Enrico ha scritto lunedì sul suo blog:
"Mi sento contento, oggi. A dispetto della città eterna. Il fine settimana è stato un grappolo di cose belle che mi invitano a non fissare lo sguardo sulle difficoltà piccole o grandi che siano, ma a vivere ogni istante come parte di un disegno molto più ampio, nel quale siamo vincenti e non per merito nostro. Come affrontare una partita sapendo che è truccata: per te finirà bene, anche se non riesci a immaginare attraverso quali percorsi. La sensazione di smarrimento e grato stupore, per il quale sei spettatore della tua stessa partita, ti libera dall'ansia di dover ad ogni costo far virare il risultato. E nel contempo conservi le forze per poterle impegnare in particolari che non avresti energia neanche per notare. Libero"
Bene, questa è esattamente una sensazione che ho avuto anche io ultimamente, in particolare quando sono arrivato qui in Irlanda attraverso una serie di incredibili coincidenze e casi fortuiti, e che non avrei saputo descrivere così bene.
Anche io ho sentito che certe cose dovevano andare in un certo modo anche se all'inizio non capivo perchè. In realtà questo è quello che la tradizione cristiana chiama Provvidenza, che a volte si fa intelligibile ma spesso rimane misteriosa, appena percettibile. Eppure basterebbe un pizzico di fiducia in Dio e saremmo tutti più sereni.
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