venerdì, aprile 29, 2005

"Gesù esiste", prete querelato

Don Luigi Righi parroco di un paese del Viterbese comparirà davanti al gip di Viterbo per aver scritto della certezza dell'esistenza di Gesù. Il prelato dovrà comparire in tribunale in seguito alla querela presentata dall'autore di un libro Luigi Cxxxxx (evitiamo di fare pubblicità gratuita), il quale dice di aver dimostrato il contrario. Il gip dovrà decidere se rinviarlo a giudizio per i reati di abuso di credulità popolare e sostituzione di persona.

Don Enrico Righi parroco di Bagnoregio è stato infatti iscritto nel registro degli Indagati per i reati di abuso della credulità popolare (art. 661 CP) e sostituzione di persona (art. 494 CP).

Tra i documenti depositati come prova in tribunale è anche il libro-denuncia scritto da Cxxxxx nel quale sostiene che Gesù Cristo non è mai esistito.

Le indagini hanno preso avvìo dall'accusa che il denunciante Luigi Cxxxxx ha mosso contro don Enrico Righi indicando, nelle memorie riportate al tribunale di Viterbo, come "il medesimo don Enrico Righi, volontariamente, induca in errore taluni del popolo mediante l'impostura dell'inconfutabilità di Gesù di Nazaret. Al contrario e secondo molte autorevoli fonti storiche e scientifiche, le vicende umane attribuite a
Cristo sono - come denuncia lo stesso Luigi Cxxxxx rimodellate sulla storia di un personaggio reale: un certo Giovanni di Gamala; altro e diverso dal Gesù dei vangeli; che, di conseguenza, è l'elaborazione letteraria sorta dalla ricostruzione del celebrativo ritratto traslato di costui che si ricompone facendo la tara degli originali suoi sembianti di guerrigliero indigeno antiromano. A riprova che don Enrico Righi sia solito persuadere la gente cui rivolge i propri scritti dando
per reale l'UOMO Gesù, è stato allegato il foglio del Bollettino della Parrocchia di S. Bonaventura in Bagnoregio n.245 del marzo- aprile 2002 nella denuncia".

Alle confutazioni del Luigi Cxxxxx sulla derivazione della figura di Gesù dei vangeli dalla storia di tale Giovanni figlio di Giuda, don Enrico Righi, che pure conosce il libro di Cxxxxx, ha risposto "sfidandolo, con nell'affermare nel citato bollettino e rivolgendosi a chiunque legga come sia da intendere, come da lui vi è narrato, un
essere senz'altro reale l'uomo GESU'.

Alla luce di queste argomentazioni ecco cosa Cxxxxx chiede nella sua querela:"Con il presente esposto non si vuole contestare la libertà dei cristiani di professare la propria fede , sancita dall'art. 19 della costituzione, ma si vuole stigmatizzare l'abuso che la Chiesa Cattolica commette, avvalendosi del proprio prestigio, per inculcare come fatti reali e storici, quelle che non sono altro che invenzioni. Dal punto di vista penalistico, tali falsificazioni storiche possono integrare le
fattispecie di due reati: l'abuso della credulità popolare e la sostituzione di persona (nel caso di Gesù Cristo).

5 commenti:

Anonimo ha detto...

mi viene in mente quella pagina di don Tonino Bello: se ci accusassero di essere cristiani, troverebbero le prove per giudicarci colpevoli?

naturalmente in questo caso spero che il gip dichiari di non luogo a procedere...anche se vorrei proprio veder l'avvocato che argomento che non si tratta di libertà religiosa questa: mi viene voglia di non laurearmi e cambiare facoltà!

Anonimo ha detto...

Ma quel Cxxxxx è malvino?
l.p.

Angelo ha detto...

Per l.p.

Non è malvino, pare sia un altro, anche lui in cerca di pubblicità.

(Ho quasi finito di risponderti ma purtroppo prima di lunedì non posso spedire).

Bye
Angelo

Anonimo ha detto...

sono allibita

Anonimo ha detto...

C'è di peggio... alcuni cicapini( membri del cicap ) un po' esaltati ripetono gli argomenti di Celso su Gesù Pandera( personaggio forse reale ma che nulla aveva a che fare con Gesù di Nazareth ) e non si rendono conto che tutto ciò che di Celso abbiamo è dovuto alla confutazione di quegli argomenti! appunto il Contra Celsum.
ciao-Enochirios