mercoledì, novembre 25, 2009

Una poesia di Chesterton, che data il giorno della sua conversione, con traduzione del nostro amico Rodolfo Caroselli

Una poesia di Chesterton, che data il giorno della sua conversione, con traduzione del nostro amico Rodolfo Caroselli: "THE CONVERT

After one moment when I bowed my head
And the whole world turned over and came upright,
And I came out where the old road shone white,
I walked the ways and heard what all men said,
Forests of tongues, like autumn leaves unshed,
Being not unlovable but strange and light;
Old riddles and new creeds, not in despite
But softly, as men smile about the dead.

The sages have a hundred maps to give
That trace their crawling cosmos like a tree,
They rattle reason out through many a sieve
That stores the sand and lets the gold go free:
And all these things are less than dust to me
Because my name is Lazarus and I live.


IL CONVERTITO

Dopo un momento che, piegato il capo,
crollato il mondo, poi ritornò dritto,
uscii fuori: la strada biancheggiava,
giravo ed ascoltavo quella gente,
selve di lingue, foglie ormai ingiallite,
sgradite no, però sommesse e strane;
lievi vecchi misteri e nuovi credi
come a commemorare, senza scorno.

I saggi ti daranno cento mappe
guide ramificate dei lor cosmi,
sezionan la ragione coi setacci
che lascian l’oro per raccoglier sabbia;
ma questo è men che polvere per me:
perché il mio nome è Lazzaro e son vivo.
"

2 commenti:

Rodolfo Caroselli ha detto...

Grazie per aver pubblicato la mia traduzione.
Ad ogni modo, devo dire che l'endecasillabo finale è:

"perché mi chiamo lazzaro e son vivo."

Rodolfo Caroselli

Angelo ha detto...

Correggo subito.