mercoledì, febbraio 04, 2009

I filosofi in massa: mai più al San Carlo

I filosofi in massa: mai più al San Carlo

Stefano Luppi

VALANGA SULLA CULTURA DOPO LE DIMISSIONI DELLA BORSARI.
Dopo Bodei e il Comitato scientifico la Scuola alti studi perde i suoi big. Domani riunione degli organizzatori E’ una valanga che sembra destinata a non fermarsi più, la protesta del mondo universitario legato alla filosofia: arriva ora una petizione firmata dai maggiori docenti italiani ed europei - da Cacciari, Augé, De Monticelli a Galimberti, Lavin e Odifreddi - che rinunciano a partecipare ai lavori della Scuola alti studi e del Festival Filosofia. Un altro smacco per il Cda della Fondazione San Carlo: sostenuti al momento solo da Comune e Provincia, gli amministratori si trovano a dover organizzare l’appuntamento di settembre mettendo in conto anche queste 40 defezioni.
Sono rinunce con un “peso” quasi insuperabile nel mondo degli studi e senza di essi sarà dura per la scuola alti studi della San Carlo - organismo d’eccellenza che ha contribuito tanto alla diffusione del nome dell’istituto nato 400 anni fa - continuare a mantenere il livello di eccellenza cui è arrivata. Si troveranno senz’altro altri nomi importanti, visto che in fin dei conti l’universo universitario è pieno di gruppi contrapposti uno all’altro, ma c’è l’impressione che pochi possano vantare il curriculum di Remo Bodei, ex supervisore scientifico del Festival Filosofia o quello di Tullio Gregory, Accademico dei Lincei.
Presto però il mistero dovrà essere svelato visto che domani è prevista la prima riunione del Comitato promotore del Festival di cui fanno parte con la San Carlo anche i comuni di Modena, Sassuolo e Carpi, la Provincia e la Fondazione Crmo.
Ora Carlo Altini, il nuovo direttore, ha davvero davanti a sé una montagna difficile da scalare, anche perché alle riunioni negli anni scorsi si giungeva con una bozza quasi definitiva del programma dei futuri appuntamenti. Negano infatti la loro collaborazione figure “pensantissime” come il sociologo Marc Augé e la storica Eva Cantarella, Umberto Galimberti che nei giorni scorsi aveva tuonato parlando di scandalo “clericofascista” e il sindaco-filosofo di Venezia Cacciari. Il matematico Odifreddi, l’ex garante della privacy Rodotà e decine di altri studiosi.
Si può fare, rispetto all’elenco, un’ulteriore considerazione. Al di là dell’eccellenza accademica, nel gruppo spiccano figure come Enrico Ghezzi della Rai - e dunque potrebbe essere anche a rischio la partnership che la tv di Stato aveva con il Festival di settembre - e Armando Massarenti, viceresponsabile della Domenica del Sole 24ore - che ha sempre dato ampio risalto nazionale alla manifestazione. La copertura dei mass media sarà dunque la stessa?
«Non ci sentiamo più - dicono i firmatari della petizione - di assicurare alla Fondazione San Carlo la nostra collaborazione», una breve frase che sembra però cadere come una mannaia sull’attività culturale della Scuola alti studi e del Festival Filosofia oggi assegnati all’ex studente della Borsari, Altini. Una persona plurititolata che all’interno dell’ex Collegio di via San Carlo svolgeva il ruolo di tutor e che fatalmente dovrà gestire una situazione per cui potrebbe non avere ancora la necessaria esperienza organizzativa, né soprattutto la rete di relazioni culturali internazionali che caratterizzava la precedente responsabile.
Se qualcuno nei giorni scorsi paventava già rischi estremi per il Festival, oggi i nuvoloni che si addensano sull’appuntamento sembrano davvero neri.
«Si tratta - ricorda il professor Tullio Gregory, Accademico dei Lincei e ideatore dei menù filosofici insieme ai ristoratori modenesi - di un momento grave e delicato per la scuola del San Carlo ed è probabile che il consiglio di amministrazione non abbia saputo ben gestire la situazione conseguente alle dimissioni della Borsari. Noi che componevamo il Comitato scientifico, organo istituzionale, non abbiamo riscontrato alcun grado di fiducia nei nostri confronti da parte degli amministratori che hanno pensato a suo tempo di non coinvolgerci in nessuna decisione. L’unica soluzione, come già ieri vi diceva Remo Bodei, è complicata, perché prevede che l’ex direttrice sia di nuovo insediata nel suo ruolo con cui ha fatto crescere scuola e festival. Per quanto riguarda il festival 2009 ora vediamo cosa metteranno in piedi di serio».
«Io sono coinvolto meno direttamente nell’organizzazione del festival - dice il prof. Giovanni Filoramo dell’Università di Torino - perché sono uno storico delle religioni e non un filosofo, ma la mia solidarietà come ex membro del comitato scientifico è fortissima nei confronti della Borsari. La Scuola alti studi, che praticamente lei ha creato, è notissima ed è partita da un livello locale per arrivare a intrecciare collaborazioni in mezzo mondo. Deploro il modo in cui lei è stata in pratica dimissionata e concordo con chi pensa che il Cda non ha valutato a modo le conseguenze che un gesto di questo tipo ha avuto».
Probabile che in queste ore il direttore Altini e il presidente Franchini stiano cancellando alcuni dei nomi su cui speravano per il futuro.
Gazzetta di Modena
(03 febbraio 2009)

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