giovedì, novembre 21, 2002

Un primo, immenso, e per noi catastrofico, risultato politico questa oscura vicenda degli arresti di venti militanti di gruppi cosiddetti "no global" lo
ha gia' regalato ai padroni della globalizzazione neoliberista.
Per la stupidita' di tanti sedicenti ed autoproclamatisi (o proclamati dai mass-media piu' narcotici, autoritari ed osceni: che e' anche peggio)
"portavoce" del movimento per la pace che si oppone ai crimini della globalizzazione neoliberista, la maggioranza del popolo italiano e' resa
convinta che chi si batte contro la guerra e l'ingiustizia sia rappresentato da personaggi impresentabili e moralmente peggio che discutibili come i
leader dei cosiddetti Disobbedienti.
Congratulazioni.
*
Tutti coloro che all'accusa delirante di essere sovversivi hanno insensatamente risposto di si' ci hanno messo tutti in un cul di sacco.
Complimenti vivissimi.
Tutti coloro che militarescamente e cameratescamente "insorgendo come un sol uomo" hanno detto che le posizioni degli arrestati (e ingiustamente
arrestati, a mio avviso, dopo che ho letto una per una tutte le pagine dell'ordinanza - che comunque contengono molte cose assai diverse da quel
che i giornali e le tivu ne hanno cavato per il loro frettoloso pubblico consumista) sono "le nostre posizioni", ebbene, costoro hanno appiattito
tutto il "movimento dei movimenti" su posizioni moralmente inammissibili, logicamente deliranti ed effettualmente violentiste.
Grazie di cuore.
*
Ed invece questo occorre dir chiaro, e almeno noi lo abbiamo detto chiaro e non ci stancheremo di ripeterlo:
1. chi vuole lottare contro la guerra e contro l'ingiustizia globale deve essere costruttore di pace, operatore di giustizia, deve fare la scelta
della nonviolenza, che e' anche nonmenzogna.
La scelta della nonviolenza e' la discriminante fondamentale, chi non la fa non e' affatto un nostro compagno di lotta contro la violenza, il sessismo,
il razzismo, lo sfruttamento, l'inquinamento, la guerra.
Chi non fa la scelta della nonviolenza e' un nostro avversario.
2. Il "movimento dei movimenti" e' cosa complessa, germinale, ambigua, ingenua, giustamente senza capi e senza burocrati; ma e' anche cosa gia'
purtroppo largamente infiltrata da gruppi e logiche peggio che discutibili; ma nulla e' gia' deciso, questo movimento e' giovanissimo e puo' prendere
ancora vie assai diverse.
Battiamoci perche' tenga fermo il criterio del ripudio assoluto della violenza e della menzogna.
Chi ci propone unanimismi idioti con chi propugna o giustifica la violenza e' un nostro nemico. E dei peggiori.
3. Difendiamo i diritti umani degli arrestati, e chiediamone la scarcerazione se essi sono detenuti soltanto per i fin qui resi noti
fatti-reato (non dico le qualificazioni di essi in articoli penali, che sono per piu' versi insensate e persino ridicole in questo caso), poiche' essi
fatti-reato (che sono comunque gravi se al termine del procedimento dovesse risultare confermata l'ipotesi accusatoria di un agire con metodi violenti;
ma questo e' appunto cio' che il processo deve dimostrare o smentire, e ognuno deve essere considerato innocente finche' non se ne provi l'eventuale
colpevolezza) non sono tali a me sembra da giustificare una carcerazione preventiva.
4. Difendiamo la magistratura da chi vuole delegittimarla a vantaggio della destra eversiva al potere.
E chiediamo che l'azione giudiziaria, in questo come in tutti gli altri casi, proceda serenamente, rapidamente, e senza alcun condizionamento,
finalizzata solo all'accertamento della verita' e all'affermazione del diritto.
5. Cerchiamo di uscire al piu' presto dalla trappola in cui troppi sono caduti: di accettare il linguaggio e le accuse piu' turpi e irragionevoli, e
di replicare a chi ti insulta dicendo che si', siamo proprio cio' che lui dice. Dare ragione ai calunniatori - sia pure per incredulita' e in guisa di
scherno - e' sciocchezza grande ed effettuale complicita' con essi.
6. Come ebbero a dire Platone, Sant'Agostino, Marx, Luce Irigaray e Vandana Shiva (perche' sicuramente almeno una volta nella vita lo avranno detto
anche loro): piantiamola di fare gli scemi.
7. Per aver sottovalutato il fatto che la violenza corrompe tutto ed e' sempre nostra nemica, negli anni '70 un movimento giovane, ingenuo e
generoso, fu (certo, soprattutto anche perche' indottovi dalle trame eversive dei potenti; ma del proprio agire ognuno e' responsabile) travolto
nella follia e nel sangue. Impediamo che possa accadere di nuovo.
Solo la nonviolenza puo' salvare la nostra lotta.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Peppe Sini

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