lunedì, dicembre 09, 2002

E siamo ancora a venerdì pomeriggio.

Alle 1715 appuntamento con Antonella, speriamo che abbia preso i biglietti.
La trovo con Samantha, francese, simpatica compagnia.
Arriviamo al The Point con un'oretta di anticipo e ci saranno una quarantina di persone in fila. Meglio così, troveremo posto davanti.
A quanto pare gli irlandesi non vanno pazzi per i Cranberries, almeno tre quarti del pubblico era formato da italiani, spagnoli e francesi.
The Point dov'essere un'ex rimessa per camion, o qualcosa del genere.
Molto ampia, risistemata, con un'acustica non male.

I due gruppi di supporto si dilungano per più di un'ora.
I primi, Woodstar, stile britpop, cantante belloccio senza voce. Voto 5.
Gli altri, Aqualung, hanno una formazione piuttosto anomala. Doppio pianoforte acustico più ritmica.
Non male, a volte ricordano i Coldplay, ma troppo lontani dai gusti del pubblico fin troppo paziente. Voto 7.

Finalmente arrivano i Cranberries.
Si comincia con Analyse, poi Zombie, Animal Instinct, Ode to my family, Linger.
Insomma tutti i classici, uno dietro l'altro.
Alla fine saranno 24 brani!

Dolores è veramente magrissima ma corre ovunque sul palco. Ha una forza straordinaria, canta potentemente per due ore.
Dal vivo sono molto più duri, una rock band direi.
Il batterista scatenato, il chitarrista incontenibile.
Felici di suonare in patria e stanchi per il lungo tour.

Uno dei momenti più belli quando la scenografia alzandosi scopre Dolores al piano che canta Dying in the Sun su uno sfondo di stelle.
Non è mancata You and me, una delle mie preferite, dedicata a Taylor, il secondogenito della cantante.
"You revealed a world to me and I would never be Dwelling in such happiness, your gift of purity"

Si finisce con Promises e Dreams.



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