La nostra arte e i nostri spettacoli deridono la morale tradizionale, al punto che ciò che è normale è ritratto come sbagliato e ciò che è aberrante è ritratto come perfettamente normale e giusto. Il nostro giornalismo distorce la verità ed esclude i fatti pertinenti e degrada le credenze religiose semplicemente aggiungendo qualche aggettivo dubitativo. Le nostre scuole insegnano filosofie transitorie e ignorano la saggezza dei secoli. Nel tentativo di affrontare tutto questo con una certa penetrante intelligenza per rivelare la follia di questo mondo, i credenti sono stati derubati di una delle grandi armi della retorica: il ridicolo. Non si può far sembrare queste cose ridicole quando esse sono già ridicole. Non si può fare la parodia di qualcosa che è già di per sé una parodia. Non si può far sembrare pazzo un pazzo; un simile sforzo su di lui è vano.
Il mondo moderno è diventato irreale. È diventato irreale perché rifiuta la realtà ultima. Rifiuta Dio. Offre invece distrazioni e diversivi, tutti diretti verso un vicolo cieco. Riempie l’etere di persone che si atteggiano, il cui commento non è altro che scherno, senza nulla di sostanziale da offrire. Quando solleviamo le loro maschere, non c’è nulla dietro di loro. Non si può smascherare una maschera.
Allora perché dico questo?
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