venerdì, dicembre 31, 2004

Continuo con le mie personalissime classifiche.

Nel 2004 ho visto una trentina di rappresentazioni teatrali, gran parte delle quali realizzate dalla Drama Society del mio college.

Queste le migliori:
1) No Exit di Jean-Paul Sartre
2) All my sons di Arthur Miller
3) No man's land di Arnold Pinter

Mentre queste sono quelle che ho più apprezzato nei teatri in città:
1) Shining city di Conor McPherson, al Gate Theatre
2) I do not like thee doctor Fell di Bernard Farrell, all'Abbey Theatre
3) Tick my box delle Inis Theatre, al Bewley's Theatre



Passiamo ai film.
Al cinema:

1) 21 grams
2) Finding neverland
3) Buongiorno notte
4) The Passion of Christ
5) The Terminal

In dvd:
1) The pianist
2) About a boy


Migliori CD dell'anno

1) Green Day, American Idiot
2) The Shins, Chutes too narrow
3) Juliet Turner, Season of the Hurricane


Concerti

1) Juliet Turner, Olympia Theatre Dublin, 18 novembre
2) The Shins, Whelan's Dublin, 26 maggio
3) Damien Rice, Vicar Street Dublin, 2 febbraio
4) Ban Benefit Concert (Thyco Brahe, Bell X1, Damien Rice), Vicar Street Dublin, 28 gennaio



Parliamo ora di blog.
Il blog italiano dell'anno è senza dubbio Azioneparallela.
Lo leggo ogni giorno e lo trovo sempre interessante. Pieno di filofia, e non solo.
Meritano anche wxre e pescevivo.

Per quanto riguarda i blog stranieri ho qualche difficoltà. Ne seguo una cinquantina ma nessuno in questo momento mi esalta particolarmente.
Segnalerei, senza ordine di preferenza, Crooked Timber, multiblog accademico, Mirror of Justice, multiblog di giuristi di ispirazione cattolica, Cor ad cor loquitur, di apologetica e openbook della scrittrice Amy Wellborn. Sono tutti americani.

Approfitto per salutare alcuni lettori che durante l'anno mi hanno contattato privatamente: Alessandro S., Ele, Etty, Eva, Ste.
E un saluto anche a Giorgia Mu. :)

Auguri a tutti.

giovedì, dicembre 30, 2004

In memoria e rispetto delle decine di migliaia di vittime dello Sri Lanka, Maldive, Thailandia, Indonesia, India, colpite cose duramente dal terremoto del giorni di Sant Stefano, per la notte dell'ultimo dell'anno non sparare i soliti botti di festa.
Perché il tuo mondo non è in festa.

Restiamo in silenzio e spendiamo meno soldi per una notte che per milioni di persone sarà solo un'altra notte di silenzi e miseria.

Devolvi i tuoi soldi per l'ultimo dell'anno alle associazioni che li stanno aiutando... ....all'Unicef, alla caritas, alla croce rossa, alle iniziative dei TG e
giornali.

Proponiamo tutti un silenzio che urli piu forte di un milione di fuochi d'artificio.

Proponiamo di spendere meno in futilità mentre il mondo muore.

Perché noi possiamo scegliere di farlo.

Fine dell'anno, tempo di bilanci.

Ho la buona abitudine di registrare le mie letture.
Quest'anno ho letto oltre 60 libri, interamente o quasi. 15 in italiano ed il resto in inglese.
Solo due romanzi: Ulysses di Joyce, in originale ma non interamente, e Il quinto evangelio di Mario Pomilio.
12 i libri di o su Newman, 12 di filosofia varia, 7 di fenomenologia, 7 di traduttologia, 6 di etica, 4 riguardanti l'insegnamento universitario, 3 su Aristotele.
A questi andrebbero aggiunti una quindicina di volumi dei quali ho letto solo alcuni capitoli.
Oltre 50 invece gli articoli scientifici: 16 di filosofia varia, 14 su Newman, 4 su Aristotele.

Dopo i numeri passiamo ai giudizi.
Cominciamo dai peggiori. La più grande delusione dell'anno è stata senza dubbio Lessons of the Master (2003) di George Steiner, un libro che non mi insegnato nulla.
Anche Characters in Search of Their Author (2001) di Ralph McInerny mi è parsa una grande perdita di tempo, troppo divulgativo.

I lavori che invece mi sono piaciuti molto sono Good and Evil: an absolute conception, di Raimond Gaita (1982), per quel che riguarda l'etica, e The Closing of the American Mind di Allan Bloom (1988), un classico nei dibattiti sulle Culture Wars.

Per quanto riguarda gli studi su Newman, segnalo Paul Cullen, John Henry Newman and the Catholic University of Ireland (2004)di Colin Barr e Outside the Fold (1998) di Gauri Viswanathan. Il primo è il lavoro di uno storico, importantissimo per la mia ricerca, nel quale viene una tesi interpretativa originale per quel che riguarda l'Università fondata da Newman.
Il secondo invece è un lavoro ad ampio respiro sulla conversione come esperienza di dissenso culturale, con dei capitoli dedicati a Newman. Importante perché discute di Newman nella prospettiva dei Postcolonial Studies.

Ho letto quasi interamente Essere e Tempo di Heidegger e devo dire che è stata una sofferenza ma anche un grande godimento intellettuale.
A proposito di Heidegger, una particolare menzione va a Theodore Kisiel per The Genesis of Heidegger’s Being & Time (1995), una ricostruzione dettagliata della genesi dell'opera a partire dalle lezioni degli anni che l'hanno preceduta.
E' per specialisti, ed infatti mi sono limitato ad alcuni capitoli, ma aiuta molto nella comprensione del testo.

Il più bel lavoro di tranlastion studies è stato Across the Lines: Travel, Language, Translation (200) di Michael Cronin, sulla traduzione interlinguistica, intralinguistica e intersemiotica nei racconti di viaggio.

Passando alle letture non accademiche, Opus Dei (1994) di Vittorio Messori mi ha aiutato molto a comprendere una realtà ecclessiale tanto discussa quanto sconosciuta. Messori a volte è insopportabile, inutilmente polemico, ma riesce ad unire chiarezza e rigore senza essere difficile, da buon giornalista.

E voi, miei cari lettori, che libri mi segnalate?

Domani le mie personalissime classifiche riguardanti musica, cinema e blog.

venerdì, dicembre 24, 2004

Auguri

Anche i blog vanno in vacanza.
A presto.

domenica, dicembre 19, 2004

Gifts

Se qualcuno vuol farmi un bel regalo di Natale, questa è la mia lista dei desideri su Amazon.com.

sabato, dicembre 18, 2004

Carlo Casini: la legge 40 sulla fecondazione assistita “va difesa con convinzione”

Carlo Casini: la legge 40 sulla fecondazione assistita “va difesa con convinzione”
Intervista al presidente del Movimento per la Vita italiano

ROMA, giovedì, 16 dicembre 2004 (ZENIT.org).- I referendum vogliono distruggere tutti i meriti della legge sulla fecondazione assistita, e per questa ragione essa “va difesa con convinzione”, ha affermato Carlo Casini, magistrato e presidente del Movimento per la Vita italiano (Mpv).

In questa intervista concessa a ZENIT, Casini ha espresso il suo parere nella querelle sollevatasi in vista dei possibili referendum sulla legge 40/2004 che regola la procreazione medicalmente assistita, rivelando “il tentativo di trasferire il dibattito dal tema della maternità-infertilità, a quello della scienza e della salute in generale”.

Il presidente dell'Mpv sostiene in particolare che l’operazione mediatica, spesso veicolo di false informazioni, messa in piedi per l’occasione, “rivela e produce una pericolosissima mentalità eugenetica, secondo la quale i malati non hanno diritto di vivere”.

Non le sembra paradossale che ci siano Paesi che pretendono il diritto di clonare essere umani?

Casini: Bisogna capire cosa sta dietro la distinzione tra clonazione terapeutica e clonazione riproduttiva. Entrambe implicano la generazione di un essere umano geneticamente identico ad un altro individuo umano, ma nella clonazione così detta terapeutica il nuovo uomo generato per clonazione viene ucciso precocemente, cioè entro i primi giorni della sua esistenza (che però possono diventane anni se l’embrione viene congelato) mentre nella clonazione così detta riproduttiva il concepito dovrebbe essere lasciato crescere fino a divenire un neonato. Ho detto “dovrebbe”, perché fortunatamente fino ad oggi pare che nessun tentativo sia riuscito.

Ad ogni modo, poiché l’embrione è un essere umano, la distinzione tra “terapeutica” e“riproduttiva” è falsa, perché anche la clonazione “terapeutica” genera cioè “riproduce” un essere umano. Perciò si potrebbe dire che eticamente è peggiore la clonazione terapeutica (che uccide precocemente un individuo umano) della clonazione riproduttiva, che almeno si propone di fare vivere il concepito.

Questa rapida spiegazione fa capire perché è così pesante a livello mondiale, e quindi anche in sede ONU, la pressione per impedire un divieto generale della clonazione embrionale. Dietro la distinzione clonazione terapeutica-clonazione riproduttiva vi è il presupposto ideologico, che non si ha sempre il coraggio di esprimere apertamente, secondo cui l’embrione nei primi giorni di vita è una “cosa” e non un “essere umano”.

Questo presupposto ideologico determina l’alleanza dell’abortismo internazionale, e degli interessi economici e professionali di gran parte della classe medica e dell’industria farmaceutica. Fortunatamente il protocollo aggiuntivo alla convenzione di bioetica di Oviedo (1997) non ha accettatola distinzione sopra detta e il Parlamento europeo per 4 volte l’ha rifiutata.

Mi risulta che una grande maggioranza dei paesi dell’ONU non è favorevole al bando di qualsiasi tipo di clonazione, ma, come è noto, nelle sedi internazionali si cerca sempre di raggiungere l’unanimità o la quasi unanimità e questo spiega il rinvio di ogni decisione al prossimo febbraio.

In merito a questa vicenda della clonazione ed anche nella discussione che riguarda la legge 40 sulla fecondazione assistita, si ha l’impressione che stia emergendo una mentalità eugenetica, le cui aberrazioni non vengono rilevate dall’opinione pubblica. Qual è il suo parere in proposito?

Casini: Va segnalato che uno dei referendum intende abolire anche il divieto di clonazione previsto dall’art. 13 della legge 40. Va anche smascherato il tentativo di trasferire il dibattito dal tema della maternità-infertilità, a quello della scienza e della salute in generale. E’ un tentativo che negli ultimi mesi si è sviluppato utilizzando anche informazioni non vere ampiamente diffuse dai mezzi di comunicazione.

L’intento è quello di coinvolgere nei referendum i molti cittadini, che non sono interessati alla questione della sterilità/infertilità, ma che, invece, sono emotivamente coinvolti quando si parla di mirabolanti (anche se false) prospettive prossime di guarigione da malattie gravi molto diffuse e fino ad oggi non curabili.

In realtà, a parte la incredibile falsità delle notizie diffuse circa gli asseriti (e ad oggi del tutto inesistenti) effetti terapeutici delle cellule staminali embrionali, l’operazione mediatica in atto rivela e produce una pericolosissima mentalità eugenetica, secondo la quale i malati non hanno diritto di vivere.

A parte l’atrocità della idea che le malattie si possono guarire sopprimendo i malati, l’estrema amplificazione del concetto di salute, fa prevedere che presto si pretenderà di scegliere anche le caratteristiche somatiche e psichiche influenzabili dal genoma.

Il principio di eguaglianza, che è corollario della dignità umana, tanto faticosamente conquistato nel corso dei secoli, è in pericolo. E’ quindi evidente che di fronte all’embrione in provetta si pone la questione globale antropologica di chi sia l’uomo e quale sia il senso della sua vita.

Conseguentemente non deve essere sottovalutata l’altezza dell’impegno che attende chiunque crede alla cultura dei diritti umani.

Sulla legge 40 e sui quasi certi referendum che la riguardano sono in atto diverse manovre. Qualcuno vorrebbe cambiare la legge per evitare i referendum, altri vorrebbero far scatenare su di essi una battaglia culturale per poi invitare la gente all’astensionismo, mentre altri ancora vorrebbero andare a votare. Qual è la posizione sua e quella del Movimento per la Vita?

Casini: La legge 40 può essere definita un grande “passo avanti” e contemporaneamente “la linea del Piave”. Come è stato ripetuto non si tratta di una norma “cattolica”, nel senso che essa non è coerente integralmente con la visione antropologica cristiana (che poi è semplicemente rafforzativa di ciò che è “umano”): basti pensare all’offuscamento della dignità della procreazione, all’accesso consentito anche alle coppie di fatto, alla rilevante perdita di embrioni anche se tutti quelli generati in vitro vengono trasferiti in utero.

Tuttavia rispetto al precedente Far West procreatico che l’ordinamento giuridico consentiva e proteggeva e che aveva il suo aspetto più drammatico nella premedita e concordata quotidiana uccisione di molti figli-embrioni, la legge è davvero uno straordinario avanzamento che toglie molto terreno al nemico della vita. Ma indietro non si può tornare, perché ciò significherebbe determinare positivamente un male grave.

Sbaglia chi guarda ai referendum (ricordiamo che sono 5) senza preoccupazione, ma non è possibile evitarli cambiando in Parlamento la legge. Infatti un referendum per il quale siano già state raccolte le 500.000 firme necessarie non viene effettuato solo se una nuova legge ne cambia il principio ispiratore e i singoli contenuti normativi andando nella direzione del referendum stesso.

Perciò dobbiamo augurarci che il Parlamento, non cambi affatto la legge a causa della “paura” del referendum. Non si tratterebbe mai di un “miglioramento”, ma al contrario di un grave peggioramento.

Certamente occorre avviare da subito, senza perdere nemmeno un istante una grande battaglia culturale per vincere l’ignoranza largamente presente anche nelle Comunità cristiane sia quanto al contenuto della legge, sia per smascherare le menzogne di chi la legge stessa denigra, sia soprattutto per ricostruire nella coscienza collettiva i valori della vita, della famiglia, della sessualità. In tal modo i referendum possono essere trasformati da “difficoltà” ad “opportunità”.

Naturalmente un discorso generale non deve evadere rispetto alla questione puntuale concretissima. La legge 40 va difesa. Sul modo di farlo bisogna prendere una decisione tutti insieme. Niente sarebbe più pernicioso che pervenire a scelte differenziate. Una sola cosa è certa: nessuno potrà votare SI nei referendum (chiedendo cioè l’abrogazione totale o parziale della legge). Su resto vedremo al momento giusto.

Ci spiegherebbe, in breve, quali sono i meriti della legge 40 e perché non è d’accordo con i referendum?

Casini: Ho scritto tre libri che segnalo a chi voglia approfondire l’argomento: I) “La legge sulla procreazione artificiale: un primo passo nella giusta direzione”. Ed. Cantagalli. 2004, pagg. 156 euro 9; II) “La legge sulla fecondazione artificiale”, introduzione. Ed. S. Paolo, pagg. 54, euro 3,5; III) “La legge 19 febraio 2004, n. 40 norme in materia di procreazione medicalmente assistita. Commentario”. Ed. Giappichelli, pag. 408, euro 17 (in collaborazione con Marina Casini e M. Luisa Di Pietro). Oltre che in libreria queste pubblicazioni possono essere richieste alla Segreteria Nazionale del Movimento per la Vita, via Cattaro 28, 00198 Roma, tel. 06/8632.2060, fax 06/8632.1901, e-mail: mpv@mpv.org. Il Movimento per la Vita ha pubblicato anche uno speciale Dossier dal titolo “Una legge da difendere” (euro 0,20), che, anch’esso, può essere chiesto alla sede nazionale del Movimento come sopra indicato.

Il merito della legge è aver riconosciuto che l’uomo è sempre uomo fin dal concepimento e che perciò è sempre un soggetto titolare di diritto e, conseguentemente, di aver proibito ogni uccisione dell’embrione umano concordata e premeditata (selezione, sperimentazione, congelamento, produzione soprannumeraria, riduzione fetale) lasciando ad ogni embrione, pur generato in provetta, una qualche speranza di vita.

E’ meritorio anche aver deciso che ogni figlio ha diritto ad avere un padre e una madre veri in ogni senso, pienamente conoscibili e legati tra loro da uno stabile affetto. I limiti li ho già indicati rispondendo alle domande precedenti: a) la Procreazione Medicalmente Assistita così intesa viola comunque la dignità della procreazione; b) la legge accetta che essa sia effettuata in favore anche di una coppia di fatto; c) essendo le percentuali di successo (bambino in braccio) molto basse, si verifica una perdita (cioè morte) di embrioni pur trasferiti in utero, che valide ragioni fanno supporre superiore a quella che si verifica in caso di fecondazione naturale.

I referendum vogliono distruggere tutti i meriti della legge. Per questo la legge va difesa con convinzione: è un passo avanti ed è la linea del Piave.

giovedì, dicembre 16, 2004

Vacanze natalizie

Torno in Italia lunedì mattina e nel frattempo ho tantissimo da fare, quindi gli aggiornamenti nei prossimi giorni saranno esigui e minimali.
Sarò in patria fino al 9 gennaio.

Su uomini ed embrioni.

Il 10 e 11 dicembre Massimo Adinolfi, su Azioneparallela, aveva scritto un lungo intervento, a puntate, su uomini ed embrioni.
Io gli ho risposto, nei commenti a Ricapitolo/4.
Oggi ha pubblicato le sue obiezioni e io, appena ne ho tempo, ne presenterò di mie.


Segnalo, su Avvenire, un nuovo botta e risposta tra Severino e Pessina.
Bellisimo l'esempio del panettone in potenza.


martedì, dicembre 14, 2004

Pezzi di filosofia

Su Ebay hanno messo all'asta una reliquia di San Tommaso D'Aquino.

Citazioni

(Aggiornamento)

Da qualche giorno Google fornisce un nuovo servizio: Google Scholar, un motore di ricerca limitato alle pubblicazioni accademiche. Tra le altre cose segnala quante volte e dove un libro o un articolo vengono citati.
Allora mi sono preso la briga di vedere quali sono i filosofi italiani più citati nel mondo.

Il numero a fianco al nome si riferisce alla somma delle citazioni mentre quello tra parentesi al numero di occorrenze del nome esatto ('Umberto Eco', 'Antonio Negri', etc.)


Questa la classifica dei viventi:


1. Umberto Eco 1957 (2250)
2. Antonio Negri 629 (659)
3. Achille Varzi 616 (80)
4. Gianni Vattimo 308 (328)
5. Giorgio Agamben 273 (346)
6. Pierdaniele Giaretta 288 (51)
7. Roberto Casati 263 (99)
8. Luciano Floridi 192 (125)
9. Massimiliano Carrara 107 (37)
10. Maurizio Viroli 81 (94)
11. Danilo Zolo 74 (77)
12. Luigi Ferraioli 62 (66)
13. Paolo Rossi 56 (374)
14. Ermanno Bencivenga 46 (28)
15. Giovanni Reale 40 (42)
16. Diego Marconi 39 (45)
17. Eugenio Garin 38 (70)
18. Vittorio Hoesle 34 (62)
19. Marcello Pera 32 (42)
20. Giuseppe O. Longo 25 (13)
21. Evandro Agazzi 22 (43)
22. Pietro Barcellona 21 (19)
23. Elio Sgreccia 21 (15)
24 Gemma Corradi Fiumara 19 (119
25. Carlo Penco 17 (45)
26. Maurizio Ferraris 17 (25)
27. Amedeo Conte 17 (10)
28. Giacomo Marramao 16 (26)
29. Augusto Ponzio 16 (24)
30. Massimo Cacciari 15 (72)
31. Stefano Rodotà 15 (48)
32. Umberto Galimberti 15 (21)
33. Mauro Dorato 13 (25)
34. Dario Antiseri 12 (17)
35. Ugo Volli 12 (13)
36. Franco Volpi 11 (32)
37. Carlo Sini 11 (13)
38. Pietro Rossi 10 (89)
39. Remo Bodei 8 (28)
40. Roberto Esposito 7 (30)
41. Eva Picardi 7 (28)
42. Emanuele Severino 7 (11)
43. Marco Buzzoni 7 (7)
44. Paolo Parrini 6 (29)
45. Aldo Gargani 6 (12)
46. Tullio Gregory 6 (9)
47. Donatella Di Cesare 6 (9)
48. Nadia Urbinati 5 (49)
49. Paolo Leonardi 5 (29)
50. Giovanni Boniolo 5 (19)
51. Massimo Ferrai 5 (17)
52. Stefano Gensini 5 (12)
53. Vincenzo Vitiello 5 (9)
54. Franca D'Agostini 5 (2)
55. Maurizio Mori 4 (26)
56. Enrico Berti 4 (25)
57. Salvatore Veca 4 (16)
58. Nicla Vassallo 4 (11)
59. Roberto Cordeschi 4 (11)
60. Salvatore Natoli 4 (7)
61. Vittorio Mathieu 4 (6)
62. Giorgio Penzo 4 (4)

Questa quella dei defunti, limitata al Novecento:

1. Antonio Gramsci 1420 (1880)
2. Norberto Bobbio 742 (594)
3. Nicola Abbagnano 114 (39)
4. Benedetto Croce 43 (403)
5. Alessandro Passerin D'Entreves 22 (9)
6. Luigi Pareyson 19 (19)
7. Ludovico Geymonat 15 (38)
8. Ernesto Grassi 12 (55)
9. Emilio Betti 11 (31)
10. Rosario Assunto 9 (9)
11. Galvano Della Volpe 8 (20)
12. Julius Evola 6 (46)
13. Cornelio Fabro 4 (8)
14. Giovanni Vailati 3 (14)
15. Guido Calogero 2 (21)
16. Cesare Luporini 2 (11)
17. Giovanni Gentile 0 (102)


Ditemi se ho dimenticato qualcuno.
I risultati si riferiscono ai primi giorni di dicembre e potrebbero essere diversi tra qualche tempo. E' chiaro che posso aver commesso qualche piccolo errore.
Di Umberto Eco, così pure di Giuseppe O. Longo, non ho conteggiato i romanzi ma solo opere teoretiche.
Non conosciamo i criteri di selezione di Google Scholar ma è evidente che privilegi le pubblicazioni in lingua inglese, sono quindi favoriti quanti insegnano all'estero ed in particolare pubblicano in inglese.
Mi piacerebbe conoscere i commenti di qualcuno del settore.

ps.
Ho inserito Massimiliano Carrara e Gemma Corradi Fiumara, che non avevo considerato.

lunedì, dicembre 13, 2004

venerdì, dicembre 10, 2004

Segni d'intelligenza

Anthony Flew si è convertito!
Come annuncia la ABC 'Famous atheist now believes in God'.
Flew che ha insegnato ad Oxford, York e Toronto, è considerato nel mondo accademico di lingua inglese il più influente rappresentante dell'ateismo filosofico.
Suoi testi come God and Philosophers o New Essays in Philosophical Theology sono dei classici. Famosa la sua critica ai miracoli.
All'età di 81 anni Flew ha annunciato un radicale cambiamento delle sue posizioni.
'Tutta la mia vita è stata guidata dal principio del Socrate platonico: segui le prove, dovunque ti conducano ... Le ricerche dei biologi hanno mostrato una così incredibile complessità nell'organizzazione necessaria alla produzione della vita che è straordinariamente difficile anche pensare di costruire una teoria naturalistica dell'evoluzione del primo organismo.'
Insomma, la natura non si spiega da sola ma richiama ad un'intelligenza superiore.
Si tratta non tanto di una conversione esistenziale quanto filosofica. Oggi Flew ammette di credere in un Dio vicino a quello di Thomas Jefferson, una mente intelligente che sta dietro l'universo ma lontano dagli uomini.
'Penso ad un Dio molto diverso da quello Cristiano e lontano da quello islamico, perchè entrambi sono descritti come dei despota orientali onnipotenti, dei Saddam Husseins cosmici. Potrebbe essere una persona nel senso che ha un'intelligenza ed uno scopo, credo.'
Posizioni questi vicine a quelle dei teorici del Disegno Intelligente che, pur accettando l'evoluzione darwiniana, dubitano che questa possa spiegare l'origine dell'universo.

Speriamo che Flew campi abbastanza per rendersi conto che un Dio capace di creare l'universo è anche capace di amare la Sua creazione e di rivelarsi alla Sua creatura preferita, l'uomo.
Questo è in fondo il senso del Natale.
Buon Natale anche a te, Anthony!


ps.
Qui una lunga ma molto interessante intervista con Anthony Flew.
Sarà pubblicata sul numero di gennaio 2005 di Philosophia Cristi, la rivista della Evangelical Philosophical Society.

giovedì, dicembre 09, 2004

American Idiot

Non ho saputo resistere ed alla fine l'ho comprato.
Più l'ascolto e più ne sono convinto, American Idiot è un piccolo capolavoro.
Un concept album, una punk rock opera come non se ne sentivano da anni, con due suite di 9 minuti l'una indimenticabili: Jesus of Suburbia e Homecoming.
Leggo solo ora le recensioni che l'accompagnano e confermano i miei giudizi.
Bello, forse anche meglio di Dookie.
Intanto l'altro ieri i Green Day sono stati nominati per sette premmy Grammy: Album of the Year, Record of the Year, Producer of the year - Rob Cavallo, Best Rock Performance By A Duo Or Group With Vocal, Best Rock Song, Best Rock Album e Best Short Form Music Vid.
Il 31 gennaio saranno al The Point. Speriamo ...




La nonviolenza è in cammino

Riprendono il 9 dicembre le pubblicazioni del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino"

Per riceverlo occorre iscriversi alla mailing list

*

Dopo una interruzione di quasi un anno, giovedi' 9 dicembre riprendono le pubblicazioni del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" curato dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo.

Esso verra' diffuso attraverso una mailing list automatizzata. Coloro che vorranno ricevere il notiziario dovranno "abbonarsi" (gratuitamente, e' ovvio) alla mailing list.

Per iscriversi alla mailing list sono possibili due diverse procedure: una tramite e-mail, l'altra tramite web: ai fini pratici esse sono equivalenti, scelga il lettore di quale preferisce servirsi:
a) scrivere a nonviolenza-request@peacelink.it mettendo come soggetto "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione);
oppure
b) andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html , scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

Naturalmente le lettere, gli articoli e i materiali indirizzati alla redazione vanno inviati alla solita casella di posta elettronica:
nbawac@tin.it

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 8 dicembre 2004

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

mercoledì, dicembre 08, 2004

Non solo carezze per Pechino

Non solo carezze per Pechino
di Bernardo Cervellera

Roma (AsiaNews) - Un vescovo cattolico cinese mi ha detto una volta: La Cina ha un governo pieno di arroganza. Se vuoi farti rispettare devi trattarli a pesci in faccia. Non appena li accarezzi, è come mostrarsi debole con loro, e non ti considerano.

È un vero peccato che questo consiglio non sia giunto alle orecchie della delegazione italiana in visita a Pechino, ricca della presenza sapiente del presidente Carlo Azelio Ciampi e del ministro degli Esteri Gianfranco Fini.

Con molta umiltà mi sembra di dover dire che questa visita stia solo accarezzando il gigante cinese e proprio negli aspetti e nei modi che alla Cina piacciono di più. E questo può non essere sbagliato, ma è parziale.

La visita del presidente Ciampi al tempio di Confucio è un "must" di tutte le visite ufficiali e non ufficiali. Ma perché non aggiungervi la visita al tempio dei Lama (a soli 200 metri da quello di Confucio) e una visita domenica a una chiesa cattolica a Pechino? Visitare solo il tempio di Confucio è, agli occhi dei cinesi, un appoggio senza condizioni alla politica del governo che esalta la figura e l'insegnamento dell'antico filosofo per un preciso progetto politico: frenare il cosiddetto "inquinamento spirituale" che viene dall'occidente (leggi: cristianesimo) e esaltare i nobili valori dell'obbedienza e del paternalismo, soprattutto il rispetto e l'ossequio all'autorità costituita. L'ex presidente Jiang Zemin e la leadership attuale continuano a investire miliardi di dollari per sostenere la rinascita del confucianesimo. Da un governo esplicitamente ateo, (che ha appena lanciato nuove direttive segrete contro le religioni) tutto questo impegno per una religione (o una moralità religiosa) è perlomeno sospetto. Il motivo di tanto zelo sta in questo: solo il confucianesimo giustifica l'autorità assoluta dell'imperatore (un tempo) e del potere politico (oggi); impregnare la società di confucianesimo significa farla retrocedere rispetto alla scoperta dei diritti dei lavoratori, delle petizioni contro le ingiustizie e contro le corruzioni ad opera proprio dei leader di Pechino.

Una visita al tempio dei Lama avrebbe dato un piccolo messaggio di solidarietà al mondo tibetano, oppresso come non mai; la partecipazione alla messa della Bei Tang o della Nan Tang avrebbe fatto comprendere ai capi cinesi che gli italiani sono attenti a quanto avviene sulla libertà religiosa verso i cattolici e i cristiani.

Anche le carezze del mondo imprenditoriale sembrano fuori luogo e forse improduttive. Nella misura in cui l'Italia si offre come partner per investimenti e richiesta di spazi di mercato, non si differenzia dalle decine di migliaia di imprenditori che ogni giorno arrivano nel Paese di Mezzo. La Cina più ancora che di nuovi investitori ha bisogno di qualcuno che l'aiuti a coniugare lo sviluppo economico e il profitto con la giustizia sociale, ad affrontare l'ira delle masse di disoccupati o di poveri, di migranti e di minatori (centinaia di milioni) che non ricevono nulla dall'incremento del Prodotto interno lordo. Offrire alla Cina anche gli strumenti per costruire un modello di sviluppo equilibrato ed etico avrebbe forse avuto più successo, visto che se c'è una cosa che il governo di Pechino teme è proprio la rivolta sociale. Ma l'occidente, con la sua voglia di investire e sfruttare manodopera a basso costo contribuisce ad acuirla

E infine l'embargo sulla vendita delle armi della UE alla Cina. Questo embargo vige dai tempi di Tiananmen, a ricordo del massacro compiuto dall'esercito cinese contro il suo popolo. Chirac e Prodi hanno fatto di tutto per levarlo. Ora ci si mette anche l'on. Fini. M cosa ci guadagnerà la Cina? Quando Chirac, in ottobre, ha fatto la proposta di cancellare l'embargo, Human Rights in China ha scritto che "il popolo cinese si vergogna di Chirac" perché vuole togliere l'embargo senza garanzie sui diritti umani verso il popolo cinese. Ora i cinesi si vergogneranno anche degli italiani?

Secondo alcune personalità al seguito della delegazione italiana, la proposta sulla fine dell'embargo è l'ultima carta che l'Italia ha cercato di giocare per "accarezzare" la Cina e ricevere appoggio in sede di riforma del Consiglio di sicurezza Onu Ma come suggerisce il vescovo cinese, ad accarezzare troppo non si riceve nulla. Forse l'Italia sarebbe più rispettata se ricordasse alla Cina che una vera grande nazione si vede dal modo in cui rispetta diritti umani e libertà religiosa.

Bush mail

Ho scoperto la casella Hotmail di George Bush. Teribbbile!

Her saving grace

Oggi è la solennità dell'Immacolata Concezione ma si festeggiano anche i 150 anni dalla proclamazione di questo dogma da parte del beato Pio IX.
Un bel sunto della storia e del significato di questo dogma si trova, in inglese, su Godspy.
Io festeggerò stasera presso la University Church a St. Stephen's Green. Celebreremo anche i 150 anni dalla fondazione della Catholic University of Ireland, che successivamente è diventato University College Dublin, la mia università.

martedì, dicembre 07, 2004

Philosophy and Wine: Science and Subjectivity

Se non fossi astemio, venerdì quasi quasi me ne andrei a Londra; c'è una conferenza su Philosophy and Wine: Science and Subjectivity.
Sono sicuro che il buon Chesterton non sarebbe mancato.

Left2right

Il miglior modo per battere il proprio avversario politico è imparare dalle sue critiche e persuadere i suoi stessi elettori a partire dai loro valori.
Da questa semplice idea, dopo le elezioni presidenziali di novembre, è nato Left2right un blog collettivo che coinvolge alcuni tra i migliori intellettuali americani di sinistra (Rorty, Dworkin).
Un sincero e appassionato esame di coscienza.

lunedì, dicembre 06, 2004

Stoppt Patente auf Leben



Foto dalla manifestazione del 3 dicembre contro le sperimentazioni su embrioni umani, davanti al Parlamento tedesco.

Ad organizzarla non erano i fondamentalisti evangelici americani. No, era Greenpeace.
Non c'è più religione!

Hanzi Smatter



Avete un tatuaggio o una maglietta con ideogrammi cinesi e non sapete cosa significano?
Ora potete chiedere aiuto a questo blog.



I don't care if you don't care

Dopo attenta valutazione, confermo il mio giudizio negativo sull'ultimo degli U2.
Niente di nuovo e niente di veramente emozionante.
Devo ancora considerare i testi; secondo Godspy "lyrically, Atomic Bomb seems the most conspicuously Christian record U2 has released since October". Sarà, ma dal punto di vista strettamente musicale non mi convince proprio.
E pensare che proprio ieri sera eravano in macchina dalle parti di Pearse Station, dietro i Windmill Studios, quando è partita I will follow. Da brividi. Altri tempi.

Sempre per rimanere sul mainstream, il nuovo degli Green Day merita, merita abbondantemente.
(A parte il singolo, che è veramente da idioti.)

Per chi invece ama la nicchia, consiglio Open all night di The Smooth Operator (Rock old school, ma proprio di nicchia).



I'm the son of rage and love,
The Jesus of suburbia,
From the bible of "none of the above",
On a steady diet of soda pop and ritalin,
No one ever died for my sins in hell,
As far as I can tell,
At least the ones I got away with

But there's nothing wrong with me,
This is how I'm supposed to be,
In a land of make believe,
That don't believe in me

Get my television fix,
Sitting on my crucifix,
The living room in my private womb,
While the Mom's and Brad's are away,
To fall in love and fall in debt,
To alcohol and cigarettes and Mary Jane,
To keep me insane and doing someone else's cocaine

sabato, dicembre 04, 2004

Classifica aggiornata

Classifica aggiornata.

1. Umberto Eco 1957 (2250)
2. Antonio Negri 629 (659)
3. Achille Varzi 616 (80)
4. Gianni Vattimo 308 (328)
5. Giorgio Agamben 273 (346)
6. Pierdaniele Giaretta 288 (51)
7. Roberto Casati 263 (99)
8. Luciano Floridi 192 (125)
9. Maurizio Viroli 81 (94)
10. Luigi Ferraioli 62 (66)
11. Ermanno Bencivenga 46 (28)
12. Giovanni Reale 40 (42)
13. Diego Marconi 39 (45)
14. Eugenio Garin 38 (70)
15. Vittorio Hoesle 34 (62)
16. Marcello Pera 32 (42)
17. Evandro Agazzi 22 (43)
18. Pietro Barcellona 21 (19)
19. Carlo Penco 17 (45)
20. Maurizio Ferraris 17 (25)
21. Giacomo Marramao 16 (26)
22. Augusto Ponzio 16 (24)
23. Massimo Cacciari 15 (72)
24. Umberto Galimberti 15 (21)
25. Mauro Dorato 13 (25)
26. Dario Antiseri 12 (17)
27. Ugo Volli 12 (13)
28. Franco Volpi 11 (32)
29. Carlo Sini 11 (13)
30. Remo Bodei 8 (28)
31. Roberto Esposito 7 (30)
32. Eva Picardi 7 (28)
33. Emanuele Severino 7 (11)
34. Marco Buzzoni 7 (7)
35. Aldo Gargani 6 (12)
36. Tullio Gregory 6 (9)
37. Donatella Di Cesare 6 (9)
38. Paolo Leonardi 5 (29)
39. Giovanni Boniolo 5 (19)
40. Stefano Gensini 5 (12)
41. Vincenzo Vitiello 5 (9)
42. Franca D'Agostini 5 (2)
43. Maurizio Mori 4 (26)
44. Enrico Berti 4 (25)
45. Salvatore Veca 4 (16)
46. Nicla Vassallo 4 (11)
47. Salvatore Natoli 4 (7)
48. Giorgio Penzo 4 (4)

Qualche commento su Azioneparallela.

Brushing

Doter vuole chiudere e cancellare tutto. Temo che lo farà.
La morte di un blog porta immensa tristezza.

Lei non lo sa ma tra le tante cose che ha scritto ce n'è una che mi ha cambiato un po' la vita e ogni volta che la rileggo mi commuovo:

toothbrush. (i was just thinking, merely thinking).
ieri ho guardato i miei spazzolini e mi sono accorta che dei sei spazzolini che ho accanto al lavandino solo uno appartiene a una persona che vive a napoli. il mio. quattro dei cinque restanti sono tutt'ora in attesa che i rispettivi proprietari facciano ritorno in patria. un po' come sono in attesa io. il quinto proprietario(/a) è attualmente domiciliato(/a) a roma. in suolo italico ci siamo rimaste solo io e tu, pina. gli altri hanno preso un aereo (o un autobus), ci hanno fatto ciaociao con la manina, e sono andati a cercare familiarità in un posto lontano da qui. europa o america che sia. e noi? io guardo i miei spazzolini. io il mio spazzolino non l'ho mai lasciato a casa di nessuno. intenzionalmente, intendo. non lo so com'è tornare da qualcuno e trovare custodito tra gli oggetti più familiari un proprio dettaglio. ma so cosa si prova a custodire. e aspettare.
vogliono farmi partire. vogliono farmi laureare a luglio e farmi partire subito dopo per new york, il professore e l'assistente che mi segue per la tesi.
in qualsiasi altro momento della mia vita avrei detto di sì.




Ecco, leggerti è come tornare in patria e il tuo blog è lo spazzolino che hai lasciato nelle case dei tuoi lettori. Quando ti incontrano trovi in loro custodito un dettaglio di te.

Dove? Quando?

Ieri, per almeno 20 secondi, non riuscivo a ricordarmi quanti ho. Anche questo è segno del tempo che passa.

venerdì, dicembre 03, 2004

Buonanima

Questa la classifica dei filosofi italiani del Novecento defunti più citati.
Quella dei viventi la sto rivedendo, devo aggiungere una diecina di nomi.

1. Antonio Gramsci 1420 (1880)
2. Norberto Bobbio 742 (594)
3. Nicola Abbagnano 114 (39)
4. Benedetto Croce 43 (403)
5. Alessandro Passerin D'Entreves 22 (9)
6. Luigi Pareyson 19 (19)
7. Ludovico Geymonat 15 (38)
8. Ernesto Grassi 12 (55)
9. Emilio Betti 11 (31)
10. Rosario Assunto 9 (9)
11. Galvano Della Volpe 8 (20)
12. Julius Evola 6 (46)
13. Cornelio Fabro 4 (8)
14. Giovanni Vailati 3 (14)
15. Guido Calogero 2 (21)
16. Cesare Luporini 2 (11)
17. Giovanni Gentile 0 (102)

giovedì, dicembre 02, 2004

Quali sono i filosofi italiani famosi all'estero?

Da qualche giorno Google fornisce un nuovo servizio: Google Scholar, un motore di ricerca limitato alle pubblicazioni accademiche. Tra le altre cose segnala quante volte e dove un libro o un articolo vengono citati.
Allora mi sono preso la briga di vedere quali sono i filosofi italiani più citati nel mondo. Il numero a fianco al nome si riferisce alla somma delle citazioni mentre quello tra parentesi al numero di occorrenze del nome esatto ('Umberto Eco', 'Antonio Negri', etc.)

1. Umberto Eco 1957 (2250)
2. Antonio Negri 629 (659)
3. Achille Varzi 616 (80)
4. Gianni Vattimo 308 (328)
5. Giorgio Agamben 273 (346)
6. Roberto Casati 263 (99)
7. Luciano Floridi 192 (125)
8. Maurizio Viroli 81 (94)
9. Ermanno Bencivenga 46 (28)
10. Giovanni Reale 40 (42)
11. Diego Marconi 39 (45)
12. Eugenio Garin 38 (70)
13. Vittorio Hoesle 34 (62)
14. Marcello Pera 32 (42)
15. Evandro Agazzi 22 (43)
16. Pietro Barcellona 21 (19)
17. Carlo Penco 17 (45)
18. Maurizio Ferraris 17 (25)
19. Giacomo Marramao 16 (26)
20. Augusto Ponzio 16 (24)
21. Massimo Cacciari 15 (72)
22. Umberto Galimberti 15 (21)
23. Dario Antiseri 12 (17)
24. Ugo Volli 12 (13)
25. Franco Volpi 11 (32)
26. Carlo Sini 11 (13)
27. Remo Bodei 8 (28)
28. Roberto Esposito 7 (30)
29. Emanuele Severino 7 (11)
30. Tullio Gregory 6 (9)
31. Paolo Leonardi 5 (29)
32. Vincenzo Vitiello 5 (9)
33. Franca D'Agostini 5 (2)
34. Maurizio Mori 4 (26)
35. Enrico Berti 4 (25)
36. Salvatore Natoli 4 (7)


Ditemi se ho dimenticato qualcuno.
I risultati si riferiscono alla giornata di ieri, 1 dicembre, e potrebbero essere diversi tra qualche tempo. E' chiaro che posso aver commesso qualche piccolo errore.
Di Umberto Eco non ho conteggiato i romanzi ma solo opere teoretiche.
Google Scholar, come Google d'altronde, privilegia le pubblicazioni in lingua inglese, sono quindi evidentemente favoriti quelli che insegnano all'estero ed in particolare pubblicano in inglese.
Come volevasi dimostrare, alcuni mostri sacri nostrani, Cacciari, Severino, Vitiello, non se li fila quasi nessuno; la somma di tutte le citazioni delle loro opere è inferiore a quella di Marcello Pera da solo, che da noi non gode di particolare fama. Nessun lavoro di Buttiglione risulta citato.
Solo un risultato mi ha sorpreso, quello di Enrico Berti, che dalle mie parti (in Irlanda) è conosciuto e apprezzato. Ultimamente l'ho trovato citato spesso su libri in inglese ma la mia percezione è probabilmente falsata dal fatto che sto leggendo molta letteratura su Aristotele.
Mi sono limitato ai viventi, a presto anche la classifica dei filosofi italiani passati a miglior vita.

ps.
Ho aggiunto Natoli, Bodei e Galimberti. Grazie a (onq) per la segnalazione.

Religion, politics and Italy

Grazie a Mirror of Justice, l'articolo apparso sul New York Times di ieri su Religione e politica in Italia.
Nulla di straordinario ma esprime bene come siam visti dall'altra parte dell'oceano.
Non poteva mancare il riferimento a Buttiglione, che passa per un "almost liberal", quasi liberale!
Da notare anche i commenti sulla televisione: il 27% dei personaggi sono preti o suore, e per il resto, la maggior parte sono donne quasi nude. ahahah
Questa osservazione la sento spesso da queste parti. Noi italiani non ce ne accorgiamo ma la rappresentazione della donna sulle nostre TV è a dir poco umiliante.


Agnes, Raimond ed io

Nei giorni scorsi si sono svolte nel mio dipartimento le Agnes Cumming Lectures.
Il relatore invitato quest'anno era Raimond Gaita, del King's College London e Catholic University of Australia. Un nome noto, certo, ma all'altezza di quanti lo hanno preceduto negli anni passati: Searle, Derrida, Ricoeur, Dennett, MacIntyre, Chomsky.
Non ha scritto molto ma in libreria il suo ultimo lavoro, The Philosopher's Dog, pare venda bene.
Di lui ho letto solo Good and Evil: an absolute conception, un ottimo libro di etica, molto ben argomentato, profondo.
Ha fatto due lezioni pubbliche, su tortura e patriottismo, e un seminario con i postgraduate. Mi ha un po' deluso ma c'è da dire che non sono riuscito a cogliere tutto il suo pensiero a causa del forte accento australiano.


Quanto a me, la traduzione di Newman sta per uscire, forse prima di Natale.
L'articolo su Newman e Wittgenstein apparirà sul primo numero del 2005 di New Blackfriars, ho corretto la bozza definitiva.
Il 12 novembre ho presentato il mio mio intervento alla conferenza dello IALIC. E' stato ben accolto, ora spero venga pubblicato su Language and Intercultural Communication.

Il mio semestre heideggeriano è quasi finito, il mio alunno medico mi ha detto che da gennaio dovrà leggere Voegelin e San Tommaso, due autori che conosco anche se non bene.
Probabilmente mi concentrerò sull'Aquinate, anche se quest'anno Brendan Purcell fa un corso proprio su Voegelin.
L'unico corso che ho intenzione di seguire è quello di Richard 'Miami Vice' Kearney su Fenomenologia e Religione.

mercoledì, dicembre 01, 2004

Severinate

Leggevo stamattina su Legnostorto un articolo , non firmato, su l'embrione e il paradosso di Aristotele. Confuso, molto confuso. Pensavo: se fosse un mio alunno questo qui non supererebbe l'esame di logica.
Alla fine mi e' sembrato di riconoscere lo stile. Sara' Emanuele Severino?
Era lui.
(E pensare che lo pagano pure)