mercoledì, marzo 05, 2025

Durante la quaresima, a partire da oggi, ci faranno compagnia le meditazioni di Benigno (Auro d'Alba).


È repugnante ricorrere a Dio solo nei giorni del dolore.  È vero che Dio è il conforto degli afflitti, ma il cuore non di sola consolazione si nutre, ma di espiazione. E di questo dobbiamo ringraziarlo. Chiedere a Dio di evitarci il dolore è profondamente umano, ma significa anche mercanteggiare la fede. Il cristiano non dovrebbe mai chiedere a Dio che beni eterni.

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Amo la sinfonia dell’organo dopo la benedizione, quando la folla sciama. È un finale di gioia che investe l’anima. Le canne son tante gole d’angelo osannanti. Cristo rimane solo, prigioniero nel suo piccolo guscio d’oro, e par che spii se qualche fedele sosti un momento a guardarlo con l’ultimo sguardo d’ Amore.

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Mi guardo intorno. Dio, Dio di misericordia e di consolazione, gli uomini osano persino mettere in dubbio la Tua esistenza! Che sarebbe di noi senza di Te? Un mondo di disperati. Gli è che la vera libertà risiede nella Tua legge.

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Più si procede nella vita, più ci si convince che importa, sì, la stima degli altri, ma importa sopra tutto la stima di sé.

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Dall’« Omo Salvatico »: «Il Poeta e il Santo rimangono tutta la vita simili a quei fanciulli che Gesù cercava e per i quali è fatto il Regno dei Cieli ». Se è vero, come han detto tanti e ribadito Giuliotti, che nel tuo Spirito è la divina Poesia, di che devi temere?

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Qui tutto è alto, tutto aspira al volo: la strada, le torri, le scale, il verde, i bronzi, l’acqua, l’azzurro. Il gran pino che mi saluta al mattino, s'agita s'agita nelle giornate di vento, e apre le braccia quando squillano le campane, invocando il Cielo perché lo liberi dalla servitù della terra. Tutto tende a sollevarsi. Persino la fonte, nel giardino pensile, dopo essersi lanciata a volo, ricade delusa, in uno scroscio di pianto, a due passi dagli uomini seduti sulle dominanti panchine. Tutto tende all’alto: tutto, fuorché gli uomini affannati, che salgono a testa bassa, come sentissero — e sarebbe già molto — il peso della propria miseria.

2 giugno 1946


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