sabato, marzo 15, 2025

Dona fratello, al tuo fratello più povero: diventerai nientemeno creditore di Cristo.

* *

Non farti adescare dai maneggioni che insozzano il loro cuore per trarne gioie esclusivamente

mondane. E’ più gustoso un tozzo di pane mangiato in purità di cuore che una ricca mensa consumata nel peccato.

* *

Considera con orrore il tempo. Vivere è servire qualcuno: o servi con le buone — e servi Iddio —  o servi con le cattive e ti ribelli, cioè a Dio? Salvarti o perderti?

* *

Da troppi anni m'è avvenuto di occuparmi e preoccuparmi della patria terrena. A che pro? È tempo di occuparmi e preoccuparmi della Patria celeste.

* *

Preghiera.

« Signore, per tuo merito mi sento buono. Se un giogo debbo portare, il che è inevitabile, liberami da quello della concupiscenza e imponimi il giogo della carità. Soave, si, è il tuo giogo, o Signore, e il tuo carico è leggero ».

* *

« Io ti dò terra e tu mi dai Cielo »: così penserò ogni volta che darò a un povero, che visiterò un infermo, o un carcerato, che vestirò un ignudo, che alloggerò un pellegrino. E sarà per me consolazione grande aver tolto a me stesso un’ora una veste una moneta un benessere.

* *

Ritorna ogni tanto nel ricordo, luce infallibile dell’infanzia lontana, la preparazione alla prima Comunione nel ritiro delle Cappellette di S. Luigi, a fianco della basilica di Santa Maria Maggiore: Santa Maria ad Nives. Chi mi ridarà quel profumo di purità diffuso dapertutto, che imbiancava l’anima? I gigli dell’orto concluso a gara con la neve che segnò i limiti del tempio.

Mi pare di sentire ancora il battito candido dei colombi in quell’alba insonne, che stavo per abbandonarmi a Gesù. Ogni volta che passo di lì è un colpo d’ale aperte al Cielo.

 

18 agosto 1946

Nessun commento: