lunedì, dicembre 23, 2002
sabato, dicembre 21, 2002
venerdì, dicembre 20, 2002
Ed ora per la categoria MUSICA
Disco dell'anno
Badly Drawn Boy About a Boy OST
Concerto
1 Cranberries 6/12 The Point, Dublino
2 S. Giovannni 1 maggio, Roma
3 A christmas carol, National Concert Hall, Dublin
Canzone straniera
1 U2 The hands that built America
2 System of a Down Chop Suey
3 Garbage Parade
Canzone Italiana
1 Elisa Rainbow
2 Daniele Silvestri Salirò
(mi mancano gli ultimi 4 mesi di novità italiane)
Disco dell'anno
Badly Drawn Boy About a Boy OST
Concerto
1 Cranberries 6/12 The Point, Dublino
2 S. Giovannni 1 maggio, Roma
3 A christmas carol, National Concert Hall, Dublin
Canzone straniera
1 U2 The hands that built America
2 System of a Down Chop Suey
3 Garbage Parade
Canzone Italiana
1 Elisa Rainbow
2 Daniele Silvestri Salirò
(mi mancano gli ultimi 4 mesi di novità italiane)
And the winner is...
Si avvicina la fine dell'anno e anch'io assegno i miei personalissimi premi.
Cominciamo dalla categoria WEBLOG
Miglior blog maschile
Navarre's blog
Miglior blog femminile
dot
Miglior blog professionista
wittgenstein
Miglior blog staniero
heraghty web diary
Miglior multiblog
Il blog delle piccole cose
Menzione speciale della giuria
Ocurrencia
Un'intelligenza non sprecata
Si avvicina la fine dell'anno e anch'io assegno i miei personalissimi premi.
Cominciamo dalla categoria WEBLOG
Miglior blog maschile
Navarre's blog
Miglior blog femminile
dot
Miglior blog professionista
wittgenstein
Miglior blog staniero
heraghty web diary
Miglior multiblog
Il blog delle piccole cose
Menzione speciale della giuria
Ocurrencia
Un'intelligenza non sprecata
Notizia del giorno: è finita l'elettricità, anche la riserva.
Di nuovo, solo che stavolta non se n'è accorto ancora nessuno.
Sebastian è in Germania, Lara è partita stanotte per il Canada, Jorge è a letto malato e Andrea e Claire stanno smaltendo la sbornia di ieri sera.
Appena si alzano troveranno la sorpresa!
Di nuovo, solo che stavolta non se n'è accorto ancora nessuno.
Sebastian è in Germania, Lara è partita stanotte per il Canada, Jorge è a letto malato e Andrea e Claire stanno smaltendo la sbornia di ieri sera.
Appena si alzano troveranno la sorpresa!
Dal bollettino del 17 dicembre dell'Agenzia SIR della Conferenza Episcopale Italiana
MESSAGGIO DEL PAPA PER LA PACE: MONS. MARTINO, NO A GUERRE ATOMICHE O "PREVENTIVE", SÌ AL DISARMO E AL RUOLO DELL'ONU
"Le armi atomiche non fanno parte del bagaglio che dobbiamo portarci nel XXI secolo", e "la guerra preventiva è una guerra di aggressione",
che "non rientra nella categoria di 'guerra giusta", fatta cioè sulla base del "diritto di difendersi contro l'ingiusto aggressore". A
ribadirlo è stato oggi mons. Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio della Giustizia e della Pace, presentando alla stampa il
Messaggio del Papa per la XXXVI Giornata mondiale della pace, sul tema "Pacem in terris: un impegno permanente". A proposito del pericolo di
"venti di guerra", Martino ha affermato: "Tutti abbiamo seguito il processo delle ispezioni Onu in Iraq, tese a verificare se ci sono
armi di distruzioni di massa. Il disarmo dei belligeranti deve essere fatto attraverso gli organismi che abbiamo a disposizione, e che si
fanno promotori di pace a livello internazionale". A cominciare dall'Onu, che già Paolo VI - ha ricordato Martino - aveva definito "il
cammino obbligato dell'umanità nei tempi moderni". "E' con questo strumento di pace - ha proseguito il presidente del dicastero vaticano
- che si deve arrivare a disarmare coloro che minacciano la pace". Si tratta, per Martino, di "un processo che si sta faticosamente portando
avanti, e che speriamo si concluda positivamente".
MESSAGGIO DEL PAPA PER LA PACE: MONS. MARTINO, NO A GUERRE ATOMICHE O "PREVENTIVE", SÌ AL DISARMO E AL RUOLO DELL'ONU
"Le armi atomiche non fanno parte del bagaglio che dobbiamo portarci nel XXI secolo", e "la guerra preventiva è una guerra di aggressione",
che "non rientra nella categoria di 'guerra giusta", fatta cioè sulla base del "diritto di difendersi contro l'ingiusto aggressore". A
ribadirlo è stato oggi mons. Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio della Giustizia e della Pace, presentando alla stampa il
Messaggio del Papa per la XXXVI Giornata mondiale della pace, sul tema "Pacem in terris: un impegno permanente". A proposito del pericolo di
"venti di guerra", Martino ha affermato: "Tutti abbiamo seguito il processo delle ispezioni Onu in Iraq, tese a verificare se ci sono
armi di distruzioni di massa. Il disarmo dei belligeranti deve essere fatto attraverso gli organismi che abbiamo a disposizione, e che si
fanno promotori di pace a livello internazionale". A cominciare dall'Onu, che già Paolo VI - ha ricordato Martino - aveva definito "il
cammino obbligato dell'umanità nei tempi moderni". "E' con questo strumento di pace - ha proseguito il presidente del dicastero vaticano
- che si deve arrivare a disarmare coloro che minacciano la pace". Si tratta, per Martino, di "un processo che si sta faticosamente portando
avanti, e che speriamo si concluda positivamente".
Ieri una nuova intervista per il mio libro sull'influenza di Newman nell'Irlanda contemporanea.
La scorsa settimana ci avevo provato con Sean Comeford, il sacrestano di University Church, ma il poverino è molto malato e abbiamo dovuto rimandare a gennaio, sperando che ci arrivi.
Ieri invece ero con Dick Dunn, il segretario della Newman Society of Ireland. Secondo la mia supervisor è la persona che meglio conosce Newman in Irlanda ed infatti non si è smentito. Gli avevo preannunciato le mie domande e si è presentato con una ventina di pagine scritte, ricche di precisi riferimenti, citazioni non scontate, un perfetto equilibrio tra riflessioni personali e informazioni.
Il problema di questo grande uomo è che non ha avuto un percorso accademico tradizionale, è un'autodidatta e quindi si rifiuta di pubblicare per un senso di inadeguatezza che dovrebbe far vergognare molti, me per primo.
Dick è un grande appassionato di musica, suo fratello dirige l'orchestra della RTE, la televisione pubblica.
E così ho scoperto tra le altre cose che Newman suonava il violino e la viola, e aveva composto dei piccoli pezzi da giovane.
In tarda età fu vicepresidente del Birmingham Music Festival, il più prestigioso nell'Inghilterra del tempo.
Al festival del 1885 Dvorak diresse la prima assoluta di The Spectre's Bride e Newman gli fece dono di una copia di The Dream of Gerontius, un suo poema più tardi messo in musica da Elgar con grande successo.
Dick mi ha dato anche un suo lavoro inedito di comparazione critica tra il testo di Newman ed il libretto musicato da Elgar.
Alla fine dell'intervista mi ha detto: Angelo, si potrebbe scrivere un bel libro su Newman e gli angeli. Nessuno l'ha mai fatto.
Perchè non lo fai tu allora? gli ho chiesto.
Perchè ho una famiglia, fallo tu.
E' vero, io non mi rendo conto ma sono fortunato perchè ho tanto tempo da dedicare allo studio.
Beh, intanto questo mio nuovo libro comincia a prendere forma. In primavera uscirà, speriamo perchè l'ho consegnata a maggio, la traduzione dell'Idea di Università.
Ho poi da scrivere la tesi, correggere l'intervento che leggerò al Work in Progress Seminar, preparare il paper per il Postgraduate Day, fare due recensioni e scrivere la tesina su Voegelin.
Posso metter su famiglia? No.
time keeps ticking like the ocean through a siv
ever on ever forward in a march
La scorsa settimana ci avevo provato con Sean Comeford, il sacrestano di University Church, ma il poverino è molto malato e abbiamo dovuto rimandare a gennaio, sperando che ci arrivi.
Ieri invece ero con Dick Dunn, il segretario della Newman Society of Ireland. Secondo la mia supervisor è la persona che meglio conosce Newman in Irlanda ed infatti non si è smentito. Gli avevo preannunciato le mie domande e si è presentato con una ventina di pagine scritte, ricche di precisi riferimenti, citazioni non scontate, un perfetto equilibrio tra riflessioni personali e informazioni.
Il problema di questo grande uomo è che non ha avuto un percorso accademico tradizionale, è un'autodidatta e quindi si rifiuta di pubblicare per un senso di inadeguatezza che dovrebbe far vergognare molti, me per primo.
Dick è un grande appassionato di musica, suo fratello dirige l'orchestra della RTE, la televisione pubblica.
E così ho scoperto tra le altre cose che Newman suonava il violino e la viola, e aveva composto dei piccoli pezzi da giovane.
In tarda età fu vicepresidente del Birmingham Music Festival, il più prestigioso nell'Inghilterra del tempo.
Al festival del 1885 Dvorak diresse la prima assoluta di The Spectre's Bride e Newman gli fece dono di una copia di The Dream of Gerontius, un suo poema più tardi messo in musica da Elgar con grande successo.
Dick mi ha dato anche un suo lavoro inedito di comparazione critica tra il testo di Newman ed il libretto musicato da Elgar.
Alla fine dell'intervista mi ha detto: Angelo, si potrebbe scrivere un bel libro su Newman e gli angeli. Nessuno l'ha mai fatto.
Perchè non lo fai tu allora? gli ho chiesto.
Perchè ho una famiglia, fallo tu.
E' vero, io non mi rendo conto ma sono fortunato perchè ho tanto tempo da dedicare allo studio.
Beh, intanto questo mio nuovo libro comincia a prendere forma. In primavera uscirà, speriamo perchè l'ho consegnata a maggio, la traduzione dell'Idea di Università.
Ho poi da scrivere la tesi, correggere l'intervento che leggerò al Work in Progress Seminar, preparare il paper per il Postgraduate Day, fare due recensioni e scrivere la tesina su Voegelin.
Posso metter su famiglia? No.
time keeps ticking like the ocean through a siv
ever on ever forward in a march
giovedì, dicembre 19, 2002
Le ultime palazzine del residence dove vivo sono quasi pronte, apriranno a gennaio.
Ora stanno sistemando i giardini.
Proprio in questo momento stanno piantando degli alberelli davanti la mia camera.
Che bello. ;)
you're the scent of an unfound bloom
a simple tune
I only write variations to sooth the mood
a drink that will knock me down to the floor
a key that will unlock the door
where I hear a voice sing familiar themes
then beckons me weave notes in between
a tap and a string, a bow and a glass
you pour me till the day has passed....
Sul sito ufficiale dei Sixpence None The Richer si può ascoltare tutto il nuovo album gratuitamente.
and you're in my heart
I can feel your beat
and you move my mind
from behind the wheel
when I lose control
I can only breathe your name
mercoledì, dicembre 18, 2002
The Times
December 18, 2002
Window reflects a dazzling light
By Brian Carter
A NEW stained-glass window at Oriel College, Oxford, commemorates the life and work of Cardinal John Henry Newman.
From 1825 until his reception into the Roman Catholic Church in 1845, Newman was a Fellow of Oriel, and during that period he established his reputation as the leading figure of the Oxford or Tractarian Movement. Subsequently Newman’s name has become indissolubly linked to Oxford and to Oriel in particular, though his affection for Trinity College — where he was an undergraduate — remained with him throughout his life.
A posthumous legacy was one of the criteria used in the recent television programmes to establish by popular vote who was the Greatest Briton. Newman was not on the list but there are few Britons who have sustained such a vibrant posthumous global reputation: schools, colleges, libraries, learned societies have been named after him and there is an apparently unending stream of scholarly publications in every language devoted to his life and work.
Lord Jenkins of Hillhead, Chancellor of Oxford University, has written of the “dazzling fascination” of Newman, which the new window at Oriel strikingly reflects.
Dedicated by the Bishop of Oxford, the Right Rev Richard Harries, at a service last month, it consists of 14 leaded lights extending to almost 150 sq ft and is an important addition to Oxford’s already rich holdings of stained glass. The project was funded by the late Norma Lady Dalrymple-Champneys, an honorary fellow of the college and generous benefactor, and, after a competition, the commission was given to Vivienne Haig and Douglas Hogg, both based in Edinburgh.
The iconography and overall design were created by Haig, assisted by Sarah McCabe, also from Edinburgh, in the final phase when preparing the full size cartooning. At that stage, Hogg took over the project to interpret and transform the design into glass.
The central image is of Newman seated and at prayer, with an open book on his lap. Surrounding him are images and motifs reflecting important associations in his life: Oriel College, the University Church of St Mary’s, and Littlemore. His life after Oriel is indicated by the use of a cardinal red for the floor colour, and more explicitly by the incorporation of the motto adopted by Newman when he was created a Cardinal in 1879, Cor ad cor loquitur (“Heart speaks to heart”).
In the central upper light is an image of the Virgin and Child, with angels and cherubim in the adjoining lights. In the outer wing lights are texts by Newman transcribed in a facsimile form on to the glass.
The materials have been sourced from several European glassworks, among them the esteemed, now defunct, Hartley Wood Glassworks of Sunderland. The artists have used a rich if relatively narrow colour range; and in the sections left uncoloured, textured glass has been used. In these ostensibly blank areas, slightly bubbled “seedy” glass and striated glass have been positioned with skill, allowing the architecture in the quadrangle to fill these spaces and blend with the architectural motifs in the coloured glass; the window and the college buildings form a unified whole.
Hogg has overlaid Newman’s white robes with a complementary enamel glaze and so intensified the effect of the window when backlit at night and viewed from the quadrangle. The lighting has been donated by Downside Abbey.
This large bay window encloses a small space over the chapel entrance and adjoining Newman’s old college rooms, to which there is a connecting door. Newman used this area as a private oratory; thus the logic of placing the Newman memorial window in this location might seem self-evident.
Unfortunately this area is relatively inaccessible, concealed as it is behind the organ casing and invisible from anywhere within the chapel itself: in reality it will be possible to view the window only by appointment, apart from seeing it in reverse from the quad when illuminated at night. Should Newman be canonised, the college will be faced with significant problems in responding to requests to view this and related items, including the beautiful Newman bowl engraved by Laurence Whistler, also donated by Lady Dalrymple-Champneys.
December 18, 2002
Window reflects a dazzling light
By Brian Carter
A NEW stained-glass window at Oriel College, Oxford, commemorates the life and work of Cardinal John Henry Newman.
From 1825 until his reception into the Roman Catholic Church in 1845, Newman was a Fellow of Oriel, and during that period he established his reputation as the leading figure of the Oxford or Tractarian Movement. Subsequently Newman’s name has become indissolubly linked to Oxford and to Oriel in particular, though his affection for Trinity College — where he was an undergraduate — remained with him throughout his life.
A posthumous legacy was one of the criteria used in the recent television programmes to establish by popular vote who was the Greatest Briton. Newman was not on the list but there are few Britons who have sustained such a vibrant posthumous global reputation: schools, colleges, libraries, learned societies have been named after him and there is an apparently unending stream of scholarly publications in every language devoted to his life and work.
Lord Jenkins of Hillhead, Chancellor of Oxford University, has written of the “dazzling fascination” of Newman, which the new window at Oriel strikingly reflects.
Dedicated by the Bishop of Oxford, the Right Rev Richard Harries, at a service last month, it consists of 14 leaded lights extending to almost 150 sq ft and is an important addition to Oxford’s already rich holdings of stained glass. The project was funded by the late Norma Lady Dalrymple-Champneys, an honorary fellow of the college and generous benefactor, and, after a competition, the commission was given to Vivienne Haig and Douglas Hogg, both based in Edinburgh.
The iconography and overall design were created by Haig, assisted by Sarah McCabe, also from Edinburgh, in the final phase when preparing the full size cartooning. At that stage, Hogg took over the project to interpret and transform the design into glass.
The central image is of Newman seated and at prayer, with an open book on his lap. Surrounding him are images and motifs reflecting important associations in his life: Oriel College, the University Church of St Mary’s, and Littlemore. His life after Oriel is indicated by the use of a cardinal red for the floor colour, and more explicitly by the incorporation of the motto adopted by Newman when he was created a Cardinal in 1879, Cor ad cor loquitur (“Heart speaks to heart”).
In the central upper light is an image of the Virgin and Child, with angels and cherubim in the adjoining lights. In the outer wing lights are texts by Newman transcribed in a facsimile form on to the glass.
The materials have been sourced from several European glassworks, among them the esteemed, now defunct, Hartley Wood Glassworks of Sunderland. The artists have used a rich if relatively narrow colour range; and in the sections left uncoloured, textured glass has been used. In these ostensibly blank areas, slightly bubbled “seedy” glass and striated glass have been positioned with skill, allowing the architecture in the quadrangle to fill these spaces and blend with the architectural motifs in the coloured glass; the window and the college buildings form a unified whole.
Hogg has overlaid Newman’s white robes with a complementary enamel glaze and so intensified the effect of the window when backlit at night and viewed from the quadrangle. The lighting has been donated by Downside Abbey.
This large bay window encloses a small space over the chapel entrance and adjoining Newman’s old college rooms, to which there is a connecting door. Newman used this area as a private oratory; thus the logic of placing the Newman memorial window in this location might seem self-evident.
Unfortunately this area is relatively inaccessible, concealed as it is behind the organ casing and invisible from anywhere within the chapel itself: in reality it will be possible to view the window only by appointment, apart from seeing it in reverse from the quad when illuminated at night. Should Newman be canonised, the college will be faced with significant problems in responding to requests to view this and related items, including the beautiful Newman bowl engraved by Laurence Whistler, also donated by Lady Dalrymple-Champneys.
Natale è la storia di un dono. Di un bambino che ci è stato donato perchè ne facessimo dono agli altri.
Come sarebbe diverso il mondo se ci credessimo davvero.
It's Christmas time
There's no need to be afraid
At Christmas time
We let in light and we banish shade
And in our world of plenty
We can spread a smile of joy
Throw your arms around the world
At Christmas time
But say a prayer
Pray for the other ones
At Christmas time it's hard
But when you're having fun
There's a world outside your window
And it's a world of dread and fear
Where the only water flowing
Is the bitter sting of tears
And the Christmas bells that ring
There are the clanging chimes of doom
Well tonight thank God it's them instead of you
And there won't be snow in Africa
This Christmas time
The greatest gift they'll get this year is life
Where nothing ever grows
No rain nor rivers flow
Do they know it's Christmas time at all?
Come sarebbe diverso il mondo se ci credessimo davvero.
It's Christmas time
There's no need to be afraid
At Christmas time
We let in light and we banish shade
And in our world of plenty
We can spread a smile of joy
Throw your arms around the world
At Christmas time
But say a prayer
Pray for the other ones
At Christmas time it's hard
But when you're having fun
There's a world outside your window
And it's a world of dread and fear
Where the only water flowing
Is the bitter sting of tears
And the Christmas bells that ring
There are the clanging chimes of doom
Well tonight thank God it's them instead of you
And there won't be snow in Africa
This Christmas time
The greatest gift they'll get this year is life
Where nothing ever grows
No rain nor rivers flow
Do they know it's Christmas time at all?
No, non e' la Bbc. La Commissione Parlamentare di Vigilanza ha accolto in tempi rapidissimi la proposta Baldassarre-Clinton per la soluzione
della crisi al vertice del Consiglio d'Amministrazione Rai, dove come sapete le dimissioni della maggior parte dei consiglieri avevano
condotto a una situazione che molti giudicavano insostenibile. Senza mettere in discussione le qualita' professionali del direttore generale
Agostino Sacca', veniva infatti considerata anomala la posizione di un direttore che, partito per dirigere tre reti, tre tiggi',
seicentoquaranta Enti e cinque consiglieri d'amministrazione, si era trovato a dirigere di fatto un consigliere solo. I critici piu'
acccaniti accusavano addirittura Sacca' di aver fatto crollare catastroficamente gli indici d'ascolto (accusa non del tutto infondata,
anche se ad Oppido Mamertina sono ancora almeno quindici gli utenti Rai, contro i sedici dell'anno scorso: una perdita dunque inferiore al
cinque per cento) e di utilizzare le sedute del CdA soprattutto per aumentarsi gli emolumenti: Sacca' si difendeva brillantemente sosenendo
che questi erano solo i costi iniziali di un nuovo modello di giornalismo che prima o poi si sarebbe affermato: "Il pubblico ha
bisogno di tempo per abituarsi. Ma era ora di dire basta al giornalismo all'antica, alle vecchie cariatidi come quel Biagi, quell'Hemingway,
quel Kapucinski".
Le voci di una sostituzione di Sacca' conunque circolavano gia' da tempo: la Commissione Parlamentare aveva gia' comunicato a Baldassarre,
in via riservatissima, un vero e proprio identikit di un possibile nuovo presidente. Siamo in grado di citare, grazie alle nostre fonti
confidenziali, alcuni stralci significativi del documento. Ecco: "Il prossimo direttore generale della Rai dovra' dunque:
- essere (...omissis...) in possesso di un'elevata professionalita' nella sua attivita' principale;
- aver maturato contatti istituzionali al massimo livello e nella maniera piu' stretta possibilie;
- avere un nome noto al grosso pubblico, non solo (...omissis...) in Italia ma all'estero e soprattutto negli Stati Uniti;
- avere dimestichezza coi membri dei partiti di governo;
- avere eccezionali capacita' linguistiche;
- essere capace di intrattenimento nella comunicazione orale e non solo in quella scritta;
- saper stabilire un rapporto corretto e gratificatorio (...omissis...) nei confronto degli uomini politici;
- mantenere pertanto e accrescere le competenze del dottor Sacca', ma nel quadro di una ecc. ecc. (qui seguono quattordici cartelle di considerazioni politiche generali che omettiamo - ndr)".
Sulla base di questo memorandum, alla fine e' toccato al presidente Baldassarre prendere una decisione. Consultatosi con alcuni esperti del
settore (l'ex presidente americano Clinton e gli editori, pure americani, Mardigras e Hoeffner), egli ha rapidamente individuato il
personaggio che dava le massime garanzie di soddisfare alle indicazioni della Commissione e nel contempo di non costituire una soluzione di
continuita' troppo accentuata nei confronti della direzione Sacca'. E ha nominato Monica Lewinski.
La signora, che e' giunta in Italia gia' da diversi giorni, e' attualmente impegnata in una riscrittura radicale dei palinsesti.
Purtroppo non siamo riusciti a ottenere da lei alcuna dichiarazione, se non un "mhm..." telefonico (in inglese) che ci sembra indicare la
volonta', da parte del nuovo direttore, di non farsi impelagare in polemiche politiche.
Bisogna naturalmente tener conto del fatto che tanto la signora Lewinski quanto Baldassarre (che aveva cercato di mascherare l'arrivo
della signora diffondendo la voce di una sua fantomatica intervista a Domenica In) sono consapevoli della delicatezza del passaggio dalla
vecchia alla nuova gestione. "Vi assicuro che non cambiera' niente - ha dichiarato informalmente ai cronisti Baldassarre - Fara' tutto quello
che faceva Agostino, solo che lo fara' meglio. Tutto qui". Staremo a vedere. Dobbiamo registrare purtroppo, in calce a tutta
questa vicenda, una nota antipatica: l'ex direttore Sacca' avrebbe dato mandato ai suoi legali di procedere in giudizio contro la Rai per
indebita sostituzione, licenziamento illegale e mobbismo. "Il nostro cliente e' in grado di dimostrare - hanno dichiarato in serata i legali
- di aver sempre espletato le sue mansioni con professionalita' e competenza, ottenendo sempre la piena soddisfazione di tutti i suoi
interlocutori dentro e fuori la Rai". "Quali interlocutori, avvocato?".
"Lo saprete in tribunale".
Corre voce pero' che, fra politici, ministri, imprenditori, manager e membri di governo, gli "interlocutori" di Sacca', in pochi mesi, siano
stati piu' di cinquanta, tutti debitamente registrati a loro insaputa da una microcamera nascosta dietro un'orchidea. Fra loro ci sarebbe
pure un cardinale.
Riccardo Orioles
della crisi al vertice del Consiglio d'Amministrazione Rai, dove come sapete le dimissioni della maggior parte dei consiglieri avevano
condotto a una situazione che molti giudicavano insostenibile. Senza mettere in discussione le qualita' professionali del direttore generale
Agostino Sacca', veniva infatti considerata anomala la posizione di un direttore che, partito per dirigere tre reti, tre tiggi',
seicentoquaranta Enti e cinque consiglieri d'amministrazione, si era trovato a dirigere di fatto un consigliere solo. I critici piu'
acccaniti accusavano addirittura Sacca' di aver fatto crollare catastroficamente gli indici d'ascolto (accusa non del tutto infondata,
anche se ad Oppido Mamertina sono ancora almeno quindici gli utenti Rai, contro i sedici dell'anno scorso: una perdita dunque inferiore al
cinque per cento) e di utilizzare le sedute del CdA soprattutto per aumentarsi gli emolumenti: Sacca' si difendeva brillantemente sosenendo
che questi erano solo i costi iniziali di un nuovo modello di giornalismo che prima o poi si sarebbe affermato: "Il pubblico ha
bisogno di tempo per abituarsi. Ma era ora di dire basta al giornalismo all'antica, alle vecchie cariatidi come quel Biagi, quell'Hemingway,
quel Kapucinski".
Le voci di una sostituzione di Sacca' conunque circolavano gia' da tempo: la Commissione Parlamentare aveva gia' comunicato a Baldassarre,
in via riservatissima, un vero e proprio identikit di un possibile nuovo presidente. Siamo in grado di citare, grazie alle nostre fonti
confidenziali, alcuni stralci significativi del documento. Ecco: "Il prossimo direttore generale della Rai dovra' dunque:
- essere (...omissis...) in possesso di un'elevata professionalita' nella sua attivita' principale;
- aver maturato contatti istituzionali al massimo livello e nella maniera piu' stretta possibilie;
- avere un nome noto al grosso pubblico, non solo (...omissis...) in Italia ma all'estero e soprattutto negli Stati Uniti;
- avere dimestichezza coi membri dei partiti di governo;
- avere eccezionali capacita' linguistiche;
- essere capace di intrattenimento nella comunicazione orale e non solo in quella scritta;
- saper stabilire un rapporto corretto e gratificatorio (...omissis...) nei confronto degli uomini politici;
- mantenere pertanto e accrescere le competenze del dottor Sacca', ma nel quadro di una ecc. ecc. (qui seguono quattordici cartelle di considerazioni politiche generali che omettiamo - ndr)".
Sulla base di questo memorandum, alla fine e' toccato al presidente Baldassarre prendere una decisione. Consultatosi con alcuni esperti del
settore (l'ex presidente americano Clinton e gli editori, pure americani, Mardigras e Hoeffner), egli ha rapidamente individuato il
personaggio che dava le massime garanzie di soddisfare alle indicazioni della Commissione e nel contempo di non costituire una soluzione di
continuita' troppo accentuata nei confronti della direzione Sacca'. E ha nominato Monica Lewinski.
La signora, che e' giunta in Italia gia' da diversi giorni, e' attualmente impegnata in una riscrittura radicale dei palinsesti.
Purtroppo non siamo riusciti a ottenere da lei alcuna dichiarazione, se non un "mhm..." telefonico (in inglese) che ci sembra indicare la
volonta', da parte del nuovo direttore, di non farsi impelagare in polemiche politiche.
Bisogna naturalmente tener conto del fatto che tanto la signora Lewinski quanto Baldassarre (che aveva cercato di mascherare l'arrivo
della signora diffondendo la voce di una sua fantomatica intervista a Domenica In) sono consapevoli della delicatezza del passaggio dalla
vecchia alla nuova gestione. "Vi assicuro che non cambiera' niente - ha dichiarato informalmente ai cronisti Baldassarre - Fara' tutto quello
che faceva Agostino, solo che lo fara' meglio. Tutto qui". Staremo a vedere. Dobbiamo registrare purtroppo, in calce a tutta
questa vicenda, una nota antipatica: l'ex direttore Sacca' avrebbe dato mandato ai suoi legali di procedere in giudizio contro la Rai per
indebita sostituzione, licenziamento illegale e mobbismo. "Il nostro cliente e' in grado di dimostrare - hanno dichiarato in serata i legali
- di aver sempre espletato le sue mansioni con professionalita' e competenza, ottenendo sempre la piena soddisfazione di tutti i suoi
interlocutori dentro e fuori la Rai". "Quali interlocutori, avvocato?".
"Lo saprete in tribunale".
Corre voce pero' che, fra politici, ministri, imprenditori, manager e membri di governo, gli "interlocutori" di Sacca', in pochi mesi, siano
stati piu' di cinquanta, tutti debitamente registrati a loro insaputa da una microcamera nascosta dietro un'orchidea. Fra loro ci sarebbe
pure un cardinale.
Riccardo Orioles
martedì, dicembre 17, 2002
ARTICOLO 3
Bastano pochi mezzi e inconsueto acume per metter su un sito di riflessione politica.
Questi miei cari amici ci sono riusciti egregiamente.
ARTICOLO 3
Bastano pochi mezzi e inconsueto acume per metter su un sito di riflessione politica.
Questi miei cari amici ci sono riusciti egregiamente.
ARTICOLO 3
Miss Nude America Loses Title After Appearing Clothed In Woman's Day
OCALA, FL—Tawny Bridges, Miss Nude America 2003, was forced to relinquish her crown amid scandal Monday, when it was discovered that she had appeared clothed in a 1999 issue of Woman's Day magazine. "Miss Bridges has conducted herself in a wholesome manner entirely unbecoming of this title," pageant chairman Peter Taub said. "We are a non-profit pageant that provides scholarships to promising young nude women and cannot condone her decision to pose clad."
da The Onion, simpatico sito di notizie impossibili.
OCALA, FL—Tawny Bridges, Miss Nude America 2003, was forced to relinquish her crown amid scandal Monday, when it was discovered that she had appeared clothed in a 1999 issue of Woman's Day magazine. "Miss Bridges has conducted herself in a wholesome manner entirely unbecoming of this title," pageant chairman Peter Taub said. "We are a non-profit pageant that provides scholarships to promising young nude women and cannot condone her decision to pose clad."
da The Onion, simpatico sito di notizie impossibili.
Oggi per la prima volta ho rivisto la pizza italiana a Dublino, quella vera intendo, anzi per essere più precisi la pizza romana che è ben diversa da quella napoletana.
Il locale, piccolino, si trova in Chatham Street, una traversa di Grafton Street e si chiama Steps of Rome.
A dire la verità è un po' caro ma ogni tanto un po' di cucina italiana fa bene, alla salute e allo spirito.
Il locale, piccolino, si trova in Chatham Street, una traversa di Grafton Street e si chiama Steps of Rome.
A dire la verità è un po' caro ma ogni tanto un po' di cucina italiana fa bene, alla salute e allo spirito.
Ho provato a contare quanti libri ho letto quest'anno. Una cinquantina, quasi uno a settimana.
Qui sotto li trovate tutti, se la memoria non mi inganna.
Boyce The Enduring Relevance of Newman’s Vision of Hope
Cahill Come gli irlandesi salvarono la civiltà
Callegari Newman La fede e le sue ragioni
Cameron The night battle
Chesterton All things considered
De Botton Le consolazioni della filosofia
Dean Le parole della notte
Derrida L’ospitalità
Diogene Laerzio Vita di Epicuro
Durkheim Le forme elementari della vita religiosa
Durkheim La divisione del lavoro sociale
Ensler I monologhi della vagina
Epicuro Lettera a Meneceo
Forte Piccola introduzione alla vita cristiana
Gaita Good and evil
Gaughan Newman’s University Church A History and Guide
Goethe I dolori del giovane Werther
Haldane Education and the need of understanding
Hopkins The Major Poems
Hornby Un ragazzo
Jonas Il principio responsabilità
Kafka Racconti
Kane University Church
Ker John Henry Newman
Littizzetto Sola come un gambo di sedano
Lyotard La condizione postmoderna
McGinn I dottori della Chiesa
McGrath Newman in Dublin
McGrath Newman’s University Idea and Reality
Mill On Liberty
Morra La sociologia si chiama Clotilde
Newman Rise and Progress of Universities
Newman Sermons Preached in Various Occasion
Newman The Idea of a University
Nussbaum Diventare persone. Donne e universalità dei diritti
Phillips and Pugh How to get a PhD
Pititto La comunicazione difficile
Roth La leggenda del santo bevitore
Stevenson Lo strano caso del dr Jakill e mr. Hyde
Tierney A Classicist’s Outlook
Turoldo Canti ultimi
Voegelin Order and History
Wall Wittgenstein in Ireland
Watson Jacobson’s Organ
Weber L’etica economica delle religioni universali
Weber Sociologia della religione
Willey La cultura inglese del seicento e del settecento
Yeats Poesie
Qui sotto li trovate tutti, se la memoria non mi inganna.
Boyce The Enduring Relevance of Newman’s Vision of Hope
Cahill Come gli irlandesi salvarono la civiltà
Callegari Newman La fede e le sue ragioni
Cameron The night battle
Chesterton All things considered
De Botton Le consolazioni della filosofia
Dean Le parole della notte
Derrida L’ospitalità
Diogene Laerzio Vita di Epicuro
Durkheim Le forme elementari della vita religiosa
Durkheim La divisione del lavoro sociale
Ensler I monologhi della vagina
Epicuro Lettera a Meneceo
Forte Piccola introduzione alla vita cristiana
Gaita Good and evil
Gaughan Newman’s University Church A History and Guide
Goethe I dolori del giovane Werther
Haldane Education and the need of understanding
Hopkins The Major Poems
Hornby Un ragazzo
Jonas Il principio responsabilità
Kafka Racconti
Kane University Church
Ker John Henry Newman
Littizzetto Sola come un gambo di sedano
Lyotard La condizione postmoderna
McGinn I dottori della Chiesa
McGrath Newman in Dublin
McGrath Newman’s University Idea and Reality
Mill On Liberty
Morra La sociologia si chiama Clotilde
Newman Rise and Progress of Universities
Newman Sermons Preached in Various Occasion
Newman The Idea of a University
Nussbaum Diventare persone. Donne e universalità dei diritti
Phillips and Pugh How to get a PhD
Pititto La comunicazione difficile
Roth La leggenda del santo bevitore
Stevenson Lo strano caso del dr Jakill e mr. Hyde
Tierney A Classicist’s Outlook
Turoldo Canti ultimi
Voegelin Order and History
Wall Wittgenstein in Ireland
Watson Jacobson’s Organ
Weber L’etica economica delle religioni universali
Weber Sociologia della religione
Willey La cultura inglese del seicento e del settecento
Yeats Poesie
lunedì, dicembre 16, 2002
Le lezioni sono finite da una settimana ed il campus si svuota ogni giorno di piu'.
La vita studentesca e' ridotta all'essenziale: si studia in vista degli esami imminenti.
Sono iniziate anche le partenze natalizie e chi era qui solo per un semestre non tornera' piu'.
C'e' chi non sa come sbarazzarsi di tutto quello che non puo' riportare a casa e lo svende come puo'.
Ieri infatti ho comprato una bicicletta da una tedesca in partenza: 50 euro.
I nuovi appartamenti del mio residence sono quasi pronti, apriranno a gennaio.
La vita studentesca e' ridotta all'essenziale: si studia in vista degli esami imminenti.
Sono iniziate anche le partenze natalizie e chi era qui solo per un semestre non tornera' piu'.
C'e' chi non sa come sbarazzarsi di tutto quello che non puo' riportare a casa e lo svende come puo'.
Ieri infatti ho comprato una bicicletta da una tedesca in partenza: 50 euro.
I nuovi appartamenti del mio residence sono quasi pronti, apriranno a gennaio.
domenica, dicembre 15, 2002
Napoli, la violenza sconvolse la sua vita. Le ultime ore su una sedia del pronto soccorso
di DANIELA D´ANTONIO
----------------------------------------------------------------------------
NAPOLI - Jenet è morta qualche giorno fa, aveva 32 anni. Se n´è andata dopo aver trascorso 24 ore su una seggiola davanti al pronto soccorso dell´ospedale Ascalesi. E gli ultimi sei anni di vita in strada, attaccata alla bottiglia.
«Vergogna, io mi vergogno, faccio schifo, sporca», rispondeva a chi le offriva aiuto. Poi cominciava a strapparsi gli stracci che aveva indosso: «Guarda, guarda...».
Jenet in realtà si chiamava Hassan Kalif Hodan, era somala, e la sua vita era già finita una volta, ai primi di giugno del ´96: una gita a Pompei, lontana da Roma dove faceva la colf, la conoscenza con un paio di giovani dall´aspetto rassicurante e si era ritrovata in un casolare abbandonato dalle parti di Sant´Antonio Abate, zona vesuviana, violentata a turno da ventisette ragazzi per due giorni.
«E che non si dica che sono cattivi», furono subito assolti dal paese, «sono bravi ragazzi, sono i nostri figli. La colpa è stata sua, li ha provocati».
Nera, giovane, sola e dunque prostituta, sentenziò la piazza. Da quel giorno Hassan aveva cominciato a scappare dal ricordo di quelle 48 ore di violenza e dagli assurdi pregiudizi di quella gente. Era diventata matta per il dolore, aveva deciso di chiamarsi Jenet. Da quel giorno viveva per strada, nel centro storico di Napoli, e solo quando era veramente ubriaca sorrideva.
Poi si tirava giù, sugli occhi, il cappello di lana che portava sempre piantato in testa.
Perché non torni a Roma da tua sorella, Jenet?«Vergogna, io sporca, guarda», e ricominciava a mostrare un corpo smagrito e sporco.
Mercoledì 4 dicembre Jenet, alle 11 di sera, si è presentata al pronto soccorso dell´Ascalesi con una ferita al volto e una alla nuca. Secondo alcuni testimoni e secondo la sorella, che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, non sarebbe stata soccorsa adeguatamente. Di sicuro, e lo ammette anche la direzione sanitaria dell´ospedale, ricevute le prime cure è rimasta su quella sedia, davanti al pronto soccorso, al freddo, per tutta la notte («era ubriaca, ma è stata seguita», la giustificazione dei medici). Fino al pomeriggio del giorno successivo quando un paio di volontari del Forum per il diritto alla salute - che in quell´ospedale gestiscono un ambulatorio per gli immigrati - l´hanno riaccompagnata in medicheria insistendo affinché fosse visitata.
Altra lunga attesa sulla solita sedia, al freddo, in stato confusionale. Poi la donna ha cominciato a sputare sangue ed è stata portata in chirurgia d´urgenza dove è morta. Un´altra volta, sei anni dopo la violenza, sei anni dopo lo stupro di gruppo per il quale nessuno ha pagato con la galera: solo pochi giorni di carcere per due tra i ventisette giovani. Tutti solo denunciati gli altri.
Nessuno tranne lei, Hassan, che per il dolore era diventata Jenet e che quando si spogliava mostrava ferite che non si vedevano più: «Guarda, guarda». Non si vedevano i segni che le avevano lasciato quei «bravi ragazzi» di Sant´Antonio Abate. Ma lei non riusciva a rassegnarsi.
Continuava a pensare di essere lei, quella che doveva vergognarsi.
di DANIELA D´ANTONIO
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NAPOLI - Jenet è morta qualche giorno fa, aveva 32 anni. Se n´è andata dopo aver trascorso 24 ore su una seggiola davanti al pronto soccorso dell´ospedale Ascalesi. E gli ultimi sei anni di vita in strada, attaccata alla bottiglia.
«Vergogna, io mi vergogno, faccio schifo, sporca», rispondeva a chi le offriva aiuto. Poi cominciava a strapparsi gli stracci che aveva indosso: «Guarda, guarda...».
Jenet in realtà si chiamava Hassan Kalif Hodan, era somala, e la sua vita era già finita una volta, ai primi di giugno del ´96: una gita a Pompei, lontana da Roma dove faceva la colf, la conoscenza con un paio di giovani dall´aspetto rassicurante e si era ritrovata in un casolare abbandonato dalle parti di Sant´Antonio Abate, zona vesuviana, violentata a turno da ventisette ragazzi per due giorni.
«E che non si dica che sono cattivi», furono subito assolti dal paese, «sono bravi ragazzi, sono i nostri figli. La colpa è stata sua, li ha provocati».
Nera, giovane, sola e dunque prostituta, sentenziò la piazza. Da quel giorno Hassan aveva cominciato a scappare dal ricordo di quelle 48 ore di violenza e dagli assurdi pregiudizi di quella gente. Era diventata matta per il dolore, aveva deciso di chiamarsi Jenet. Da quel giorno viveva per strada, nel centro storico di Napoli, e solo quando era veramente ubriaca sorrideva.
Poi si tirava giù, sugli occhi, il cappello di lana che portava sempre piantato in testa.
Perché non torni a Roma da tua sorella, Jenet?«Vergogna, io sporca, guarda», e ricominciava a mostrare un corpo smagrito e sporco.
Mercoledì 4 dicembre Jenet, alle 11 di sera, si è presentata al pronto soccorso dell´Ascalesi con una ferita al volto e una alla nuca. Secondo alcuni testimoni e secondo la sorella, che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, non sarebbe stata soccorsa adeguatamente. Di sicuro, e lo ammette anche la direzione sanitaria dell´ospedale, ricevute le prime cure è rimasta su quella sedia, davanti al pronto soccorso, al freddo, per tutta la notte («era ubriaca, ma è stata seguita», la giustificazione dei medici). Fino al pomeriggio del giorno successivo quando un paio di volontari del Forum per il diritto alla salute - che in quell´ospedale gestiscono un ambulatorio per gli immigrati - l´hanno riaccompagnata in medicheria insistendo affinché fosse visitata.
Altra lunga attesa sulla solita sedia, al freddo, in stato confusionale. Poi la donna ha cominciato a sputare sangue ed è stata portata in chirurgia d´urgenza dove è morta. Un´altra volta, sei anni dopo la violenza, sei anni dopo lo stupro di gruppo per il quale nessuno ha pagato con la galera: solo pochi giorni di carcere per due tra i ventisette giovani. Tutti solo denunciati gli altri.
Nessuno tranne lei, Hassan, che per il dolore era diventata Jenet e che quando si spogliava mostrava ferite che non si vedevano più: «Guarda, guarda». Non si vedevano i segni che le avevano lasciato quei «bravi ragazzi» di Sant´Antonio Abate. Ma lei non riusciva a rassegnarsi.
Continuava a pensare di essere lei, quella che doveva vergognarsi.
Sara' perche' sono astemio ma continuo a stupirmi della quantita' di alcool che questi irlandesi riescono a bere in una serata.
Sto leggendo un buon vecchio libro di G. K. Chesterton, una raccolta di riflessioni su vari argomenti di attualita'. Uno dei brani migliori riguarda proprio il bere che, nel bene e nel male, di distingue dalle bestie.
All the human things are more dangerous than anything that affects the beasts - sex, poetry, property, religion. The real case against drunkness is not that it calls up the beast, but that it calls up the Devil.
It does not call up the beast, and if it did it would not matter much, as a rule; the beast is a harmless and rather amiable creature, as anybody can see by watching cattle.
There is nothing bestial in intoxication; and certainly there is nothing bestial about intoxication or particurlarly lively about beasts. Man is always something worse or something better than an animal; and a mere argument from animal perfection never touches him at all. Thus, in sex no animal is either chivalrous or obscene. And thus no animal ever invented anything so bad as drunkness - or so good as drink.
sabato, dicembre 14, 2002
venerdì, dicembre 13, 2002
Uno dei miei passatempi preferiti e' capire la provenienza delle persone a partire della loro pronuncia.
Non e' difficile, ho studiato glottologia e ho un ottimo orecchio musicale.
Con l'italiano mi riesce piuttosto bene.
Le varianti regionali, specialmente nella pronuncia delle vocali, sono evidenti.
Con i casi che conosco meglio, abruzzesi e campani, riesco a individuare la provincia di origine, se non la citta'.
Ora mi sto esercitando con l'inglese parlato qui in Irlanda.
Il criterio per ora e' molto semplice, se non si capiscono vengono dal nord.
A parte gli scherzi, il peggiore inglese, dopo quello degli scozzesi, e' quello dei nordirlandesi.
Dopo 4 mesi finalmente ho capito il perche' o almeno uno dei motivi.
L'ho letto ieri sull'International Journal of Phonetic Association e cerchero' di spiegarlo in modo semplice, mi perdonino i sociolinguisti.
Da ricerche fatte sembra che l'inglese parlato a Belfast non distingua il tono delle interrogative da quello delle affermative.
In gran parte delle lingue del mondo una frase interrogativa ha un tono che nel finale tende a salire mentre una affermativa e' solitamente piatta o tende a scendere.
Non a Belfast. Loro ti dicono 'oggi e' una bella giornata' e a te sembra che sia una domanda.
La prosodia, il tono della frase appunto, non aiuta capirne il significato e devi affidarti semplicemente alla sintassi, alla sequenza della parole e alla grammatica.
Se non sei abituato ti spiazza perche' senti una domanda ma ha la forma grammaticale di un'affermazione.
Qualcuno si sta chiedendo, ma questo non ha nient'altro da fare? In realta' questo tipo di esercizi non richiedono tempo, basta fare un po' di attenzione mentre gli parlano.
C'e' chi guarda alla sostanza, io guardo la forma.
Adesso devo verificare un'altra mia ipotesi da profano. Ho notato il tono parlato dei dublinesi assomiglia a quello dei siciliani, in particolare ai messinesi.
Cerco conferme nella letteratura scientifica.
Non e' difficile, ho studiato glottologia e ho un ottimo orecchio musicale.
Con l'italiano mi riesce piuttosto bene.
Le varianti regionali, specialmente nella pronuncia delle vocali, sono evidenti.
Con i casi che conosco meglio, abruzzesi e campani, riesco a individuare la provincia di origine, se non la citta'.
Ora mi sto esercitando con l'inglese parlato qui in Irlanda.
Il criterio per ora e' molto semplice, se non si capiscono vengono dal nord.
A parte gli scherzi, il peggiore inglese, dopo quello degli scozzesi, e' quello dei nordirlandesi.
Dopo 4 mesi finalmente ho capito il perche' o almeno uno dei motivi.
L'ho letto ieri sull'International Journal of Phonetic Association e cerchero' di spiegarlo in modo semplice, mi perdonino i sociolinguisti.
Da ricerche fatte sembra che l'inglese parlato a Belfast non distingua il tono delle interrogative da quello delle affermative.
In gran parte delle lingue del mondo una frase interrogativa ha un tono che nel finale tende a salire mentre una affermativa e' solitamente piatta o tende a scendere.
Non a Belfast. Loro ti dicono 'oggi e' una bella giornata' e a te sembra che sia una domanda.
La prosodia, il tono della frase appunto, non aiuta capirne il significato e devi affidarti semplicemente alla sintassi, alla sequenza della parole e alla grammatica.
Se non sei abituato ti spiazza perche' senti una domanda ma ha la forma grammaticale di un'affermazione.
Qualcuno si sta chiedendo, ma questo non ha nient'altro da fare? In realta' questo tipo di esercizi non richiedono tempo, basta fare un po' di attenzione mentre gli parlano.
C'e' chi guarda alla sostanza, io guardo la forma.
Adesso devo verificare un'altra mia ipotesi da profano. Ho notato il tono parlato dei dublinesi assomiglia a quello dei siciliani, in particolare ai messinesi.
Cerco conferme nella letteratura scientifica.
Da Avvenire del 13 Dicembre 2002
LA LUNGHEZZA DEI GIORNI
Il valore della vita non sta nella lunghezza dei giorni, ma nell'uso che ne facciamo. Uno può aver vissuto a lungo, e tuttavia pochissimo.
Ricorriamo ancora una volta a uno degli autori che più facilmente offrono spunti immediati di riflessione attraverso il dettato stesso delle loro pagine, segnato dalla lapidarietà e dall'essenzialità. È dai Saggi del famoso pensatore francese Michel de Montaigne (1533-1592) che desumiamo questa breve meditazione sulla vita, mentre sentiamo ormai scorrere le ultime settimane dell'anno. Oggi l'esistenza umana s'è di molto allungata, ma non per questo possiamo dire che si vive di più, in senso autentico. Talora i vecchi hanno di fronte anni e anni di sopravvivenza quasi larvale, meramente vegetativa.
Ma questo vale anche per molti giovani o per chi è nel pieno del vigore della maturità. Si può, infatti, semplicemente esserci senza essere veramente. Il tempo cronologico è uguale per tutti, ma è ben diverso il contenuto esistenziale che lo riempie. C'è, infatti, chi ha solo giorni vuoti davanti a sé, «giorni tristi e anni - come confessava Qohelet - di cui devi dire: Non ci provo alcun gusto» (12, 1). E c'è, invece, chi colma le sue ore di opere, di pensieri e di affetti. Solo così si può dire veramente di vivere e non solo di esistere. Preghiamo, allora con le parole del salmista: «Saziaci ogni mattina con la tua grazia; esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Sia su di noi la bontà del Signore nostro Dio: rafforza per noi l'opera delle nostre mani» (90, 14.17).
Gianfranco Ravasi
LA LUNGHEZZA DEI GIORNI
Il valore della vita non sta nella lunghezza dei giorni, ma nell'uso che ne facciamo. Uno può aver vissuto a lungo, e tuttavia pochissimo.
Ricorriamo ancora una volta a uno degli autori che più facilmente offrono spunti immediati di riflessione attraverso il dettato stesso delle loro pagine, segnato dalla lapidarietà e dall'essenzialità. È dai Saggi del famoso pensatore francese Michel de Montaigne (1533-1592) che desumiamo questa breve meditazione sulla vita, mentre sentiamo ormai scorrere le ultime settimane dell'anno. Oggi l'esistenza umana s'è di molto allungata, ma non per questo possiamo dire che si vive di più, in senso autentico. Talora i vecchi hanno di fronte anni e anni di sopravvivenza quasi larvale, meramente vegetativa.
Ma questo vale anche per molti giovani o per chi è nel pieno del vigore della maturità. Si può, infatti, semplicemente esserci senza essere veramente. Il tempo cronologico è uguale per tutti, ma è ben diverso il contenuto esistenziale che lo riempie. C'è, infatti, chi ha solo giorni vuoti davanti a sé, «giorni tristi e anni - come confessava Qohelet - di cui devi dire: Non ci provo alcun gusto» (12, 1). E c'è, invece, chi colma le sue ore di opere, di pensieri e di affetti. Solo così si può dire veramente di vivere e non solo di esistere. Preghiamo, allora con le parole del salmista: «Saziaci ogni mattina con la tua grazia; esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Sia su di noi la bontà del Signore nostro Dio: rafforza per noi l'opera delle nostre mani» (90, 14.17).
Gianfranco Ravasi
The whole meaning of literature is simply to cut a long story short; that is why our modern books of philosophy are never literature.
In the end it will not matter us whether we wrote well or ill; whether we fought with flails or reeds. It will matter to us greatly on what side we fought.
G. K. Chesterton
In the end it will not matter us whether we wrote well or ill; whether we fought with flails or reeds. It will matter to us greatly on what side we fought.
G. K. Chesterton
giovedì, dicembre 12, 2002
«Per una parte della gioventù la trance costituisce un vero stile di vita. Il riferimento non è più il saggio, l’eroe, il santo, ma lo sciamano, modello di una vita emotiva eruttiva, sfrenata […]. Dei fatti più curiosi del nostro tempo è questa unione della cultura della trance e dell’etica del volontariato. Si vuole ‘scoppiare’ con il rock, la tecno, gli sport in cui si scivola e si corre, la droga e l’alcool, e allo stesso tempo si è pieni di buona volontà russoviana, impazienti di partecipare ad iniziative umanitarie. Fatto illuminante, Woodstock fu allo stesso tempo una festa dei sensi (‘fuori di sé’) e un inno a Peace and Love. Interrogate gli adolescenti su come pensano al loro futuro. È significativo che parecchi di loro l’immaginano sotto il doppio segno della trance e dell’assistenza. Essi sognano una vita divisa tra la ricerca di sensazioni forti e l’umanitario, il fun e il volontariato […] questi progetti di doppia vita sono la versione contemporanea dello sciamanesimo».
MICHEL LACROIX, Il culto dell’emozione
MICHEL LACROIX, Il culto dell’emozione
mercoledì, dicembre 11, 2002
Loving you isn't the right thing to do
How can I ever change things that I feel
If I could maybe I'd give you my world
How can I when you won't take it from me
You can go your own way
Go your own way
You can call it another lonely day
You can go your own way
Go your own way
Tell me why everything turned around
Packing up shacking up's all you wanna do
If I could baby I'd give you my world
Open up everything's waiting for you
How can I ever change things that I feel
If I could maybe I'd give you my world
How can I when you won't take it from me
You can go your own way
Go your own way
You can call it another lonely day
You can go your own way
Go your own way
Tell me why everything turned around
Packing up shacking up's all you wanna do
If I could baby I'd give you my world
Open up everything's waiting for you
I filosofi sono generalmente noiosi ma non mancano le eccezioni.
In Italia ad esempio, Dario Antiseri non sarà un genio ma è simpaticissimo.
Il più brillante in assoluto, che abbia mai conosciuto, è D. Z. Phillips.
Un vero attore televisivo.
L'altro giorno ne ho scoperto un altro.
E' Alvin Plantinga, uno dei più interessanti filosofi analitici della religione, fondatore della Reformed Epistemology.
Ho letto diversi suoi lavori ma non l'avevo mai ascoltato.
In questa conferenza parla di evoluzionismo, naturalismo, ateismo ma in alcuni passaggi, specialmente nei primi cinque minuti, sembra di assistere ad un cabaret.
Uno spettacolo.
In Italia ad esempio, Dario Antiseri non sarà un genio ma è simpaticissimo.
Il più brillante in assoluto, che abbia mai conosciuto, è D. Z. Phillips.
Un vero attore televisivo.
L'altro giorno ne ho scoperto un altro.
E' Alvin Plantinga, uno dei più interessanti filosofi analitici della religione, fondatore della Reformed Epistemology.
Ho letto diversi suoi lavori ma non l'avevo mai ascoltato.
In questa conferenza parla di evoluzionismo, naturalismo, ateismo ma in alcuni passaggi, specialmente nei primi cinque minuti, sembra di assistere ad un cabaret.
Uno spettacolo.
Oggi ho ricevuto il primo regalo di Natale, da Arianna, la mia compagna di volontariato che è ripartita per Roma.
How to be good di Nick Hornby.
'Un ragazzo' mi è piaciuto molto, più del film, ma leggere Hornby in originale non sarà facilissimo.
Con questo regalo Arianna mi ha sorpreso perchè ha mostrato quanto sia attenta ai miei gusti.
Più di quanto io lo sia nei suoi confronti.
How to be good di Nick Hornby.
'Un ragazzo' mi è piaciuto molto, più del film, ma leggere Hornby in originale non sarà facilissimo.
Con questo regalo Arianna mi ha sorpreso perchè ha mostrato quanto sia attenta ai miei gusti.
Più di quanto io lo sia nei suoi confronti.
La serata di sabato invece l'ho passata all'O' Neill con 8 colleghi di studi.
Tre irlandesi, un vallone, un fiammingo, due spagnoli ed il sottoscritto.
Tutti maschi, Sara e Saoirse erano scomparse.
Quattro ore di chiacchiere filosofiche, 2 balls.
Il pub non è male, non eccessivamente affollato, molto caldo, senza musica, poco fumo.
Il ritorno a casa ce lo siamo fatti a piedi.
Dal centro alla mia camera ci si mette esattamente un'ora.
Tre irlandesi, un vallone, un fiammingo, due spagnoli ed il sottoscritto.
Tutti maschi, Sara e Saoirse erano scomparse.
Quattro ore di chiacchiere filosofiche, 2 balls.
Il pub non è male, non eccessivamente affollato, molto caldo, senza musica, poco fumo.
Il ritorno a casa ce lo siamo fatti a piedi.
Dal centro alla mia camera ci si mette esattamente un'ora.
Sabato solito giro per i negozi di libri antichi e usati.
Finalmente sono stato al Winding Stair.
Ha tutta l'aria di essere uno di quei posti di culto, speciali.
Non si capisce se sia una liberia che ospita un cafè o viceversa.
La scelta non è un gran che ma il luogo ispira, molto.
A fine mattinata il bollettino degli acquisti riporta:
C. S . Lewis The great divorce (2002, exemplary copy, se l'è subito aggiudicato Lucie)
C. S . Lewis The screwtape letters (2002, exemplary copy, regalo per Arianna)
G. K. Chesterton All Things considered (1915)
J. H. Newman University Sketches (1902)
M. C. D'Arcy The Nature of Belief (1931)
P. Levy Moore (1979)
Il tutto 45 euro.
Finalmente sono stato al Winding Stair.
Ha tutta l'aria di essere uno di quei posti di culto, speciali.
Non si capisce se sia una liberia che ospita un cafè o viceversa.
La scelta non è un gran che ma il luogo ispira, molto.
A fine mattinata il bollettino degli acquisti riporta:
C. S . Lewis The great divorce (2002, exemplary copy, se l'è subito aggiudicato Lucie)
C. S . Lewis The screwtape letters (2002, exemplary copy, regalo per Arianna)
G. K. Chesterton All Things considered (1915)
J. H. Newman University Sketches (1902)
M. C. D'Arcy The Nature of Belief (1931)
P. Levy Moore (1979)
Il tutto 45 euro.
martedì, dicembre 10, 2002
lunedì, dicembre 09, 2002
E siamo ancora a venerdì pomeriggio.
Alle 1715 appuntamento con Antonella, speriamo che abbia preso i biglietti.
La trovo con Samantha, francese, simpatica compagnia.
Arriviamo al The Point con un'oretta di anticipo e ci saranno una quarantina di persone in fila. Meglio così, troveremo posto davanti.
A quanto pare gli irlandesi non vanno pazzi per i Cranberries, almeno tre quarti del pubblico era formato da italiani, spagnoli e francesi.
The Point dov'essere un'ex rimessa per camion, o qualcosa del genere.
Molto ampia, risistemata, con un'acustica non male.
I due gruppi di supporto si dilungano per più di un'ora.
I primi, Woodstar, stile britpop, cantante belloccio senza voce. Voto 5.
Gli altri, Aqualung, hanno una formazione piuttosto anomala. Doppio pianoforte acustico più ritmica.
Non male, a volte ricordano i Coldplay, ma troppo lontani dai gusti del pubblico fin troppo paziente. Voto 7.
Finalmente arrivano i Cranberries.
Si comincia con Analyse, poi Zombie, Animal Instinct, Ode to my family, Linger.
Insomma tutti i classici, uno dietro l'altro.
Alla fine saranno 24 brani!
Dolores è veramente magrissima ma corre ovunque sul palco. Ha una forza straordinaria, canta potentemente per due ore.
Dal vivo sono molto più duri, una rock band direi.
Il batterista scatenato, il chitarrista incontenibile.
Felici di suonare in patria e stanchi per il lungo tour.
Uno dei momenti più belli quando la scenografia alzandosi scopre Dolores al piano che canta Dying in the Sun su uno sfondo di stelle.
Non è mancata You and me, una delle mie preferite, dedicata a Taylor, il secondogenito della cantante.
"You revealed a world to me and I would never be Dwelling in such happiness, your gift of purity"
Si finisce con Promises e Dreams.
Alle 1715 appuntamento con Antonella, speriamo che abbia preso i biglietti.
La trovo con Samantha, francese, simpatica compagnia.
Arriviamo al The Point con un'oretta di anticipo e ci saranno una quarantina di persone in fila. Meglio così, troveremo posto davanti.
A quanto pare gli irlandesi non vanno pazzi per i Cranberries, almeno tre quarti del pubblico era formato da italiani, spagnoli e francesi.
The Point dov'essere un'ex rimessa per camion, o qualcosa del genere.
Molto ampia, risistemata, con un'acustica non male.
I due gruppi di supporto si dilungano per più di un'ora.
I primi, Woodstar, stile britpop, cantante belloccio senza voce. Voto 5.
Gli altri, Aqualung, hanno una formazione piuttosto anomala. Doppio pianoforte acustico più ritmica.
Non male, a volte ricordano i Coldplay, ma troppo lontani dai gusti del pubblico fin troppo paziente. Voto 7.
Finalmente arrivano i Cranberries.
Si comincia con Analyse, poi Zombie, Animal Instinct, Ode to my family, Linger.
Insomma tutti i classici, uno dietro l'altro.
Alla fine saranno 24 brani!
Dolores è veramente magrissima ma corre ovunque sul palco. Ha una forza straordinaria, canta potentemente per due ore.
Dal vivo sono molto più duri, una rock band direi.
Il batterista scatenato, il chitarrista incontenibile.
Felici di suonare in patria e stanchi per il lungo tour.
Uno dei momenti più belli quando la scenografia alzandosi scopre Dolores al piano che canta Dying in the Sun su uno sfondo di stelle.
Non è mancata You and me, una delle mie preferite, dedicata a Taylor, il secondogenito della cantante.
"You revealed a world to me and I would never be Dwelling in such happiness, your gift of purity"
Si finisce con Promises e Dreams.
Da dove cominciamo?
Eravamo rimasti a venerdì, giornata pienissima.
In mattinata ho consegnato la proposta aggiornata della tesi, con la bibliografia e l'indice.
Speravo di riposarmi un po' prima del concerto ed invece ho passato gran parte del pomeriggio a fare il buon samaritano con Saoirse. (Si pronuncia più o meno Sciorscia, ma molti la chiamano Sorca).
Saoirse è la persona più disorganizzata che abbia mai conosciuto.
Se la vedi passare sembra stia traslocando, con libri e zaino appallottolati nei vestiti.
Arriva con un'ora di ritardo dalla prof., impaziente perchè doveva andare a far lezione in centro. Non solo non aveva scritto la ricerca, ma aveva cambiato supervisor senza chiedere l'autorizzazione nè al Capo Dipartimento nè aver mai parlato con quella che le era stata assegnata precedentemente. Un buon motivo per vedere rifiutata la propria ricerca.
Così cerco di farle scrivere questa benedetta proposta di tesi tra una pausa e l'altra della sua movimentata esistenza (cerchiamo Tanja, l'ex supervisor, che però sta facendo lezione, andiamo al Finnegan Bar dove l'aspetta Maarten da un'ora, andiamo in mensa a cercare Sara, che è appena tornata dal funerale dalla nonna in Norvegia, no scappiamo di là perchè c'è Antonio, lo spagnolo, che deve assolutamente evitare.)
La batteria del mio laptop finisce e non si trova una spina in università, così si finisce a casa mia. Io mi metto a letto e lei scrive.
Copiamo un po' di bibliografia, intanto si accorge di aver perso alcuni libri della biblioteca.
La scadenza era alle 17, Saoirse alle 1645 era ancora in camera mia a scrivere.
Alle 1715 ho l'appuntamento con Antonella per il concerto, cara mia te ne vuoi andare, che devi pure stamparla 'sta ricerca?
Ad un certo punto mi chiede: ma tu vuoi fare il prete?
Hai ragione, solo un prete avrebbe il coraggio e la pazienza di starti accanto per più di 10 minuti.
Chi sa se è riuscita a consegnare in tempo...
Per i curiosi, questa è la mia tesi, almeno per ora.
The Idea of The Human Person
in
John Henry Newman's Dublin Writings: 1852 - 1859
Table of Contents
Introduction
CHAPTER ONE
Dublin Writings: History and Composition
1 The Catholic University of Ireland
2 University Discourses
3 Occasional Lectures and Essays
4 Other Papers and Sermons
5 The Embodiment of the Written Idea
CHAPTER TWO
The Idea of the Human Person: Constitutive Elements
1 Intellectual Dimension
2 Moral Dimension
3 Imagination
4 The Gentlemen and the Educated Man
CHPATER THREE
Source Ideas of the Human Person: Agreement and Disagreements
1 Aristotle and Cicero
2 Francis Bacon and Medieval times
3 John Locke and Lord Shaftesbury
5 Joseph Butler
6 David Hume and Modern Times
CHAPTER FOUR
Significance of Newman’s Ideas for Philosophy Today
1 Successes and Failures of Newman’s Idea of the Educated Man
2 Contemporary Philosophers in Dialogue with J. H. Newman
Conclusion
Bibliography
Index
Eravamo rimasti a venerdì, giornata pienissima.
In mattinata ho consegnato la proposta aggiornata della tesi, con la bibliografia e l'indice.
Speravo di riposarmi un po' prima del concerto ed invece ho passato gran parte del pomeriggio a fare il buon samaritano con Saoirse. (Si pronuncia più o meno Sciorscia, ma molti la chiamano Sorca).
Saoirse è la persona più disorganizzata che abbia mai conosciuto.
Se la vedi passare sembra stia traslocando, con libri e zaino appallottolati nei vestiti.
Arriva con un'ora di ritardo dalla prof., impaziente perchè doveva andare a far lezione in centro. Non solo non aveva scritto la ricerca, ma aveva cambiato supervisor senza chiedere l'autorizzazione nè al Capo Dipartimento nè aver mai parlato con quella che le era stata assegnata precedentemente. Un buon motivo per vedere rifiutata la propria ricerca.
Così cerco di farle scrivere questa benedetta proposta di tesi tra una pausa e l'altra della sua movimentata esistenza (cerchiamo Tanja, l'ex supervisor, che però sta facendo lezione, andiamo al Finnegan Bar dove l'aspetta Maarten da un'ora, andiamo in mensa a cercare Sara, che è appena tornata dal funerale dalla nonna in Norvegia, no scappiamo di là perchè c'è Antonio, lo spagnolo, che deve assolutamente evitare.)
La batteria del mio laptop finisce e non si trova una spina in università, così si finisce a casa mia. Io mi metto a letto e lei scrive.
Copiamo un po' di bibliografia, intanto si accorge di aver perso alcuni libri della biblioteca.
La scadenza era alle 17, Saoirse alle 1645 era ancora in camera mia a scrivere.
Alle 1715 ho l'appuntamento con Antonella per il concerto, cara mia te ne vuoi andare, che devi pure stamparla 'sta ricerca?
Ad un certo punto mi chiede: ma tu vuoi fare il prete?
Hai ragione, solo un prete avrebbe il coraggio e la pazienza di starti accanto per più di 10 minuti.
Chi sa se è riuscita a consegnare in tempo...
Per i curiosi, questa è la mia tesi, almeno per ora.
The Idea of The Human Person
in
John Henry Newman's Dublin Writings: 1852 - 1859
Table of Contents
Introduction
CHAPTER ONE
Dublin Writings: History and Composition
1 The Catholic University of Ireland
2 University Discourses
3 Occasional Lectures and Essays
4 Other Papers and Sermons
5 The Embodiment of the Written Idea
CHAPTER TWO
The Idea of the Human Person: Constitutive Elements
1 Intellectual Dimension
2 Moral Dimension
3 Imagination
4 The Gentlemen and the Educated Man
CHPATER THREE
Source Ideas of the Human Person: Agreement and Disagreements
1 Aristotle and Cicero
2 Francis Bacon and Medieval times
3 John Locke and Lord Shaftesbury
5 Joseph Butler
6 David Hume and Modern Times
CHAPTER FOUR
Significance of Newman’s Ideas for Philosophy Today
1 Successes and Failures of Newman’s Idea of the Educated Man
2 Contemporary Philosophers in Dialogue with J. H. Newman
Conclusion
Bibliography
Index
domenica, dicembre 08, 2002
venerdì, dicembre 06, 2002
Sembra che il racconto di padre Brendan sia piaciuto, peccato abbia dovuto riassumere in 10 righe tre quarti d'ora.
Grazie comunque a d. Moreno per la pubblicità.
Domani (6/11) andrò al concerto dei Cranberries, 20.30 ora italiana.
Se qualcuno vuole sentirli in diretta può chiamarmi sul cell.
00353 087 7486997
(il costo è quello di una chiamata internazionale perchè, per chi non lo sapesse, sono in Irlanda)
Anche stasera vado a letto felice.
Deo gratias.
I'm not going out tonight 'cos I don't want to go
I am staying at home tonight 'cos I don't want to know
You revealed a world to me and I would never be
Dwelling in such happiness, your gift of purity
Aahh, you and me it will always be
You and me Forever be,
Eternally it will always be you and me
Taylor, Taylor, Taylor, Taylor
I don't pay attention to the ones who never cared
Find your own direction 'cos there's sweetness in the air
You will be the world to me and I will always be
Dwelling in this happiness, your gift of purity
Aahh, you and me will always be
You and me Forever be,
Eternally will always be
You and me
Grazie comunque a d. Moreno per la pubblicità.
Domani (6/11) andrò al concerto dei Cranberries, 20.30 ora italiana.
Se qualcuno vuole sentirli in diretta può chiamarmi sul cell.
00353 087 7486997
(il costo è quello di una chiamata internazionale perchè, per chi non lo sapesse, sono in Irlanda)
Anche stasera vado a letto felice.
Deo gratias.
I'm not going out tonight 'cos I don't want to go
I am staying at home tonight 'cos I don't want to know
You revealed a world to me and I would never be
Dwelling in such happiness, your gift of purity
Aahh, you and me it will always be
You and me Forever be,
Eternally it will always be you and me
Taylor, Taylor, Taylor, Taylor
I don't pay attention to the ones who never cared
Find your own direction 'cos there's sweetness in the air
You will be the world to me and I will always be
Dwelling in this happiness, your gift of purity
Aahh, you and me will always be
You and me Forever be,
Eternally will always be
You and me
mercoledì, dicembre 04, 2002
Questa è l'ultima settimana di lezioni del semestre e per festeggiare la chiusura del corso su Voegelin il prof. ci ha invitato a pranzo.
Proprio oggi compiva 60 anni e ci ha raccontato un po' della sua vita.
Proverò in poche righe a riassumere una storia veramente affasciante, poi raccontata da lui che è un appasionato di cinema sembrava veramente di assistere ad un film.
Dopo aver studiato in seminario a Dublino ed essere stato ordinato prete l'hanno mandato a Roma per perfezionarsi in teologia.
Successivamente si è dedicato alla psicologia, conseguendo il dottorato a Leuven, in Belgio.
Durante il periodo a Leuven decide di imparare il tedesco e, viste le misere condizioni economiche, non trova di meglio che rivolgersi all'ambasciata della Repubblica Democratica Tedesca. La Germania comunista gli offre un soggiorno di studio.
A Berlino frequenta le lezioni con i funzionari dei partiti comunisti dell'Est e proprio durante le lezioni si innamora di una ragazza slovacca, figlia di un alto funzionario.
Un amore in qualche modo corrisposto ma bisogno tener conto che stiamo parlando degli anni 60, di un pretino irlandese e di una giovane comunista in Cecoslovacchia.
Naturalmente devono lasciarsi.
Il giovane prete torna in Belgio disperato, scolvolto, scrive ai genitori di volersi uccidere ma la possibilità di rincontrarla lo fa desistere.
La relazione continua tramite lettere, in un tedesco stentato. Lettere che arrivano una volta a settimana, il sabato, quando arrivano.
E così il giovane prete continua a studiare psicologia coltivando il sogno di rivederla.
Passa un anno e finalmente la va a trovare.
La situazione è piuttosto complicata, dovrebbe lasciare il sacerdozio, cosa che non vuol fare, e poi trasferirsi in un paese comunista, senza conoscere la lingua, senza grandi prospettive di lavoro.
La ragazza, come in ogni storia d'amore, ha qualcosa che nessun'altra possiede, sembra molto più serena, felice, dei suoi conterranei.
La famiglia di lei, e non solo, è convinta che lui sia una spia, forse del Vaticano, in realtà l'unico segreto in questa storia è che lei, cresciuta secondo i rigidi dettami dell'ateismo comunista, ha da poco scoperto il cristianesimo.
Frequenta furtivamente dei gruppi di studenti che si riuniscono per leggere il Vangelo.
La serenità che aveva affascinato e sconvolto padre Brendan non è altro che il portato di quel messaggio che proprio lui avrebbe dovuto annunciare.
Paradossalmente il giovane prete aveva scoperto attraverso la ragazza quell'amore che anni di studi teologici e di psicologia non gli avevano fatto conoscere.
Si era innamorato di una fede sincera, coltivata di nascosto.
Di comune accordo decidono di lasciarsi per sempre, lei non gli concede neppure di accarezzarle la mano, bruciano le lettere.
Dopo un decina d'anni lei gli scrive nuovamente, è sposata con figli, una nuova vita, il marito non sa nulla di lui.
Anche padre Brendan è ormai felice della sua scelta religiosa.
Si rincontreranno, dopo molto tempo, senza mai essersi dimenticati, nè pentiti di quella comune decisione che li ha fatti maturare, ognuno sulla propria strada.
Il mio prof. riesce a vedere in tutto questo un disegno divino, io non mi sorprendo.
Ogni vita cristiana è una straordinaria (e spesso insolita) storia d'amore.
Proprio oggi compiva 60 anni e ci ha raccontato un po' della sua vita.
Proverò in poche righe a riassumere una storia veramente affasciante, poi raccontata da lui che è un appasionato di cinema sembrava veramente di assistere ad un film.
Dopo aver studiato in seminario a Dublino ed essere stato ordinato prete l'hanno mandato a Roma per perfezionarsi in teologia.
Successivamente si è dedicato alla psicologia, conseguendo il dottorato a Leuven, in Belgio.
Durante il periodo a Leuven decide di imparare il tedesco e, viste le misere condizioni economiche, non trova di meglio che rivolgersi all'ambasciata della Repubblica Democratica Tedesca. La Germania comunista gli offre un soggiorno di studio.
A Berlino frequenta le lezioni con i funzionari dei partiti comunisti dell'Est e proprio durante le lezioni si innamora di una ragazza slovacca, figlia di un alto funzionario.
Un amore in qualche modo corrisposto ma bisogno tener conto che stiamo parlando degli anni 60, di un pretino irlandese e di una giovane comunista in Cecoslovacchia.
Naturalmente devono lasciarsi.
Il giovane prete torna in Belgio disperato, scolvolto, scrive ai genitori di volersi uccidere ma la possibilità di rincontrarla lo fa desistere.
La relazione continua tramite lettere, in un tedesco stentato. Lettere che arrivano una volta a settimana, il sabato, quando arrivano.
E così il giovane prete continua a studiare psicologia coltivando il sogno di rivederla.
Passa un anno e finalmente la va a trovare.
La situazione è piuttosto complicata, dovrebbe lasciare il sacerdozio, cosa che non vuol fare, e poi trasferirsi in un paese comunista, senza conoscere la lingua, senza grandi prospettive di lavoro.
La ragazza, come in ogni storia d'amore, ha qualcosa che nessun'altra possiede, sembra molto più serena, felice, dei suoi conterranei.
La famiglia di lei, e non solo, è convinta che lui sia una spia, forse del Vaticano, in realtà l'unico segreto in questa storia è che lei, cresciuta secondo i rigidi dettami dell'ateismo comunista, ha da poco scoperto il cristianesimo.
Frequenta furtivamente dei gruppi di studenti che si riuniscono per leggere il Vangelo.
La serenità che aveva affascinato e sconvolto padre Brendan non è altro che il portato di quel messaggio che proprio lui avrebbe dovuto annunciare.
Paradossalmente il giovane prete aveva scoperto attraverso la ragazza quell'amore che anni di studi teologici e di psicologia non gli avevano fatto conoscere.
Si era innamorato di una fede sincera, coltivata di nascosto.
Di comune accordo decidono di lasciarsi per sempre, lei non gli concede neppure di accarezzarle la mano, bruciano le lettere.
Dopo un decina d'anni lei gli scrive nuovamente, è sposata con figli, una nuova vita, il marito non sa nulla di lui.
Anche padre Brendan è ormai felice della sua scelta religiosa.
Si rincontreranno, dopo molto tempo, senza mai essersi dimenticati, nè pentiti di quella comune decisione che li ha fatti maturare, ognuno sulla propria strada.
Il mio prof. riesce a vedere in tutto questo un disegno divino, io non mi sorprendo.
Ogni vita cristiana è una straordinaria (e spesso insolita) storia d'amore.
Bella giornata qui a Dublino e anche a Napoli, da quanto mi dice dot.
A proposito di Napule, ecco la seconda puntata della guida. (Non ci facciamo una bella figura)
Advice for the Ladies
If you're looking for your handsome Italian dream man, don't look here. Everyone in this city is funny looking... and short. We don't mean a little short, we're telling you that at 5'4'' you're going to be a freak-of-nature-giant they're so ridiculously short. And they don't waste time being romantic. They think that being a man entitles them one free trip into your pants. Guys will grab your ass, whistle and make a variety of sex noises all while you're trying to shop for shoes at three in the afternoon wearing your nun outfit.
Ways to Avoid Being Harassed by a Neapolitan Man:
1. Be a Neapolitan woman.
2. Have your mother with you.
3. Hold hands with some big dude.
And number three is 50-50. As you'll notice, men just hang out all over the city. The unemployment rate is so high that they genuinely have nothing better to do. If you walk past, there's a good chance they'll follow you for a few blocks, sometimes saying nothing and other times using the five English words they know trying to get sex. As a warning, sometimes men get the English word for sex mixed up and call it 'coffee.' Don't be fooled into thinking sitting for a cup of coffee might be fun. Coffee means sex.
You do not want to have sex with a man from Naples. If you are thinking of giving in to the waiter who drugged your wine at dinner and followed you back to your hotel room, remember that Naples was the birthplace of syphilis. The first case was reported in 1495 and there have been more than a handful of cases since. Don't do it.
A proposito di Napule, ecco la seconda puntata della guida. (Non ci facciamo una bella figura)
Advice for the Ladies
If you're looking for your handsome Italian dream man, don't look here. Everyone in this city is funny looking... and short. We don't mean a little short, we're telling you that at 5'4'' you're going to be a freak-of-nature-giant they're so ridiculously short. And they don't waste time being romantic. They think that being a man entitles them one free trip into your pants. Guys will grab your ass, whistle and make a variety of sex noises all while you're trying to shop for shoes at three in the afternoon wearing your nun outfit.
Ways to Avoid Being Harassed by a Neapolitan Man:
1. Be a Neapolitan woman.
2. Have your mother with you.
3. Hold hands with some big dude.
And number three is 50-50. As you'll notice, men just hang out all over the city. The unemployment rate is so high that they genuinely have nothing better to do. If you walk past, there's a good chance they'll follow you for a few blocks, sometimes saying nothing and other times using the five English words they know trying to get sex. As a warning, sometimes men get the English word for sex mixed up and call it 'coffee.' Don't be fooled into thinking sitting for a cup of coffee might be fun. Coffee means sex.
You do not want to have sex with a man from Naples. If you are thinking of giving in to the waiter who drugged your wine at dinner and followed you back to your hotel room, remember that Naples was the birthplace of syphilis. The first case was reported in 1495 and there have been more than a handful of cases since. Don't do it.
Oggi Work in Progress Seminar sullo strutturalismo di Davison, poi Seminar on applying for Postgraduate Scholarship, ossia come farvi vincere 12700 euro l'anno più tasse d'iscrizione gratis.
La determinazione della direttrice dello Arts Postgraduate Studies Office mi sembrava mirasse a farci vincere le borse di studio dello Irish Research Council for the Humanities and Social Sciences non tanto per vedere realizzate le nostre aspirazioni accademiche quanto per scalzare il Trinity dal primo posto della classifica.
Poi preghiera in cappella con Youth 2000 e festino natalizio.
Torno a casa e altro party, questa volta si festeggiava il compleanno dello spagnolo, Jorge detto George.
Non finisce qui.
Si va allo Zanzibar per il Christmas Party della Internazional Student Society.
Li accompagno ma non entro, sono esausto e poi per venerdì devo completare la proposta di tesi, con tanto di capitoli e bibliografia.
Mi faccio allora una passeggiata solitataria in Temple Bar, stranamente poco trafficato.
Non l'avevo mai notato ma in Cecilia Street c'è una medaglia commemorativa sull'edificio, ora un ampio negozio di abbigliamenti alla moda, che è stata la prima sede della Facoltà di Medicina.
Viene ricordato anche Newman.
La mitica Medical School di Cecilia St., possibile che non l'avevo mai vista?
Prendo l'ultimo 10 ed eccomi a casa, prima del sonno ancora qualche ora per leggere e scrivere blog.
La determinazione della direttrice dello Arts Postgraduate Studies Office mi sembrava mirasse a farci vincere le borse di studio dello Irish Research Council for the Humanities and Social Sciences non tanto per vedere realizzate le nostre aspirazioni accademiche quanto per scalzare il Trinity dal primo posto della classifica.
Poi preghiera in cappella con Youth 2000 e festino natalizio.
Torno a casa e altro party, questa volta si festeggiava il compleanno dello spagnolo, Jorge detto George.
Non finisce qui.
Si va allo Zanzibar per il Christmas Party della Internazional Student Society.
Li accompagno ma non entro, sono esausto e poi per venerdì devo completare la proposta di tesi, con tanto di capitoli e bibliografia.
Mi faccio allora una passeggiata solitataria in Temple Bar, stranamente poco trafficato.
Non l'avevo mai notato ma in Cecilia Street c'è una medaglia commemorativa sull'edificio, ora un ampio negozio di abbigliamenti alla moda, che è stata la prima sede della Facoltà di Medicina.
Viene ricordato anche Newman.
La mitica Medical School di Cecilia St., possibile che non l'avevo mai vista?
Prendo l'ultimo 10 ed eccomi a casa, prima del sonno ancora qualche ora per leggere e scrivere blog.
Due ragazze americane si son fatte un giro in Europa e hanno scritto una piccola guida. Quanto scrivono di Napoli e dei maschi napoletani è piuttosto offensivo.
Cominciamo con una descrizione della città. (domani la seconda puntata)
Italy: Naples
If you've heard the phrase, "the armpit of Europe," you were probably listening to a story about Naples. The streets are caked with litter and the stench of burning trash permeates the air. People are assholes, you can't trust anyone and the driving is worse than any story we could tell. But strangely enough, Naples is one of our favorite cities in Europe.
We love it for the lunatics. People there are so whacked out that if you did nothing but wander the streets and watch them, you'd be entertained for days. It's also known for sites like Mount Vesuvius, Pompeii, Capri, the Amalfi Coast, etc. But once you arrive at the central train station, you'll realize none of the great sites of Naples are even in Naples. Everything is a city away and with the flaky public transportation, you'll probably never get there... so you may as well just wander and watch the weirdos.
Cominciamo con una descrizione della città. (domani la seconda puntata)
Italy: Naples
If you've heard the phrase, "the armpit of Europe," you were probably listening to a story about Naples. The streets are caked with litter and the stench of burning trash permeates the air. People are assholes, you can't trust anyone and the driving is worse than any story we could tell. But strangely enough, Naples is one of our favorite cities in Europe.
We love it for the lunatics. People there are so whacked out that if you did nothing but wander the streets and watch them, you'd be entertained for days. It's also known for sites like Mount Vesuvius, Pompeii, Capri, the Amalfi Coast, etc. But once you arrive at the central train station, you'll realize none of the great sites of Naples are even in Naples. Everything is a city away and with the flaky public transportation, you'll probably never get there... so you may as well just wander and watch the weirdos.
martedì, dicembre 03, 2002
Un lunga e bella intervista di Bono, nella quale parla della sua lotta all'AIDS, di Dio, dell'undici settembre 2001 (era in Italia!).
Ecco un pezzo nel quale ricorda il papa.
KING: What did you talk to the pope about?
BONO: You know, the pope was great on the debt issue, you know, because we're still holding these countries to ransom a lot of times for the mistakes their grandparents made -- you know, borrowings that they couldn't live up to. But a lot of the lending was irresponsible as well.
Anyway, he wanted to get a part of that, and you know, it made a great photograph, you know, pop star and pope. And he's quite a pop star himself, actually.
KING: He is.
BONO: Yes, he...
KING: He's a pop star pope.
BONO: Yes, yes, he grabbed my glasses...
KING: But you're a man of doubting faith, who is a Catholic, with the seer of your church.
BONO: I'm half Catholic and half -- I mean, I'm not doubting. I don't doubt God. I have firm faith absolutely in God. It's religion I'm doubting. I was very glad to be in his presence. A lot of Irish people -- a lot of Irish women were very upset because of his position on contraception.
KING: Yes.
BONO: What are you doing hanging out with this man? We don't care. He set back the church. I actually -- but I didn't feel that. I felt he has very sincere beliefs. And even if they're not popular, at least they're sincere.
And he had a mischief, by the way, a little bit of a wicked glint in his eye. I just had to tell you. He took my glasses. I gave him my glasses, and he put them on and made this kind of devilish little grin. And there were photographs taken of that, actually, but we've -- oddly enough, they never got out.
Ecco un pezzo nel quale ricorda il papa.
KING: What did you talk to the pope about?
BONO: You know, the pope was great on the debt issue, you know, because we're still holding these countries to ransom a lot of times for the mistakes their grandparents made -- you know, borrowings that they couldn't live up to. But a lot of the lending was irresponsible as well.
Anyway, he wanted to get a part of that, and you know, it made a great photograph, you know, pop star and pope. And he's quite a pop star himself, actually.
KING: He is.
BONO: Yes, he...
KING: He's a pop star pope.
BONO: Yes, yes, he grabbed my glasses...
KING: But you're a man of doubting faith, who is a Catholic, with the seer of your church.
BONO: I'm half Catholic and half -- I mean, I'm not doubting. I don't doubt God. I have firm faith absolutely in God. It's religion I'm doubting. I was very glad to be in his presence. A lot of Irish people -- a lot of Irish women were very upset because of his position on contraception.
KING: Yes.
BONO: What are you doing hanging out with this man? We don't care. He set back the church. I actually -- but I didn't feel that. I felt he has very sincere beliefs. And even if they're not popular, at least they're sincere.
And he had a mischief, by the way, a little bit of a wicked glint in his eye. I just had to tell you. He took my glasses. I gave him my glasses, and he put them on and made this kind of devilish little grin. And there were photographs taken of that, actually, but we've -- oddly enough, they never got out.
Anche oggi sono stato al centro della San Vincenzo per i senza casa.
Le storie degli homeless sono sempre particolari ma me ne hanno raccontata una quasi incredibile.
C'è un ospite che non riesce a trovare casa perchè ha un grande cane.
Vorrebbe portarselo con sè ma a quanto pare non è gradito a chi affitta camere a poco prezzo e allora lui preferisce aspettare.
Stiamo cercando di convincerlo ad 'affidare' il fedele amico a qualche generosa famiglia.
Home… hard to know what it is if you've never had one
Home… I can't say where it is but I know I'm going home
That's where the hurt is
I know it aches
How your heart it breaks
And you can only take so much
Walk on, walk on
Le storie degli homeless sono sempre particolari ma me ne hanno raccontata una quasi incredibile.
C'è un ospite che non riesce a trovare casa perchè ha un grande cane.
Vorrebbe portarselo con sè ma a quanto pare non è gradito a chi affitta camere a poco prezzo e allora lui preferisce aspettare.
Stiamo cercando di convincerlo ad 'affidare' il fedele amico a qualche generosa famiglia.
Home… hard to know what it is if you've never had one
Home… I can't say where it is but I know I'm going home
That's where the hurt is
I know it aches
How your heart it breaks
And you can only take so much
Walk on, walk on
domenica, dicembre 01, 2002
Oggi prima domenica di Avvento.
I cristiani in questo periodo riflettono sulla venuta del Signore.
Mentre si preparano a celebrare la sua prima venuta, il suo Natale, riflettono sulla sua seconda venuta, alla fine della storia terrena, la nostra personale e quella di tutta l'umanità.
Ultimamente mi chiedevo: se questa vita è già così bella, come sarà quella che ci attende, nella gloria? (per chi la meriterà)
Ci saranno gli animali, i colori, la musica?
Il Vangelo non ci dice molto, sarà una grande sorpresa.
Riprendo da esmivida questa bella poesia che esprime bene i sentimenti di questi giorni.
Per arrivare a te sino a toccarti.
Dovrei disfare il tetto e poi le mura
discendere a trovare le fondamenta
e poi ricostruire – un’alta torre;
Dovrei ascoltare il tempo che trapassa,
non disperare se il presentimento
della Tua volontà si serba ignoto.
Per una sola cosa che io conosco:
Tu sei l’attesa – attendere, dovrei,
per arrivare a Te sino a toccarti.
(Luca Ghislelli)
I cristiani in questo periodo riflettono sulla venuta del Signore.
Mentre si preparano a celebrare la sua prima venuta, il suo Natale, riflettono sulla sua seconda venuta, alla fine della storia terrena, la nostra personale e quella di tutta l'umanità.
Ultimamente mi chiedevo: se questa vita è già così bella, come sarà quella che ci attende, nella gloria? (per chi la meriterà)
Ci saranno gli animali, i colori, la musica?
Il Vangelo non ci dice molto, sarà una grande sorpresa.
Riprendo da esmivida questa bella poesia che esprime bene i sentimenti di questi giorni.
Per arrivare a te sino a toccarti.
Dovrei disfare il tetto e poi le mura
discendere a trovare le fondamenta
e poi ricostruire – un’alta torre;
Dovrei ascoltare il tempo che trapassa,
non disperare se il presentimento
della Tua volontà si serba ignoto.
Per una sola cosa che io conosco:
Tu sei l’attesa – attendere, dovrei,
per arrivare a Te sino a toccarti.
(Luca Ghislelli)
Dicembre è iniziato, si avvicinano le feste.
Il 25 celebreremo la nascita di Babbo Natale e quale modo migliore se non comperare un bel po' di regali.
(Anche perchè se aumentano i consumi cresce anche l'economia e tutti sono più felici, ti ringraziano per la strada.)
C'è poi da addobbare la casa e organizzare una bella cena, per chi non può permettersi una vacanza all'estero o la settimana bianca.
Saremo tutti un po' più buoni, per qualche giorno, e poi la vita tornerà quella di prima, triste.
Il 25 celebreremo la nascita di Babbo Natale e quale modo migliore se non comperare un bel po' di regali.
(Anche perchè se aumentano i consumi cresce anche l'economia e tutti sono più felici, ti ringraziano per la strada.)
C'è poi da addobbare la casa e organizzare una bella cena, per chi non può permettersi una vacanza all'estero o la settimana bianca.
Saremo tutti un po' più buoni, per qualche giorno, e poi la vita tornerà quella di prima, triste.
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