domenica, maggio 29, 2005

A beautiful abstention

Nei commenti a quanto ho scritto ieri Giorgia mi chiede: in che senso il No aiuta il SI?

Vedi Giorgia, non so sei tu hai mai sentito parlare di teoria dei giochi, quella di of John Forbes Nash Jr., il protagonista di A Beautiful Mind.
Bene, la teoria di giochi ci aiuta a capire il valore delle varie opzioni di fronte al referendum.

Date le leggi che regolano il referendum in Italia, l'effetto di chi vota SI o si astiene corrisponde all'intenzione del votante. Votare SI significa aiutare i SI e astenersi significa contrastare i SI.

Mentre paradossalmente l'effetto del votare NO, nel caso i SI non abbiamo la maggioranza assoluta, è solo quello di favorire i SI a raggiungere il quorum, pertanto l'effetto contraddice l'intenzione del votante.
Questo naturalmente nel caso i SI non abbiamo già la maggioranza assoluta.
Se invece si verificasse l'opposto, ossia che i SI abbiano già la maggioranza assoluta a prescindere dai NO, allora votare NO sarebbe ugualmente inutile, visto che i SI vincerebbero in ogni modo.

La strategia degli astensionisti si basa sull'assunto, che sarà dimostrato il 12 e 13 giugno, che i SI non sono maggioranza assoluta e pertanto non hanno diritto a cambiare una legge approvata da una maggioranza assoluta in Parlamento.

Quindi, chi è contrario ai quesiti referendari e non vuole che la legge cambi, fa bene ad astenersi, a meno che il quorum sia stato già raggiunto.

Non solo fa bene perchè è il mezzo più efficace ma diventa adirittura un dovere morale per impedire che una legge approvata da una maggioranza assoluta venga stravolta da una maggioranza solo relativa.

Non c'è nulla di incivile nell'avvalersi di un diritto costituzionale, anzi io trovo più incivile non rispettare le scelte altrui, nonostante queste siano previste espressamente dalla legge.

Come dire: noi abbiamo un'opinione, se ad avere un'opinione opposta siete di più, allora vincerete e io accetterò con rispetto la scelta del popolo italiano.
Allo stesso modo chiedo rispetto per chi la pensa come me e sceglie di astenersi.

Confrontiamoci sui quesiti, non sulle scelte di voto.

13 commenti:

Giorgia ha detto...

io effettivamente confutavo la scelta di astenersi, non quella di sostenere le ragioni del sì o del no.
quello che trovo. molti referendum sono andati a vuoto, in passato, perché non si è raggiunto il quorum. secondo me proprio apporre la regola del quorum inibisce la formazione di una coscienza civica nelle persone. tu magari fai questo ragionamento della teoria dei giochi, ma sono convinta che molte persone non vadano a votare ai referendum solo per pigrizia. magari nemmeno s'informano sui quesiti referendari. o magari, ottusamente convinti della propria idea, non si premurano nemmeno di ascoltare l'altra campana (perciò ho detto "ottusamente"). non c'è dialogo - non dico accordo, ché se due persone la pensano diversamente, continueranno a farlo, se sanno sostenere le proprie ragioni. ma è brutto non avere nemmeno vagamente l'idea di cosa pensi il resto del mondo. ecco: a fronte di un Angelo che magari sa cosa pensa il resto del mondo, ci sono tante, troppe persone che non si preoccupano del referendum solo perché "uff, un'altra scocciatura - preferisco andare a prendere il sole in spiaggia". è questo che io non trovo civile. la teoria dei giochi, con la civiltà, secondo me c'entra ben poco. spero di essermi spiegata meglio, questa volta.

Giorgia ha detto...

> quello che trovo. molti referendum sono andati a

oops, mi si è nagiato un pezzo di commento. intendevo dire: "quello che trovo assurdo è insistere con la regola del quorum."

Giorgia ha detto...

niente, oggi sono dislessica...vabbè.

Angelo ha detto...

Giorgia, queste sono le regole volute dai padri costituenti. Prenditela con loro. Certo la Costituzione può essere modificata ma chi ha promosso i referendum conosceva le regole vigenti e non può lamentarsi ora.

In passato il referendum ha portato grandi cambiamenti nel Paese, quando c'era un sostegno sostanziale, diffuso. Questa volta tutto questo consenso non lo vedo. Aspettiamo il 13 giugno, può darsi che mi sbaglio.
Se però ho ragione, non date la colpa al quorum ma abbiate rispetto per le scelte del popolo.

Gli ottusi, poi, ci sono tanto tra gli astenuti che tra i SI. Dicendo che l'astensione è inciviltà hai però offeso anche chi, come me, si astiene consapevolmente.

AB

Giorgia ha detto...

evidentemente continuo a non spiegarmi - ma se ti senti dato dell'ottuso, quando ho detto che, a fronte di un Angelo che argomenta la sua astensione, ci sono centinaia di persone che nemmeno sanno questo referendum di cosa tratti, allora non so cosa fare. non era mia intenzione offendere te, questo è sicuro. per quanto riguarda la costituzione, l'istituto del quorum referendario è solo una delle tante cose che non vanno, secondo me.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo tutto.
Da matematico ho usato anch'io il concetto di Teoria dei giochi.
Il problema è che i promotori del SI non ci sentono...

Anonimo ha detto...

perchè chi incita all'astensione, non dice anche che sta commettendo unn'illegalità?

il Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n 361, prevede ex art. 98 che: “Il pubblico ufficiale, l'incaricato di un pubblico servizio, l'esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all'astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000.” (importi convertiti in euro).

Angelo ha detto...

Tosca, questa obiezione l'abbiamo sentita decine di volte ma non ha nessun valore.

L'astensione ai referendum è un diritto costituzionale.

Le legge inoltre recita: " ... abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse".

Dove sarebbe l'abuso?
A chi ti riferisci?
Fammi un esempio e discutiamone.

AB

Anonimo ha detto...

Tosca, questa obiezione l'abbiamo sentita decine di volte ma non ha nessun valore.
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una legge dello Stato non ha valore? o ne ha solo la legge 40?

L'astensione ai referendum è un diritto costituzionale.
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se io mi astengo di mia scelta sì. è un mio diritto.

Le legge inoltre recita: " ... abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse".
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il clero, segnatamente il cardinale Ruini, nella sua funzione di presidente della CEI.
i ministri di culto cattolico, oltre ad "impicciarsi" di affari che non sono loro (l'ordinamento dello stato italiano in materia elettorale), invitano all'astensione violano pure i patti lateranensi

Dove sarebbe l'abuso?
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vedi sopra

A chi ti riferisci?
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vedi sopra

Fammi un esempio e discutiamone.
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vedi sopra

Angelo ha detto...

Rispondo a Tosca

> una legge dello Stato non ha >valore? o ne ha solo la legge 40?

Certo che ha valore, nessuno ha cancellato quella legge. E' la tua obiezione che non ha valore perché il richiamo a quell'articolo non è pertinente.

Se il maresciallo dei Carabinieri venisse a casa mia o andasse in piazza a propagandare l'astensione, contravverrebbe quell'articolo perché si tratta di un abuso delle proprie attribuzioni. Se invece il parroco in chiesa ricorda qual è la dottrina cristiana e qual è il comportamento più corretto da adottare, sta facendo semplicemente il suo dovere.
Prova a denunciare Ruini e poi vedrai che ho ragione.

>il clero, segnatamente il cardinale >Ruini, nella sua funzione di >presidente della CEI.
>i ministri di culto cattolico, >oltre ad "impicciarsi" di affari >che non sono loro (l'ordinamento >dello stato italiano in materia >elettorale), invitano >all'astensione violano pure i patti >lateranensi

Il cardinale Ruini, in quanto cittadino italiano, ha il diritto di esprimersi come me e te, anche sull'ordinamento dello Stato.
L'astensione è una delle opzioni previste dalla Costituzione e Ruini ha il diritto di indicare ai fedeli della Chiesa la via migliore per perseguire il bene comune.

Io continuo a stupirmi perché ci si scandalizza tanto per la scelta dell'astensione. Se non siete d'accordo andate a votare e se siete la maggioranza vincerete senza problemi. O il timore, piuttosto, è che non siete maggioranza?

Anonimo ha detto...

risposte incoerenti

inutile continuare

Anonimo ha detto...

Non voglio entrare nel merito dei quesiti ma fare una semplice considerazione matematica.
Fisiologicamente c'è una percentuale intorno al 20% degli aventi diritto che non va mai a votare.
Immaginiamo che i fautori dell'astensione riescano a convincere il 30% degli aventi diritto a non votare e che la percentuale dei sì raggiunga l'85% dei votanti.
A questo punto abbiamo le seguenti percentuali (sul totale degli aventi diritto):
- 20% disinteressati
- 30% astensionisti contrari al referendum
- 43% favorevoli all'abrogazione
- 7% contrari all'abrogazione
A questo punto grazie ai disinteressati una minoranza (pari al 37% dei cittadini) impone il suo volere alla maggioranza.
Pensate ancora che l'astensione non sia un trucco?

Angelo ha detto...

Francesco, ancora con questa storia del trucco?
Il tuo ragionamento avrebbe senso solo se i padre referendari non avessero espressamente richiesto il quorum.

La legge 40 ha già vinto, in Parlamento, ed ha già avuto il sostegno di una larga maggioranza di votanti. Il referendum è ABROGATIVO, pertanto una maggioranza confermativa non è richiesta, mentre è richiesto un quorum per l'abrogazione. I contrari non devono dimostrare un bel niente, tocca ai favorevoli contarsi.
Se non raggiungono il quorum evidentemente è perché la maggioranza degli italiani non vuole cambiare questa legge.