sabato, maggio 20, 2006

Italiano all'estero

Ci sono momenti in cui un italiano all'estero si vergogna del proprio Paese. Quando, ad esempio, gli ex Presidenti della Repubblica vengono fischiati ed insultati da onorevoli (?) membri del Parlamento perché esprimono liberamente il proprio voto.

Disgraceful, simply disgraceful.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ci si vergogna anche qui, caro mio.

Attendiamo un commento sulla nomina arcivescovile nella tua città universitaria...

Buona domenica!!

S.R. Piccoli ha detto...

Credo che tu abbia ragione, ma c'è sempre un'altra campana, ad esempio l'ditoriale de Il Foglio di oggi (mai come oggi sono lietoi di non essere schierato con nessuna delle due parti):

I senatori a vita e di diritto sono lì perché sono vecchi, ed essere diventati vecchi è una bella cosa anche quando non si sia diventati saggi. E’ solo prova di autolesionismo e di maleducazione maltrattare platealmente i vegliardi della Repubblica. Il governo Berlusconi del 1994 ottenne la fiducia per il contributo di tre fra loro (Agnelli, Cossiga, Leone), e i senatori del centrodestra che hanno fatto la sceneggiata avrebbero dovuto ricordarlo. E nel vocabolario di Berlusconi la parola “immorale” può stonare, se rivolta agli scudetti della Juventus e al corale “sì” a Prodi dei senatori non eletti, compreso Andreotti che il Cav. voleva però eleggere presidente del Senato. Non è una scusa o anche solo una attenuante, però è vero che in quei fischi si è riflessa non solo la eco della rabbia per il cattivo comportamento appropriativo dei vincitori-perdenti delle elezioni, e la rabbia è sempre cattiva consigliera in politica, ma anche qualcos’altro su cui vale la pena di fermarsi un momento. Siamo il paese che ha voluto costruire una retorica da operetta sull’alto profilo istituzionale cosiddetto di questo e di quello, e allora bisognerebbe che l’alto profilo istituzionale avesse poi un minimo senso (dello stato): vedere una squadra bene assortita di alti profili istituzionali votare compatta e compiacente contro gli outsider della Casa delle libertà e per i nuovi insider dell’Unione non è stato uno spettacolo dei più super partes. I senatori a vita votino come vogliono, nel diritto al rispetto personale di ciascuno, ma che la riserva della Repubblica sia nominata con il criterio partigiano che si sa, questo è meno commendevole. Infine: i giornali di domani parleranno di “gazzarra”, quelli di ieri parlarono di “contestazione” a Ruini e alla Moratti, e a un certo punto esaltarono il treppiede riparatore scagliato sul collo del primo ministro. Ecco, abbiamo detto tutto.

Angelo ha detto...

Simona, sono contento che non ci abbiamo mandato il mio vescovo, per due motivi. Uno, perché credo che i vescovi non debbano essere mai trasferiti ma rimanere sempre nella propria Chiesa. E due, perché sta facendo molto per Chieti-Vasto.

Giordano è stato una disgrazia, Sepe ... vedremo. Non mi ispira molto.

Windrose, mi spiace ma non riesco a vedere nessuna giustificazione, seppur minima, della gazzarra.
Il Foglio sbaglia. Credo che gli ex presidenti abbiamo votato la fiducia proprio per senso dello Stato. In questo momento il Paese ha bisogno di governo e stabilità. Non è stato un voto partigiano ma un voto per il bene di tutti e quindi super partes.

S.R. Piccoli ha detto...

Ma io l'editoriale l'ho interpretato più come lo sforzo di capire come e perché si sia arrivati a questo, che come un tentativo di giustificazione. Descrive soltanto un sistema nel quale sono saltati certi schemi, e di conseguenza possono accadere cose assai disdicevoli. Ingiustificabili i fischi, ingiustificabili le circostanze che possono averli provocati.

A questo, tuttavia, aggiungo a titolo personale che i fischiatori hanno mancato gravemente sotto il profilo formale, tanto quanto il quadro descritto dall'editoriale rappresenta un vulnus ben più sostanziale. Se il centrodestra ha commesso gravi errori nel corso della precedente legislatura, il centrosinistra ha fatto iniaziare quella presente in un modo che non sarà dimenticato.

E ti prego di considerare anche il fatto che ho sempre avuto un grandissimo rispetto per Ciampi, e anche affetto, se così posso dire. Mentre Cossiga mi è sempre stato maledettamente simpatico--ed ho per lui una stima pressoché sconfinata.

Non posso farci niente se la vita è complicata. E se si è talvolta costretti a dissentire da coloro dai quali non avresti mai voluto prendere le distanze. Ma questa storia, secondo me, non ha a spartire nulla con la stima, è politica, pura e semplice, cioè un casino che neanche ti immagini ... ;-)

Angelo ha detto...

Wind, non riesco a seguirti.
Lo scandalo, per la CDL, è che persino Andreotti e Cossiga hanno votato la fiducia. Sono saltati gli schemi (per fortuna dico io) per colpa del c-sx e quelli fischiano i senatori a vita, due dei quali erano fino a ieri loro candidati alla presidenza del Senato e della Repubblica? Non vedo la connessione.
Lo ripeto, abbiamo bisogno di governabilità e questa è possibile a breve termine con il governo Prodi e a più lungo termine, con un progetto neocentrista che nascerà dall'inevitabile fallimento prodiano. Il voto di Andreotti e Cossiga va letto esattamente in questa prospettiva, prospettiva che condivido in pieno e che prevede naturalmente la fine di Berlusconi. Il timore di questa fine e dello scardinamento della CDL spiega fischi e schiamazzi.

Anonimo ha detto...

se ci fosse la monarchia
non esisterebbero affatto
gli ex presidenti della repubblica
e probabilmente ciò non
rappresenterebbe un male.
ciao
fb

Anonimo ha detto...

Il problema secondo me è a monte e va al di là dell'essere di destra e d sinistra (perchè oggi va bene alla sinistra, per questo li difendono, ma se andasse male a loro...). Io sinceramente non nominerei più senatori a vita e lascerei che si estinguessero questi. Li trovo assolutamente antidemocratici. Non rappresentano nessuno, che ci stanno a fare in un organo rappresentativo come il Senato?, vengono scelti arbitrariamente dal Presidente della Repubblica che, anche se in teoria è super-partes, nella pratica non lo è mai ovviamente. Le persone che si distinguono per meriti sociali, scientifici, artistici, etc etc. possono essere insigniti di premi, titoli, onoreficienze, perchè Senatori? Perchè un artista che non rappresenta nessuno può votare le leggi sulla famiglia (giusto per fare un esempio)?? Che senso ha?
Fategli una statua, fatelo Commendatore o Cavaliere, dategli una medaglia, date il suo nome a una piazza, fategli quello che vi pare, ma che stia lontano dalle leggi.
E se è proprio intenzionato alla carriera politica, allora si candidi e passi sotto il giudizio del popolo.

Antonella