Ricorda sempre la tua duplice cittadinanza: se sei membro della città terrena, dominata cioè dalle tenebre, sei altresì membro della Città di Dio, realizzata nel mondo dalla sua Chiesa. Questa nuova «civitas», organizzata tra gli uomini e per gli uomini, con elementi soprannaturali, ti conduce all’eternità e però è universale, ha superato cioè ogni gretta concezione nel concetto di regno messianico.
Il pascolo
Ci vollero tre domande e tre risposte (certo perché i sordi
sentissero e parlassero i muti) prima che Gesù risorto concedesse a Pietro,
dinanzi agli altri Apostoli, sulle rive del lago di Tiberiade, la grande
investitura. Come sempre generoso e ardente, entusiasta e temerario, per quanto
era stato pavido, Pietro che ricordava di aver pianto lacrime di sangue per
averlo rinnegato tre volte, risponde trasecolato alla triplice domanda del
Maestro: «Tu lo sai, Signore, se ti amo!».
L’aveva rinnegato tre volte; doveva confermare tre volte la sua fede e il suo
amore.
Risuona da allora nei secoli e nei millenni la divina consegna: «Pasci i miei
agnelli, pasci le mie pecorelle».
Simone, già pietra d'angolo e clavigero celeste, diventa così Pastore umano e
divino.
Il corpo mistico
Avevo pensato alla Chiesa come a un grande albero che ha le sue radici irrorate
dal sangue della Croce. Papa, vescovi, sacerdoti, semplici fedeli salgono per i
rami, si protendono verso il Cielo dove Egli è tornato, dove tutti dobbiamo
tornare per i meriti di quel sangue prezioso.
I germogli più alti, i più verdi, i più teneri sono le anime dei puri: i più
lontani dalle radici, ma i più gonfi della linfa di Vita che da quelle sale,
nutrimento perpetuo. Quanti toni di verde prima di arrivare lassù, quanti gradi
nella scala della perfezione!
Nulla di ciò che pensa il cristiano è suo. Ho aperto a caso
il Vangelo di Giovanni ed ho letto: «Io sono la vite, voi i tralci».
L’immagine bella dunque era di Gesù, poeta insuperabile, che è in me com’è in
te, fratello, se l’occhio, che è la lampada del corpo, resterà puro.
BENIGNO
18 luglio 1947
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