lunedì, febbraio 02, 2004

Trovo finalmente un po' di tempo per raccontare il concerto di mercoledì sera, dedicato alle vittime del terremoto in Iran.

Innanzitutto il locale, Vicar St., uno dei migliori a Dublino per concerto, dicono. Effettivamente ha un palco molto ampio, una capienza media, 1500 persone sedute, un'ottima acustica. Però io non amo i concerti dove tutti stanno seduti, tanto più che qui la platea è composta da tavolini, dove ti servono anche durante lo show.

Hanno aperto la serata i Tycho Brahe, grande voce ed eleganza della cantante, batterista fantasioso ma il resto deludente, specialmente dal punto di vista scenico.

Poi i The Walls, gradevole soft rock acustico, li avevo già sentiti qui in college.

Quindi Paul e Dave dei Bell X1 (ex Juniper). Hanno letteramente incantato. Per molti la migliore performance della serata, più che un concerto ad un certo punto sembrava cabaret. Doppia chitarra o chitarra e piano, hanno suonato Snakes and Snakes, Offshore, Next to You, Eve, The Girl is Mine (simpaticissimi), West of Her Spine e See Your Heart.

E' stata poi la volta di Viv, la violoncellista. Un pezzo classico scritto da lei, quindi ha cantato e suonato una grandiosa Come together con Tomo, il batterista di Damien Rice, nonchè organizzatore della serata. Poi si sono aggiunto altri tre archi e i Red Hot Cello Peppers hanno presentato Bohemian Rapsody e un tango.

Quindi il più atteso della serata Damien.
Ha iniziato da solo con Blower's Daughter II, poi Nine Crimes coin Viv al piano e lui in ginocchio.
La band al completo l'ha raggiunto per Delicate e Volcano.
Cold Water l'ha fatto al buio completo e in un silenzio assoluto (questi irlandesi non cantano durante i concerti, ascoltano), verso il finale ha aggiunto alcune strofe di Eve, the Apple of My Eye, un omaggio ai Juniper.
E per finire Blowers Daughter.
Impeccabile, sincero, essenziale.


Tutto il concerto è stato prevalentemente acustico, tranne Lisa Hannigan che ha fatto 4 pezzi jazz, con Tomo alla batteria, un pianista ed un contrabassista. S'è aggiunto poi Bell X1 Love Hurts di Roy Orbison.
Era il suo debutto come solista ed evidentemente emozionata. Voce timida e deliziosa, grande talento.

Finale a cappella con il gospel I went down to the river to pray, Lisa lead singer.
UAUHH!

Verrà realizzato un CD della serata.

Un concerto insolito, un po' perché dedicato ad una causa benefica, ma più che altro perché si respirava un'aria amichevole, mi sembrava un saggio di paese, davanti a parenti e amici.
Una caratteristica comune di questo gruppo di artisti è, a parte al giovane età, l'antidivismo: semplicità e professionismo.
A metà del concerto mi sono trovato Viv vicino; praticamente ero seduto a fianco della sorella, o della cugina, più altri parenti, ed era venuta a chiedere com'era andata. L'ho rincontrata alla fine, che li cercava, se n'erano andati senza salutarla.
:)


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