Non meravigliarti se il mondo tiodia senza ragione. Una ragione c’è: sente il mondo di vivere nelle tenebre, sente che tu hai avuto un dono immenso: la luce della fede, senza di che la vita è un deserto.
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Davanti alla piccola
nicchia alta sulla strada dove infuria la vita, la povera donna prega, congiunte
le mani. E’ mal vestita, sciupata dal lungo cammino, ma il gesto soave, lo sguardo
supplice fanno pensare a un angelo senz’ali. Passano acanto a lei i superbi i
sapienti: uno ho visto alzare appenalo sguardo e ritrarlo con una smorfia di compatimento.
Dio di misericordia, che neghi la fede a chi presume troppo dell’intelletto che
gli hai dato! Costui s’è scordato di Socrate il quale dopo aver interrogato i libri
per tutta la vita era finalmente arrivato a comprendere quanto fosse ignorante.
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C è un egoismo che
bisogna considerare santo, anche se ci possiede verso la fine dell’esilio. Tutta
lavita siamo stati gelosi per tante piccole cose; verso il declino diventiamo gelosi
dei presentiti beni eterni, preparandoci scrupolosamente al gran passo. Non vogliamo
perdere nessuno dei privilegi nel Regno che il Padre ci ha preparato. Egoismo benedetto.
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Ho notato che la politica
più temeraria è spesso praticata da gente che porta rancore alla vita, gente che
non è nata per il volo, mala starnazzata.
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Assisi.
Un respiro, un anelito
saliva dalle anime distonti, convenute sulla roccia accessibile. Tu, morto nella
luce dell’alba eterna, luce che nel cuore dei secoli risplende più viva, tu vivo
fra noi pacifici moribondi...
22 settembre 1946
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