sabato, novembre 05, 2011

Guareschi e la sovrappopolazione

Sul n.36 di Candido del 1952, Guareschi veniva sollecitato da un lettore a prendere posizione sull’attacco del Corriere della Sera contro la sovrappopolazione. L’attualità di quel pensatore scomodo al sistema è ancora oggi impressionante, al punto da mettere il dito nella piaga dei catastrofisti odierni.

Non accettiamo di polemizzare nè di discutere sull’opportunità o meno della limitazione delle nascite non per spirito di intolleranza, ma con lo stesso spirito col quale ci rifiutiamo di discutere sull’esistenza di Dio. Per noi Dio esiste.
Con lo stesso spirito noi rispondiamo, a chi ci interpella in proposito, che il problema dell’eccesso delle nascite non esiste. In quanto poi a coloro che negano l’esistenza di Dio e, quindi, delle Leggi divine, in quanto a coloro cioè che sono ancorati alla terra dal più rigoroso materialismo, noi rispondiamo che parlare della “necessità di controllare e limitare le nascite”, è prima ancora che una bestemmia contro Dio, una bestemmia contro la natura.
Quando noi pensiamo che il mare, l’immenso sconfinato mare, prima che un uomo pensasse a dar la caccia ai pesci, è rimasto per esempio alcuni miliardi di anni (centinaia di miliardi, miliardi di miliardi, chi lo sa?) in completo e incontrollato potere dei pesci, e quando pensiamo che, pur essendo dotati di una prolificità eccezionale, i pesci non sono mai riusciti a sovrappopolare il mare, ci vien da sorridere davanti alle preoccupazioni del Corriere della Sera e di chi la pensa come quelli del Corriere della Sera. Il problema della superpopolazione non esiste: regole inflessibili, matematiche, esistono invece, sulle quali si basa il funzionamento di tutte le cose dell’universo. Il Padreterno, prima di creare l’universo, non ha aspettato di leggere il Corriere della Sera. Aveva già delle idee sue. E a chi ci obbiettasse che questo è un discorso da umile parroco di campagna, noi risponderemo meravigliandoci che un giornale come il Corriere della Sera (non è il solo giornale, purtroppo) affronti una faccenda del genere con tanta faciloneria.
Senza cioè spiegare quali sono le cause che hanno portato la popolazione italiana dai 35 milioni di cinquacinque anni fa ai 46 milioni di oggi. Perché, se ci si fosse preoccupati di questo, si sarebbe concluso che, per eliminare le cause del “preoccupante aumento di popolazione”, si dovrebbe prima ancora di “controllare le nascite”:
1. Incrementare la mortalità infantile. Mortalità infantile che, mezzo secolo fa, era spaventosamente alta e che oggi il progresso scientifico e sociale hanno ridotto straordinariamente.
2. Incrementare la mortalità degli adulti: trent’anni fa una polmonite, una bronchite, una appendicite equivalevano novanta volte su cento a una condanna a morte. La TBC portava sicuramente alla tomba. Per non parlar del resto.
3. Quindi: ripristinare la facilità estrema di prendersi un’infezione e di morire sotto i ferri del chirurgo. Eliminare la penicillina, la streptomicina, eccetera. Eliminare il DDT e prodotti similari in modo da poter ripristinare faccende come il tifo petecchiale eccetera.
4. Incrementare i decessi collettivi, vietando quelle norme igieniche e quei medicamenti che hanno fatto sparire dal nostro Paese le epidemie di tifo, di colera. Riportare l’Italia al tempo della peste di Milano.
5. Eliminare quel controllo sanitario che in cinquant’anni ha reso praticamente impossibile la messa in commercio di carne marcia et similia.
6. Eliminare il servizio d’acqua potabile: ciò permetterebbe di tornare ai decessi per ingerimento di acqua inquinata.
7. Incrementare quelle che sono state definite le calamità nazionali. La storia ci racconta che fino a meno di cinquant’anni fa città intere come Messina potevano venir distrutte da scosse di terremoto che oggi – pure essendo della stessa intensità – riescono al massimo a far crepare i muri di qualche vecchia casa. Quindi: proibire le costruzioni di cemento armato, le costruzioni antisismiche, in modo che popolazioni di interi grossi centri urbani possano essere eliminate dai terremoti.
8. Incrementare gli incendi, le inondazioni, eliminando i pompieri e gli argini.
9. Eliminare ogni assistenza ai lavoratori in modo che i poveri non possano curarsi e debbano morire anche quando potrebbero guarire.
10. Incrementare la mortalità senile in modo da accorciare la media della vita umana.
E via discorrendo. Perché queste sono le cause dell’aumento della popolazione: in cinquant’anni se ne è fatta di strada e la chirurgia, addirittura, trapianta gli occhi. E allora? Chiameremo nemico dell’umanità chi ha scoperto la vaccinazione antivaiolosa, o la puntura contro il tifo e la difterite? Chi ha trovato i raggi X? Chi, insomma, ha trovato il sistema di guarire malattie che fino a cinquant’anni fa erano sicuramente mortali? Non credo che il Corriere della Sera pensi a questo. Il Corriere vi risponderà invece che le conquiste della scienza medica e dell’assistenza sociale dovranno essere potenziate al massimo, sì che tutti ne possano godere. Risponderà, con una logica veramente straordinaria, che chi nasce dovrà essere tutelato in modo da poter rimanere il più possibile vivo.
Invece, per controbattere questo aumento di popolazione originato dalla diminuzione della mortalità infantile, dei cataclismi, delle epidemi eccetera, basterà limitare il numero delle nascite.
Semplice e supremamente sciocco, se mi permettete l’espressione poco educata. Perchè nasce chi nasce, e ognuno nasce come nasce. E non basta che la mamma e il papà siano sani e intelligenti perchè nascano dei figli sani e intelligenti. Da genitori sani e intelligenti possono nascere figli malati e cretini. O viceversa. (…) Tutto è combinato secondo precise e inviolabili leggi della natura. E il Padreterno ha organizzato le cose in modo che queste regole non possano venir violate da chi voglia vivere da giusto. Noi, quindi, siamo decisamente contro l’eutanasia. Noi affermiamo che nessuno al mondo può sentirsi autorizzato a dire: questo uomo non può guarire e morirà tra un anno o dieci anni e sempre soffrirà, perciò aiutiamolo uccidendolo noi. Se pure un uomo fosse ridotto a una polpetta, fin che il suo cuore batte è vivo a tutti gli effetti e, fino all’ultimo battito di questo cuore, pur se una cosa del genere non è mai successa, quest’uomo può guarire. Chi non è in grado di dare la vita a un morto, non ha il diritto di toglierla a un vivo.
Nessuno sa cosa succederà tra un minuto, perchè nessuno al mondo conosce il segreto dell’armonia divina che regola tutte le cose dell’universo.
Se per tremila miliardi d’anni tutto ha funzionato come funziona oggi, non è detto che fra un minuto debba essere ancora così.
Perché fra un minuto potrebbe essere finita la prima parte di un Grande Ciclo e cominciarne una nuova… I figli danno fastidio: ecco la morale. Danno fastidio specialmente a chi non ha figli e non ne può avere. Vecchia storia.
Vecchia, triste storia. Le statistiche degli studiosi non servono a niente. Sono vuota letteratura a sfondo aritmetico, fine a se stessa.

GIOVANNI GUARESCHI

Nessun commento: