domenica, aprile 20, 2025

Nostra cittadinanza

Ricorda sempre la tua duplice cittadinanza: se sei membro della città terrena, dominata cioè dalle tenebre, sei altresì membro della Città di Dio, realizzata nel mondo dalla sua Chiesa. Questa nuova «civitas», organizzata tra gli uomini e per gli uomini, con elementi soprannaturali, ti conduce all’eternità e però è universale, ha superato cioè ogni gretta concezione nel concetto di regno messianico.

Il pascolo

Ci vollero tre domande e tre risposte (certo perché i sordi sentissero e parlassero i muti) prima che Gesù risorto concedesse a Pietro, dinanzi agli altri Apostoli, sulle rive del lago di Tiberiade, la grande investitura. Come sempre generoso e ardente, entusiasta e temerario, per quanto era stato pavido, Pietro che ricordava di aver pianto lacrime di sangue per averlo rinnegato tre volte, risponde trasecolato alla triplice domanda del Maestro: «Tu lo sai, Signore, se ti amo!».
L’aveva rinnegato tre volte; doveva confermare tre volte la sua fede e il suo amore.
Risuona da allora nei secoli e nei millenni la divina consegna: «Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle».
Simone, già pietra d'angolo e clavigero celeste, diventa così Pastore umano e divino.

 

Il corpo mistico


Avevo pensato alla Chiesa come a un grande albero che ha le sue radici irrorate dal sangue della Croce. Papa, vescovi, sacerdoti, semplici fedeli salgono per i rami, si protendono verso il Cielo dove Egli è tornato, dove tutti dobbiamo tornare per i meriti di quel sangue prezioso.
I germogli più alti, i più verdi, i più teneri sono le anime dei puri: i più lontani dalle radici, ma i più gonfi della linfa di Vita che da quelle sale, nutrimento perpetuo. Quanti toni di verde prima di arrivare lassù, quanti gradi nella scala della perfezione!

Nulla di ciò che pensa il cristiano è suo. Ho aperto a caso il Vangelo di Giovanni ed ho letto: «Io sono la vite, voi i tralci».
L’immagine bella dunque era di Gesù, poeta insuperabile, che è in me com’è in te, fratello, se l’occhio, che è la lampada del corpo, resterà puro.

BENIGNO

 

18 luglio 1947

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