giovedì, gennaio 12, 2023

Il mistero di Maria

Essa è la “Mystes”, come dicevano gli antichi, cioè è l'iniziatrice alla vita contemplativa. Di lei il Vangelo dice una sola cosa riguardo alla sua vita terrena: «Ella conservava nel suo cuore tutte queste cose» (cfr. Lc 2, 19). Tutta la vita di Maria Santissima si riassume in queste parole del Vangelo; è dunque Maria Santissima proprio il tipo dell'anima contemplativa. È giusto che Lei ci introduca nel mistero di Dio; bisogna avere una tenera e viva devozione alla Vergine perché noi possiamo vivere veramente la nostra vocazione contemplativa nella Comunità.
Si è sempre detto che la Comunità vuole soprattutto affermare e rendere testimonianza del primato dei valori contemplativi…. Ora, il rapporto personale vero con Dio come lo si vive se non con la preghiera? Praticamente, dunque, la nostra vita nella Comunità noi potremo viverla nella misura che noi vivremo la vera preghiera, una preghiera viva. E non possiamo essere – come dire? – educati a questa preghiera se non nell'intimità della Vergine, se non in una pietà, in una devozione, in un’unione con la Vergine Santa, con colei che è l'anima contemplativa per eccellenza….
La Madonna ci introduce alla divina presenza. Bisogna imparare ad amare Dio quaggiù, se vogliamo amarlo lassù. Non potremo amarlo domani se non lo amiamo già oggi, e non possiamo vederlo domani se in qualche modo non lo vediamo di già oggi. La vita presente è già un’educazione alla vita del cielo, perché vi è continuità tra la vita presente e quella futura. Fra la vita di grazia e la vita di gloria vi è continuità. Se non impariamo ad amarla oggi, se già ora non la desideriamo, se già ora in parte non procuriamo di viverla, la vita di domani – ed è l'unica vita –, essa ci rimarrà estranea, non l'ameremo, la rifuggiremo, vorremmo fuggire da Dio. «L'essere in Paradiso – diceva il Cardinale Newman – sarebbe per quest’anima come l'Inferno». Si sente spaesato, non è a casa sua. Ora, chi ci può portare in casa se non la mamma? Non è vero? È la mamma che ha le chiavi di casa, e la chiave del paradiso ce l'ha la Madonna. È lei che ci deve introdurre. Dobbiamo lasciarci portare da lei; che lei ci prenda per mano e ci introduca, giorno per giorno, sempre più dentro i segreti di Dio. È questa la funzione propria della Madonna; per questo noi la preghiamo e per questo la preghiera del Rosario nell'Occidente, l'Akathistos nell'Oriente sono state le preghiere che hanno introdotto i cristiani orientali e occidentali nella vita contemplativa, nell'unione con Dio. È la Vergine che ha la chiave di casa, è lei che c'introduce alla divina presenza, è Lei che ci fa vivere vicino al Signore. Come lei ci ha dato Gesù, così continua a darcelo; come lei ci ha dato Gesù, così ella ci porta a Lui. È quello che diciamo del resto nella Salve Regina: «Mostraci, dopo questo esilio, Gesù». Ma ce lo mostra già ora. È lei che ce lo fa vedere, è lei che ce lo dona, è lei che con Lui ci fa vivere, lei, la Vergine santa. Di qui l'importanza, dicevo, che ha per la Comunità la devozione alla Vergine.

Divo Barsotti

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