Come la terra dà fiori e frutti, attraverso il fermento delle stagioni, così l’uomo, frutto primordiale della terra, ha il dovere assoluto di riprodursi.
Guai ad opporsi a questa legge vitale: prima o poi il Creatore
punisce chi osa tradire l’opera sua.
* *
C’è chi gode a fare del bene, c’è chi vive per fare il male.
Incontri di tutti i giorni; ma la natura, anche qui, si vendica. Li riconosci subito
dagli occhi chiari o torbidi, dai lineamenti sereni o contratti, dal volto
luminoso o scuro. Chi gode nel fare il male porta il marchio nell’anima: il più
delle volte si tratta di aborti: fisici o morali.
* *
Aveva ragione quella creatura:« L’uomo, prima o poi,
tradisce; il pino non tradisce ». E s’abbracciava all’albero di Roma, che
sembra nato per respirare soltanto sotto il suo cielo, tutto a volte ampie e solenni
come la voce delle cattedrali.
* *
Il vento e il poeta:
-
Si può mai possedere una stella? E tu hai scelto
la più lontana...
-
Esistono forse stelle vicine?
-
Esistono.
-
Ma al poeta non interessano. Soltanto il pensiero
che un volo alto potrebbe accostarla al suo respiro...
-
Si può mai amare quel che s’intravede appena, o
s’indovina?
-
Non ami forse
di più nella tua corsa il polline che rapisci al fiore?
-
E’ vero.
-
Ed egli, il poeta, non può amare che un volto
bello intravisto allo sportello di un treno in corsa o d’un velivolo che s’alza:
un treno e un’ala che sì fermeranno lontano. La realtà del poeta è il ricordo.
* *
- C’è un’ignoranza della quale ho imparato ad aver
paura più di qualsiasi altra: l’ignoranza dello Spinto: perchè è incurabile.
13 ottobre 1946
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