venerdì, aprile 18, 2003

(Mi ami, non mi ami?). Si fa un gran parlare, in questi giorni, di "antiamericanismo". Come tutte le cazzate piu' grosse, e' una cazzata
in buona fede. Nel senso che D'Alema o Ferrara, ad esempio, si svegliano la mattina chiedendosi angosciosamente (sempre in buona fede)
se il giorno prima sono stati filoamericani, antiamericani o cosa. Per Francesca o Martino, che hanno diciott'anni e fanno i cortei della
pace, il problema semplicemente non si pone. Non sono mai stati antiamericani, perche' diavolo dovrebbero essere antiamericani ora?
Semplicemente, gli americani stanno facendo gli stronzi e loro glielo dicono in faccia. Come lo direbbero ai tedeschi, ai papuasi, ai russi e
a chiunque altro sulla terra. Non hanno alcun complesso d'inferiorita' verso nessuno, e tutti questi problemi semplicemente non sono i loro.
Non hanno mai avuto nazioni-guida a cui render conto. Sono laici, insomma.
D'Alema e anche Ferrara, viceversa, non lo sono. Loro, come generazione ma anche come ceto politico, a suo tempo hanno creduto nella Russia
"socialista" al punto di considerare un particolare trascurabile il fatto che nell'Unione Sovietica di soviet non ce n'erano piu' da un
pezzo. Nella "patria del socialismo" manca il socialismo? Tanto peggio per il socialismo. Nella "patria della democrazia" si spara ai
giornalisti scomodi e si conquistano le colonie a suon di bombe? Tanto peggio per la democrazia. L'importante e' non essere presi per
antiamericani - ora - o per antisovietici - allora - perche' senza Grande Urss o Grande America ci sentiremmo orfani e non sapremo piu' chi cazzo siamo.

Riccardo Orioles

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