giovedì, luglio 31, 2003

Un filmatino sul perchè gli italiani non sono europei.

mercoledì, luglio 30, 2003

Though I've tried before to tell her
Of the feelings I have for her in my heart
Every time that I come near her
I just lose my nerve
As I've done from the start

Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on

Do I have to tell the story
Of a thousand rainy days since we first met
It's a big enough umbrella
But it's always me that ends up getting wet

Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on

I resolve to call her up a thousand times a day
And ask her if she'll marry me in some old fashioned way
But my silent fears have gripped me
Long before I reach the phone
Long before my tongue has tripped me
Must I always be alone?

Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on
Stanotte ci sarà quello che, a detta del mio amico Biagio, è il più importante concerto dell'anno.
Si svolge a Toronto, e servirà a raccogliere fondi per fronteggiare i danni causati dalla SARS.
Sono previsti: Rolling Stones, AC/DC, Rush, The Guess Who, Justin Timberlake, Blue Rodeo, The Tea Party, Sam Roberts, The Flaming Lips, Kathleen Edwards, The Isley Brothers, Sass Jordan, La Chicane and Jim Belushi-Dan Aykroyd and Have Love Will Travel Revue.

Si può seguire in diretta sulla CBC.
Caro sant'Antonio, ieri ho cenato con 6 ragazze ed un amico, stasera invece sono uscito con un altro amico e 9, dico 9, ragazze!!
Troppa grazia, sant'Antonio, me ne basta una e tu sai chi...

Grazie

Il presidente del Consiglio di prima, fino al 1980 era in contatto stretto e formale con i mafiosi. Il presidente del Consiglio di ora,
manda i ministri a bloccare le indagini che i magistrati fanno su di lui. Il primo e' libero perche' l'associazione mafiosa all'epoca non
era nel codice, e gli altri reati sono andati prescritti per il tempo trascorso. Il secondo e' libero perche' per alcuni reati e' scattata la
prescrizione e per gli altri s'e' fatto fare un'apposita legge salva-se-stesso. "Giudichera' la storia", dicono i giudici di Palermo.
Si', la storia giudica, ma intanto io pago.

Riccardo Orioles
Il 25 luglio 2003, come previsto, una corte americana ha emesso la sentenza contro le tre suore domenicane, Ardeth Platte di 66 anni, Carol Gilbert di
55 anni, e Jackie Hudson di 68 anni, che dovranno rimanere in prigione per due anni e mezzo circa e pagare una multa di 200 dollari per ciascuna e
restituire 3,080.04 dollari. In particolare Jackie ha ricevuto una condanna di 30 mesi, Carol di 33 mesi e infine Ardeth di 41 mesi.
Le sorelle sono entrate nel perimetro della base militare in Colorado (uno degli arsenali nucleari presenti sul territorio americano) durante una
manifestazione di protesta civile contro la guerra in Iraq e hanno cercato di disabilitare simbolicamente un missile a testata nucleare, considerato
un'arma di distruzione di massa. Sono state arrestate ad aprile e oggi la sentenza e' stata emessa.
Il coraggio e la radicalita' della nonviolenza testimoniati dalle tre donne hanno raccolto ampio consenso nel mondo, diverse iniziative sono state
organizzate negli Stati Uniti per appoggiare la loro causa. Presenti le diverse congregazioni religiose, monaci buddisti, lavoratori cattolici,
membri di varie organizzazioni pacifiste tra cui Pax Christi International.
Un familiare di Jackie Hudson ha affermato che "le riunioni familiari abitualmente significano vacanze, cerimonie, compleanni. Oggi esse si
estendono anche ai processi e alle sentenze". Ed e' proprio come una Famiglia che le sorelle e i fratelli domenicani si sono comportati: stretti
intorno alla congregazione del Grand Rapids Dominicans, alla quale le suore appartengono, e convinti dei costi sociali e politici del lavoro a favore
della giustizia e della pace nel mondo.
In aula le sorelle hanno continuato la loro azione nonviolenta di protesta contro l'uso di armi illegali vestendo abiti neri e velo e, nella tradizione
delle Donne in nero, sono rimaste sedute in silenzio davanti alla Corte.
Il 26 luglio e' stata organizzata la giornata "Adotta un silos di missili" per diffondere la consapevolezza dell'esistenza illegale e pericolosa di
arsenali nucleari negli Stati Uniti, in coerenza con la lotta delle tre sorelle arrestate. Esse affermano che gli alti investimenti in armi, in
particolare quelli destinati alle armi di distruzione di massa, sono soldi tolti alla lotta per lo sradicamento della poverta' e della fame.
*
Comunicato a cura della Commissione Internazionale Giustizia e Pace della Famiglia Domenicana (per informazioni e contatti: jp@curia.op.org).
Per ulteriori informazioni (in inglese): Usa Commission for Justice and Peace, Sister Judith Hilbing: e-mail: jhilbing@aol.com, judithop@dom.edu;
sito: www.domlife.org

martedì, luglio 29, 2003

Buongiorno a tutti, qui piove che è una bellezza, ci si bagna un po' ma almeno si sta freschi.
Mi sta passando anche la tosse!

La città è infestata da adolescenti italiani e spagnoli, che fanno finta di studiare l'inglese.
Il campus è semideserto, ci sono rimasti solo un po' di stanieri e di studenti di LLM che concludono i corsi ad agosto.

Saluti a tutti.

domenica, luglio 27, 2003

Tra poco si vola verso Dublin City.
Temperature di ieri: 11- 17 gradi Celsius.

Serendipity is ... andare a Modena e trovarci solamente l'unica persona che volevi rivedere.


Oh doctor
We're dying
There's no use in crying
So live for tomorrow
And do what you have to

As far as I can tell
It doesn't matter who you are
If you can believe there's something worth fighting for
The color of an eye
The glory of a sudden view
The baby in your arms
The smile he always shoots at you

venerdì, luglio 25, 2003

Diverse persone sono arrivate su questo blog cercando la traduzione di Get Busy di Sean Paul.
Mi spiace, non ce l'ho. Se avessi un po' di tempo la farei io, anche se questo Sean Paul parla un inglese giamaicano.

(Ieri un'ennesima impennata nelle visite. A.L. smettila di approfittare della Fastweb dell'ufficio!!!)


Sono convinto che le nostre malattie hanno sempre una componente psicosomatica.
Non è paradossale che dopo un anno passato nel rigido clima dublinese senza essermi mai ammalato, arrivato in Italia mi sono beccato una polmonite con una tosse che dopo 10 giorni non vuol passare? Devo essere allergico all'Italia.

Il lato comico della vicenda è che mentre tutti morivano dal caldo io rabbrividivo, per cui in casa c'è stata una lotta tra me che chiudevo tutte le finestre ed i miei invece che le riaprivano per sopravvivere al caldo torrido.
Sono sicuro che da domenica, appena metterò nuovamente piede sul suolo ibernico, ogni malanno scomparirà.

Stasera, intanto, rivedrò Modena anche se gran parte dei miei ex-colleghi sancarlini è ormai in vacanza.
Un piccola passeggiata notturna e domani visita alla Ferrari.

martedì, luglio 22, 2003

E' tanta la nostalgia che ho per la vita in campus che ogni tanto mi vado a guardare la web cam che dà sul laghetto.

Ho trovato la donna della mia vita. Meglio, so come si chiama, Kate, ed ora devo trovarla.
E' la protagonista di Serendipity.
Un delizioso film che volevo vedere da tempo. Oggi l'ho fatto, finalmente e casualmente.
Parla delle fortunate coincidenze; quelle che ti fanno capire che la tua vita non è un casuale avvicendarsi di accadimenti.
La mia vita è piena di coincidenze, quasi tutte fortunate, e sono sicuro che alla fine tante cose ora confuse mi appariranno come tasselli di una trama legati da incredibili e impensabili fili.


Per quanti sono a Napoli e dintorni: stasera non perdetevi Dulce Pontes in concerto.

lunedì, luglio 21, 2003

Chi crede di poter trovare in se stesso tanto da far a meno di tutti, s'ingana molto; ma chi crede che non si possa fare a meno di lui s'inganna ancor di più.

La Rochefocauld
Sguardomobile, scritture di esistenza e resistenza nella società multimediale.
Da una settimana ho una antipatica tosse che non vuol passare.
Da due giorni ho un simpatico paio di lunghi baffi, chi ha la sventura di incontrarmi mi troverà, ancora per poco, in una versione piuttosto inedita.
Oggi parliamo di musica, della musica che si ascolta nei locali di Dublino.
Inutile dire che non c'è nulla di italiano, ma proprio nulla. E ben poco di irlandese, più che altro Harte e Westlife.
Qualche volta gli U2, raramente i Coors, mai ma poprio mai i Cranberries nè novità tipo Gemma Hayes.
Quasi tutta musica americana e inglese.

Solitamente si comincia con DaCent In da Club (che a me non piace ma serve a scaldarsi), Sugarbabes Round Round, Sean Paul Get Busy (che è difficilissima da ballare), Girlaloud Sound of the underground (e qui ci si scatena), Kelly Rowland Can't nobody, Mis-Teeq Scandalous (simpaticisissima).
Poi ci pensa Jo-Lo a ricordarci che lei viene sempre from the block.
Christina Aquillera non manca mai, con Stronger e Dirty, e qui cominciano gli stusciamenti che continuano con Liberty X Just a little (sicuramente la più provocante, it's so exciting the way you're invading me).

Queste le solite scalette, negli ultimi mesi.
Ma poi ci sono alcuni classici che si sentono spesso, troppo spesso.
Uno di questi è Livin' on a prayer di Bon Jovi, con tanto di stacchetto che tutti i presenti urlano a cappella.
Finita questa, almeno al Q Bar, parte sempre Sweet child o' mine. (Ora ditemi se questa è una canzone da ballare).

Un'altra vecchia canzone che fa impazzire gli irlandesi è Build me up buttercup dei Foundations.
A dire la verità io non l'avevo mai sentita prima di arrivare in Irlanda e son sicuro che in Italia quasi nessuno la conosce. Qui, nonostante abbia oltre 30 anni, continua a spopolare. Non so se è tornata di moda perchè è nella colonna sonora di Tutti pazzi per Mary, sta di fatto che quando comincia vedi tutti gli indigeni che gridano di gioia e tutti gli stranieri, zitti, che si domandano: ma questa qual è?

domenica, luglio 20, 2003

C'erano problemi con i commenti, pare che siano ora risolti. (Grazie Annina)
Qualcuno mi lascia un saluto?

sabato, luglio 19, 2003

Sarò nuovamente a Dublino dal 27 luglio al 1 agosto, hurrà.

Per la prima e forse ultima volta sono d'accordo con il ministro Castelli.

Adriano Sofri o è colpevole o è innocente.
Se è colpevole, come ha accertato la giustizia italiana, allora non si capisce perchè meriterebbe la grazia, visto che non si è neppure degnato di chiederla.
Se è innocente, allora perchè quanti ne chiedono la grazia non si battono con la stessa intensità perchè sia riconosciuto il vero colpevole?

mercoledì, luglio 16, 2003

Se vi piace la filosofia, in lingua inglese però, questo sito è ottimo.
Praticamente nuovi articoli ogni giorno.

Negli ultimi due giorni ho avuto un'impennata di visitatori e non ho capito perchè.
...

Lo SWIF Sito Web Italiano per la Filosofia ha pubblicato l'intervento che ho letto al Work in Progress Seminar lo scorso febbraio.
(A dire la verità ho anche una versione più recente, con qualche errore in meno.)

lunedì, luglio 14, 2003

E' un bel po' di tempo che qualcuno non mi lascia un commento.
:(

Brindelloni
Un blog per ricercatori italiani all'estero.

Archeo. Soddisfazione negli ambienti imprenditoriali siciliani per la sanatoria dei reperti archelogici decisa dal governo: chi possiede
illegalmente beni archeologici d'ora in poi se li potra' tranquillamente tenere. Negli ultimi trent'anni, i carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico avevano recuperato oltre cinquecentomila reperti detenuti illegalmente dai privati. Tanta fatica adesso e' del tutto inutile, visto che adesso e' passato il principio del "chi arraffa arraffa" e i proprietari illegali vengono tranquillamente equiparati ai proprietari legali e ai musei. Il provvedimento, a quanto pare, non ha scandalizzato nessuno (meno che mai l'opposizione): e d'altraparte che c'entriamo noialtri coi greci, coi romani antichi e con gli etruschi? Se li venissero a sorvegliare loro, i loro cocci, se ci tengono tanto: noi italiani, grazie a dio, ce ne freghiamo. Gran parte del patrimonio archeologico italiano e' gia'
sottratto al pubblico, rinchiuso in collezioni private o venduto per quattro soldi a collezionisti stranieri. Esclusi, naturalmente, i reperti troppo grossi (come i Templi di Agrigento) per essere impacchettati e portati via: in questi casi gl'italiani si limitano a costruirci attorno palazzi, ville e discariche abusive.

Riccardo Orioles

domenica, luglio 13, 2003

Vi sono mancato?
Non credo, a giudicare dal numero sempre più esiguo di visitatori (oggi pure uno del Trinity!! Ma che vuole?)
Ero in giro per il centro Italia.
Capatina a Roma, è ufficiale la traduzione uscirà a settembre, poi sono stato a Prato.
Sabato invece a Poggibonsi per un matrimonio.
E' stata una grande ripatriata. Decine di amici, un gran bel matrimonio. Cerimonia religiosa sentita e sincera (che pena quelli che si sposano in chiesa solo per tradizione)
un'omelia di quelle da registrare e riascoltare ogni volta che ci si dimentica del senso cristiano dell'amore coniugale e poi cena alla toscana.
Certo fa un po' impressione vedere sempre più amici inanellati e genitori; mi impegno, per il prossimo (ad ottobre) ad essere accompagnato da una donna, anche se finta.

Non me n'ero mai reso conto come in questi giorni me io faccio veramente una vita fuori dal comune.
Viaggiando in treno, ascoltando certi discorsi, oppure semplicemente facendo più attenzione a tante persone che conosco, mi sono accorto come vivendo all'estero, in un ambiente internazionale e studentesco, sono abituato a orizzonti completamente diversi.
Il paese, si sa, è la celebrazione della vita magra, il pensionamento dell'entusiasmo, il concorso delle vanità e via dicendo (Oggi ne parla anche dot)
Il problema è che anche uscendo dalla provincia abruzzese, che ha anche tanti pregi (specialmente per i pensionati), non mi pare che ci sia vita che faccia per me. Non vedo l'ora di tornare a Dublino.

mercoledì, luglio 09, 2003

Le cartucce per stampante costano più dello champagne, e intendo quello buono, non quello da supermercato.
Allo stato delle cose una bottiglia di Dom Perignon dal 1985 costa la bellezza di Euro 0,33 al millilitro, mentre una cartuccia per stampante costa la bellezza di... Euro 2,47 per millilitro!
Anche oggi sono stato buono: un 23, un 24, un 25, un 27 e tre 30.
(Tutte ragazze)

L'altra sera ho visto Tuck e Patty in concerto. Una voce e una chitarra, ma che voce e che chitarra!
Una splendida coppia. Bianco e nero, suono e canto, jazz and soul.
Li avevo già visti nel 1995, a Mechelen (Malines) in Belgio. Era la notte di Halloween e, stranamente, quella sera dopo il concerto, tornati fortunosamente a Leuven prendendo l'ultimo treno utile solo perchè portava ritardo, ho perso l'amica che mi faceva compagnia.
Improvvisamente sparì ricomparendo il giorno successivo.
A parte questo misterioso episodio, mi ricordo un concerto entusiasmante, in un piccolo teatro.
Questa volta invece era all'aperto, nell'area dell'ex Italsider a Bagnoli, dove faranno anche il Neapolis.
Il pubblico era rapito, scatenato.
Lui, un chitarrista incredibile, ci ha regalato una lunghissima e sognante Somewhere over the rainbow.
Lei però poteva risparmiarsi un predicozzo finale stile gospel.
In fondo sono solo canzonette, no?

martedì, luglio 08, 2003

Sono stato buono, un 25, due 27 ed un 30. Domani saranno di più e, molto probabilmente, meno preparati.

lunedì, luglio 07, 2003

La rivolta degli studenti in Iran sta si sta ponendo al centro dell'attenzione internazionale.
La FUCI ed il MSAC hanno scritto un messaggio di solidarietà per gli studenti in rivolta, Che vi invito a sottoscrivere.

Quel che più mi piace del mio lavoro non è certo lo studio, spesso faticoso e inconcludente. E neppure lo scrivere articoli o libri, difficilmente infatti sono soddisfatto delle mie opere. Non parliamo poi delle lezioni, non sono un oratore e quando devo farle in inglese è una sofferenza immane. L'unica cosa che veramente mi esalta è esaminare. E non lo dico per mal sopite tendenze sadiche, visto che il passatempo preferito di frustrati assistenti (ma io non mi sento tale) è quello di scaricarsi sui poveri malcapitati alunni. No, mi piace esaminare perchè è un momento di grande intimità, nel quale hai il potere immenso di entrare, secondo il tuo volere, nella mente di chi hai di fronte. Ascoltando gli altri si impara moltissimo e per fortuna non ho mai avuto la spocchia di sentirmi intellettualmente superiore solo perchè di qualche anno più anziano e quindi più avanti negli studi.
Ho lasciato il fresco di casa ed il mare per tornare a Napoli unicamente a fare un po' di esami nei prossimi giorni e sono emozionatissimo. Sarà un anno che mi mancano, visto che in Irlanda quest'anno ho solo dato ripetizioni. Non è facile, con poche parole puoi stroncare mesi di studio ma è una soddisfazione immensa quando alla fine ti ringraziano con sincerità. Una volta una ragazza mi è scoppiata a piangere per la gioia per un trenta e lode, altre volte mi chiedono il nome ma mai che lascino il proprio numero. Mah, vedremo...

AB
Anche il 2002 dovrà essere ricordato come un anno «tragico» sul fronte della libertà religiosa. In tutto il mondo, solo tra i cristiani, 938 sono stati
uccisi, 629 feriti e 100.345 quelli messi agli arresti per motivi collegati alla mancanza di libertà religiosa.

Un quadro drammatico fatto di persecuzioni fisiche, bavagli amministrativi, iniziative legislative che ancora limitano, e talora fortissimamente, quello
che il Papa definisce "il più fondamentale di tutti i diritti". A fare il punto della situazione è, per la quinta volta, il Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo realizzato dalla sezione italiana di "Aiuto alla Chiesa che soffre" (Acs), il movimento fondato nel '47 dal padre Werenfried van Straaten, più conosciuto come "Padre Lardo", scomparso lo scorso 31 gennaio.
Un rapporto, come ha sottolineato Andrea Morigi, con Marco Invernizzi coordinatore redazionale del rapporto, «che consente di tracciare un profilo
degli Stati e delle stesse comunità religiose in una prospettiva storica, per valutare quali siano i progressi e quali i passi indietro compiuti in questo campo». Un lavoro «unico», ha sottolineato il direttore di Acs Italia Attilio Tamburrini, in quanto «un ente cattolico si occupa della condizione dei credenti anche di altre confessioni religiose». E questo, appunto, perché «il diritto alla libertà religiosa è un diritto naturale dell'uomo». Se del rapporto colpiscono come uno schiaffo i numeri, ancora tragicamente alti, del prezzo pagato dai cristiani per professare la loro fede, nella fotografia che del mondo emerge dal volume il dato forse più preoccupante è quello della strisciante, crescente, «persecuzione amministrativa». Che in Paesi come la Bielorussia, o la Romania, o l'Ucraina, solo per restare in Europa, sembrano voler riportare indietro le lancette della storia. Lo stesso dicasi per i cosiddetti Paesi dell'"area verde", ossia quelli a maggioranza islamica, dove ai pochi progressi che si registrano - come in Qatar o nel Barhein - fa da contraltare l'espandersi della sharia che pone gravissime limitazioni alle confessioni diverse dall'islamismo. Una caso a parte, poi, è quello rappresentato dalla Repubblica popolare cinese, dove «i
nuovi regolamenti per vescovi e comunità - ha spiegato padre Bernardo Cervellera, direttore di Asia news - sottomettono la vita e il cuore stesso della Chiesa alle decisioni politiche e a un metodo "democratico" che rischia di distruggere la dimensione apostolica e sacramentale della Chiesa». Col pericolo, in questo modo, «di ridurre la Chiesa di Cina al rango di una setta o di una chiesa autocefala, sottomessa all'imperatore».

Secondo Cervellera «in tutti questi anni, fra persecuzioni e controlli, vescovi, sacerdoti e fedeli cattolici in Cina hanno dato una sempre maggiore testimonianza di amore e di unità al Papa e fra di loro. A tutt'oggi Chiesa ufficiale e Chiesa sotterranea sono sempre più unite e collaborano tra loro.
Lo smacco subito dal governo in oltre quarant'anni di politica religiosa spiega l'accanimento presente. È probabile che con questi nuovi regolamenti, inaccettabili per i cattolici, ci sia un'ondata di nuove persecuzioni».

Salvatore Mazza

sabato, luglio 05, 2003

Della vecchia Dc si puo' dire tutto il male che si vuole: camorristi a Palermo, ladroni a Roma - ma come politica estera, bisogna lasciarli stare. D'un paese che aveva fatto sette guerre in un secolo, era riuscita a fare una potenza pacifica rispettata da tutti. Di una nazione non grandissima, sconfitta in guerra, famosa per giri di valzer e tradimenti, uno dei tre pilastri su cui sorgeva l'Europa. L'Italia non e' sempre stata il paese dei telefonini: c'e' stato un momento in cui eravamo una specie d'Iraq bombardato, con le macerie al nord e la fame nera al sud. "Italian fascists", ci chiamavano, o - i piu' benevoli - "macaroni'" o "mandolini".
La prima volta che questa Italia ando' all'estero, a un dibattito pubblico europeo, il nostro rappresentante era un signore occhialuto alto e magro, abiti decorosi, sorriso raro. Attraverso' la sala - quando tocco' a lui prendere la parola - fra sguardi compassionevoli e sorrisini. "Mr Digaspery of Aitaly!". "So bene - comincio' - che tutto in questa sala, esclusa la vostra personale cortesia, ci e' contro. Ma noi italiani...". E parlo'. Parlo' dell'Italia povera ma coraggiosa, delle guerre subite e della pace sperata, delle macerie che gia' - senza aspettare nessuno - stavamo rimuovendo. Parlava sempre piu'
piano, eppero' ascoltato da tutti, perche' il silenzio era grande, mentre - per bocca del suo leader - nella sala passavano le sofferenze e i meriti, gli errori e i doni di tutto un popolo. Che ritornava adesso a parlare - dopo un buio di tanti anni - con tutti gli altri: senza piu' imporre niente a nessuno, senza piu' imperi, ma con una sua profonda civilissima dignita'.
Infine De Gasperi tacque, raccolse lentamente le carte e si avvio' per uscire: al suo passaggio, tutti i delegati - americani, francesi, inglesi, canadesi e tutti gli altri - si alzavano l'un dopo l'altro in piedi, in segno di rispetto; dietro di lui usci' la piccola delegazione italiana, composta da democristiani, liberali, azionisti, socialisti e comunisti. Da quel momento l'Italia torno' ad essere un paese d'Europa. Insieme - ed alla pari - con i francesi e i tedeschi fu anzi la prima a dire che bisognava unire l'Europa.
* * *
E ora, nel momento in cui finalmente l'Europa cresce economicamente e fa politica, fa fronte all'impero impazzito, prepara forze armate comuni - nel momento in cui, dal punto di vista nazionale, c'era da raccogliere il frutto di cinquant'anni di semina coerente e faticosa - ecco che arriva un brianzolo qualunque e strilla: "Tenetevi la vostra Europa, scemi! Noi vogliamo essere 'mmericani!". Gli altri naturalmente lo guardano con un sorriso gentile, e si dividono tranquillamente la parte nostra. Vabbe'. D'altronde, non sanno nemmeno se gli abbiamo mandato una persona onesta o un ladro a rappresentarci fra loro; abbiamo fatto una legge apposta per abolire ogni possibilita' di saperlo e loro educatamente "Ah si'? Beh, se da voi si usa cosi'...".

Riccardo Orioles

venerdì, luglio 04, 2003

Il vecchio zio la modernità e i suoi badanti

Guardando la ripresa televisiva della seduta del Parlamento europeo,mentre Berlusconi replicava al deputato Schulz,l'immagine che mi ha colpito,perché dava il senso di una vicenda che va ben oltre «l'incidente» di Strasburgo, è quella di Fini.Il suo volto,la sua espressione,il suo muoversi,rivolto all'Assemblea (e anche a noi) era quella di chi deve badare ad uno zio ricco,da cui aspetta l'eredità, ma arteriosclerotico,e quando parla e si muove combina solo guai.Ricordate il film con il vecchietto che in un salotto bene alza la gonna alle signore,e i nipoti cercano di rimediare e si scusano? La scena è quella.Ma il "Giornale" del Cavaliere dice che lo zio fa bene. Guzzanti:«Ha fatto benissimo, secondo il suo stile».E,dopo il Ferrara di governo di ieri,oggi c'è quello che,di Fini e Follini,dice: «Si comportano da politicanti da due soldi. e cercano di lucrare belle figure a spese dell'uomo politico che un qualche contributo alla loro esistenza politica ha dato».Insomma, il vecchio zio deve essere lasciato libero di muoversi perché questa è la «modernità che rompe antichi tabù»,e se i badanti si lamentano gli saranno tagliati i viveri. Il Cavaliere li licenzia.

Emanuele Macaluso

giovedì, luglio 03, 2003

T'aggio ditto tanta vote:
nun fá 'ammore cu 'o surdato...
na partenza cchiù de n'ata...
gué, te lassa e se ne va...

Marianní', sciasciona mia,
nun famm cchiù suffrì

Nèh, chiammate a mamma mia:
mm'è venuta 'a passione...
mo te mange lu limone...
te lo mange mo pe' mo...

Marianní', sciasciona mia,
nun famm cchiù suffrì