giovedì, novembre 21, 2019

In risposta a Corrado Augias

di Mario Adinolfi Come è noto in una recente trasmissione televisiva Corrado Augias, parlamentare europeo del Pds non rieletto nel 1999 e per questo da vent’anni indennizzato con la conduzione di programmi televisivi su Raitre, ha sentenziato: “Essere di destra è facile, significa seguire gli istinti, quelli di sinistra usano di più il ragionamento”. Una frase ottima per le chiacchiere da bar, in cui Augias è in realtà specialista (basta leggere le castronerie che ha scritto sul cristianesimo) pur ammantandosi nel pronunciarle di quell’aria colta intinta nel naso arricciato tipica del ceto dirigente della sinistra attuale che si è affidata ad un perito odontotecnico ma crede di impersonificare le élites intellettuali di un Paese. La frase di Augias è, semplicemente, falsa. Storicamente e culturalmente senza senso, è un’affermazione completamente infondata. Se Augias fosse davvero colto avrebbe trovato spiegata con tanto di diagrammi la distinzione tra destra e sinistra in un piccolo libro di un filosofo vero, non di uno che crede di esserlo perché tiene i capelli bianchi acconciati in modo bizzarro. Quel filosofo si chiamava Norberto Bobbio, è una colonna portante della cultura laica e di sinistra del secolo scorso, per vent’anni senatore a vita proprio per i meriti culturali universalmente riconosciuti. Il piccolo libro che un finto colto come Augias non ha letto, ma che chiunque voglia disquisire di destra e sinistra non può non conoscere, si intitola semplicemente: Destra e sinistra. È un libro del 1994, dunque scritto quando la cosiddetta prima Repubblica era già marcita e le destre di Berlusconi, Fini, Bossi erano già protagoniste e vincenti. In quel clima, mentre tutta la sinistra dava come di consueto dei “rozzi e fascisti” agli avversari che avevano appena trionfato proprio contro quella sinistra (come sempre è accaduto nella storia italiana, gli amici di Augias della filiera Pci-Pds-Ds hanno sempre perso le elezioni politiche, le vittorie del 1996 e del 2006 furono dovute al volto rassicurante del ministro andreottiano e ex presidente democristiano dell’Iri, Romano Prodi, mai un uomo di matrice comunista vincerà le elezioni in Italia) Norberto Bobbio spiega la reale differenza con la destra. Il filosofo socialista dice che la sinistra è più legata all’idea di uguaglianza, la destra a quella di libertà. Prossima all’idea di uguaglianza vi è quella di giustizia sociale, mentre la libertà ha un approccio istintivamente antistatalista. Così le destre si caratterizzano per il laissez faire, le sinistre per un intervento più pervasivo dello Stato. L’italiano, naturalmente infastidito dall’ingerenza dello Stato che nel nostro paese significa burocrazia e altissima pressione fiscale, finisce per votare a destra come reazione a questa dimensione totalitaria degli apparati. Per Bobbio, uomo di sinistra, la battaglia per l’uguaglianza e la giustizia sociale è assolutamente fondamentale. Il filosofo immagina una sinistra schierata con i più deboli e per questo arriva ad una riflessione molto alta sul tema dell’aborto, chiedendosi perché mai la sinistra abbia lasciato ai cattolici la battaglia a tutela del diritto alla vita dei più deboli tra tutti. La sua lucidità mi ha trovato sempre concorde e quando colorai di rosso la copertina di Voglio la mamma, libro in cui Norberto Bobbio è citato, lo feci perché sono convinto che la sinistra abbracciando il radicalismo pannelliano abbia intimamente tradito se stessa. Pannella e Bonino, infatti, in quel 1994 si fecero eleggere in Parlamento con le destre a cui per impostazione naturalmente appartenevano: aborto, divorzio, eutanasia sono, nel ragionevole schema proposto da Bobbio, tipiche battaglie di destra perché legate ad una estremizzata idea di “libertà”, fondate sul concetto di autodeterminazione dell’individuo slegato da qualsiasi idea solidale. Con Augias il dibattito va posto su questo tema: non su un ridicolo ed indimostrabile assunto di superiorità ontologica della persona di sinistra su quella di destra, ma su quanto la sinistra abbia tradito tutti i suoi presupposti per ignoranza delle proprie stesse radici, trasformandosi banalmente in un contesto di potere che prova a difenderne il diritto all’esercizio tramite un proclama insensato intriso di ingiustificata alterigia. Il ragazzotto insegnante di fresbee che guida le sardine e l’ottuagenario conduttore televisivo in quota Raitre sono i perfetti rappresentanti di questa alterigia poco dotta e molto indotta, a cui le destre reagiscono peraltro scegliendo toni analoghi per quanto opposti, quando invece potrebbero portare il confronto su un piano nettamente più alto. Vincendolo. Per questo il nostro approccio di cristiani impegnati in politica, che nel diagramma di Bobbio scelgono di percorrere la via mediana del saper coniugare libertà e giustizia sociale senza considerarle alternative, è a mio avviso il più adatto a rispondere alle concrete complesse esigenze poste dalla società contemporanea. Noi rinunciamo volentieri al conflitto innescato dai presunti complessi di superiorità, preferendo la costruzione dal basso di una opzione politica altra che spieghi alle sinistre come alle destre che il percorso delle contrapposizioni volgari e semplificate non conduce da nessuna parte. Per questo le volgarità di Augias vanno semplicemente respinte e raccontate per quel che sono: chiacchiere poco ragionate di un ignorante al bar della tv ingiustamente occupata da questi poco colti figuri.

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