Anche dì questo titolo, fratello, debbo fare ammenda. È ambizioso. T’è forse sembrato che il volo non sempre è alto? Avverti talvolta la «starnazzata»? E così, ma è umano. Vorrei avere le ali dell’aquila o della rondine, e invece mi scopro animale da cortile. Ma tu comprendi che non è possibile sollevarci troppo da terra senza rischiare di perderne i contorni. E, compatendomi, compatisci te stesso.
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Se a chi ti sollecita di intervenire a un certo avvenimento
di portata storica, tu rispondi che non hai tempo perché devi pregare; se ad un
appuntamento con i tuoi simili tu preferisci l’appuntamento con Gesù, passi
perlomeno per maniaco. Esultare! Il mondo non ha ancora capito che quando s’è
battuto a tutte le porte e percorso invano ogni via, la porta di Dio, la strada
di Dio sono le sole che rimangono aperte. È beato chi sa trovarle.
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C’è un solo modo di perdere tempo: allontanarsi da Dio col
peccato. Considerato sotto questo aspetto il tempo è assai più che danaro, ma
danaro che non ha niente a che fare con la moneta sonante o sordida mesa in
circolazione dagli uomini di cattiva volontà.
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Io non so, Signore,
se nel considerare la tua Mensa, sia più forte in me il desiderio o la pigrizia
di tanto volo.
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A momenti mi pento di aver troppo amato la patria terrena:
tempo perduto. Un solo Amore è tempo guadagnato: quello per la Patria celeste.
28 luglio 1946
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