un profondo invito ad approfondire la verità dell’essere umano, uomo e donna.
A conclusione del fascicolo, seguono le analisi critiche sulla letteratura di Mara Luzi Pacella (Il Segneri di Alessandro Manzoni) e di Sabino Caronia (Vent’anni. Le «terribili primavere» di Alvaro) e quelle sulla società dell’immagine di Paola Dalla Torre (Il cinema, memoria storica audiovisiva).
1 commento:
Mi rendo conto che è solo un post di segnalazione,
ma Fabro non è stato solo un critico dell'ateismo moderno,
ma un grande interprete di Kierkegaard e spt di Tommaso d'Aquino (originalissima e liberatoria la sua concezione dell'essere),
per tacere dall'opera di demistificazione di certi grandi teologi.
l.p.
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