Dona fratello, al tuo fratello più povero: diventerai nientemeno creditore di Cristo.
* *
Non farti adescare dai maneggioni che insozzano il loro
cuore per trarne gioie esclusivamente
mondane. E’ più gustoso un tozzo di pane mangiato in purità
di cuore che una ricca mensa consumata nel peccato.
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Considera con orrore il tempo. Vivere è servire qualcuno: o
servi con le buone — e servi Iddio — o
servi con le cattive e ti ribelli, cioè a Dio? Salvarti o perderti?
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Da troppi anni m'è avvenuto di occuparmi e preoccuparmi
della patria terrena. A che pro? È tempo di occuparmi e preoccuparmi della Patria
celeste.
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Preghiera.
« Signore, per tuo merito mi sento buono. Se un giogo debbo
portare, il che è inevitabile, liberami da quello della concupiscenza e imponimi
il giogo della carità. Soave, si, è il tuo giogo, o Signore, e il tuo carico è
leggero ».
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« Io ti dò terra e tu mi dai Cielo »: così penserò ogni
volta che darò a un povero, che visiterò un infermo, o un carcerato, che vestirò
un ignudo, che alloggerò un pellegrino. E sarà per me consolazione grande aver
tolto a me stesso un’ora una veste una moneta un benessere.
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Ritorna ogni tanto nel ricordo, luce infallibile
dell’infanzia lontana, la preparazione alla prima Comunione nel ritiro delle Cappellette
di S. Luigi, a fianco della basilica di Santa Maria Maggiore: Santa Maria ad
Nives. Chi mi ridarà quel profumo di purità diffuso dapertutto, che imbiancava l’anima?
I gigli dell’orto concluso a gara con la neve che segnò i limiti del tempio.
Mi pare di sentire ancora il battito candido dei colombi in
quell’alba insonne, che stavo per abbandonarmi a Gesù. Ogni volta che passo di lì
è un colpo d’ale aperte al Cielo.
18 agosto 1946
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