venerdì, maggio 27, 2005

Procreazione fraterna



Ieri sera le ragazze che abitano con me hanno festeggiato la fine dell'anno accademico ed hanno lasciato la cucina tutta in disordine.
Stamattina mentre facevo colazione ho sfogliato una delle riviste che erano sul tavolo, uno di quei periodici femminili pieni di pettegolezzi e notizie frivoli.
In copertina WIFE LEFT ME FOR HER BROTHER.
La storia è semplice: Marylin finalmente conosce il fratello Bobby dal quale era stata separata dalla nascita 30 anni prima. Con il passare del tempo se ne innamora e lascia il marito per lui. Si amano.

Poco importa se la notizia sia vera, è interessante il fatto che la frontiera dello scandalo è ora arrivata all'incesto.
Per vendere ormai non fa più notizia il marito che scappa con un uomo, no, ora deve scappare con la sorella, o la moglie con suo fratello.

L'incesto è ancora tabù nella nostra cultura, fino a quando?
In alcune culture, quella egiziana ad esempio, il matrimonio fra fratelli era contemplato, seppure in particolari circostanze.
Stiamo tornando al paganesimo.
Fino a 10 anni fa quanti di noi sarebbero scoppiati a ridere all'idea di un matrimonio fra persone dello stesso sesso? Tutti credo. Beh, oggi sembra quasi normale. E' il potere della TV. Credetemi, una volta persa la bussola ci si abitua a tutto.

Cosa c'entra tutto questo con la procreazione assistita?
C'entra, c'entra, cari miei.
Una delle maggiori obiezioni all'incesto, infatti, è che il matrimonio di fratello e sorella produce figli mostri.
Questo problema può essere risolto tramite la PMA, selezionando gli embrioni tramite screening pre-impianto e scartando quelli geneticamente malati.

Ma anche volendo escludere questa ipotesi, ce n'è un'altra più verosimile.
Ammettiamo che passi il quesito sull'eterologa e che quindi una coppia con maschio sterile debba fornirsi di seme extraconiugale. Invece di chiederlo ad uno sconosciuto non è meglio rivolgersi al fratello di lei? E' sicuramente meno costoso e si risolve anche il problema dell'anonimato. Insomma, in famiglia si risparmia. C'è una norma che vieta tutto questo? Non mi pare. Ci sono obiezioni mediche? Sicuramente ma verrebbero superate con la diagnosi preimpianto. Votate SI ai referendum e tutto si risolve.

Le obiezioni sarebbero unicamente morali. Ma, come dicono i sostenitori del referendum, perchè volete imporre la vostra morale agli altri? Siete proprio dei talebani vaticani. Lasciateci fare, nessuno vi obbliga a fare lo stesso.
Fantascienza? Non mi pare, anzi, triste realtà se vincono i SI.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono scenari aberranti. Ci diranno che non è questa la loro prospettiva, ma in realtà, se c'è chi tra di loro annuncia sostegno pieno ed esplicito per l'eugenetica, perché non dovremmo credere che anche queste strade possano essere perseguite dai campioni del relativismo morale?
Ciao,
harry

Anonimo ha detto...

ma certo, lo stato non dove entrare nella camera da letto e adesso neppure nella cameretta! ;-)
ld

Anonimo ha detto...

Sono senza parole. Con queste fesserie ti sei definitivamente liberato di me.

Filter

Angelo ha detto...

Filter, questo è un luogo di discussione pubblica e di confronto. Se vuoi partecipare, sei benvenuto.
Se ho scritto fesserie, puoi criticarle liberamente Se invece ti sottrai al confronto, non posso che salutarti: alla prossima.

AB

Anonimo ha detto...

caro fratello,
tu lo sai che ti voglio bene, e che pure se non ti volessi bene sarei comunque dalla parte dall'astensione al prossimo referendum, ma ultimamente mi sembra che le tue posizioni stiano prendendo una piega un po' allucinata.

mi riferisco in particolare a questa: "Fino a 10 anni fa quanti di noi sarebbero scoppiati a ridere all'idea di un matrimonio fra persone dello stesso sesso? Tutti credo."
ridere?? tutti chi??
ci sono paesi europei (pagani?) nei quali i matrimoni gay erano ammessi per legge già nel 1989.
a te fa ridere? a me no.

e poi mi riferisco a quest'altra: "Beh, oggi sembra quasi normale. E' il potere della TV. Credetemi, una volta persa la bussola ci si abitua a tutto."
il potere della tv??
non ti sembra di sminuire un tantino la complessità di problematiche così personali?

se non altro, apprezzo il tuo utilizzo dell'espressione "persone dello stesso sesso" invece che "forme di vita", come qualcuno più in alto ha preferito.

baci
dot

Angelo ha detto...

Cara dot, l'argomento del giorno non era il matrimonio omosex, questione molto complessa, come ben dici.
Ho fatto l'esempio, in due battute, di un cambiamento avvenuto nella mentalità diffusa.
Un cambiamento significativo a mio avviso, tanto più se teniamo conto del fatto se va a rivoluzionare un istituto millenario come il matrimonio.
Poco cambia se in qualche paese del nord Europa questo è avvenuto in anticipo. Insomma, 10 anni fa in Italia la stragrande avrebbe giudicato strano quello che oggi è oggetto di discussione e accettato come normale da molti.
10 anni, rispetto a migliaia di anni sono veramente nulla.

Al di là delle valutazioni se questo sia un bene o un male, è difficilmente negabile che questo cambiamento sia dovuto in gran parte all'influenza dei mezzi di comunicazione più che a esperienze di vita. Sinceramente, 10 anni fa quante coppie omo conoscevi? E oggi? La mentalità è cambiata in fretta, no? E non certo perché uno incontra tutti i giorni due uomini che convivono. Più facile vederli in TV.

Baci
AB

Anonimo ha detto...

Ciao Angelo,
ho letto il post ho come la sensazione che le nostre idee siano proprio lontane. Ma vabbeh. Poco importa in fondo poi conoscendosi si capiscono le cose..a proposito di conoscenza. Ci sono per il the. QUando ti pare. Chiaramente non in orari di ufficio.
Bene Un abbracione la sgru

Giorgia ha detto...

> Ma, come dicono i sostenitori del referendum, perchè volete imporre la vostra morale agli altri? Siete proprio dei talebani vaticani. Lasciateci fare, nessuno vi obbliga a fare lo stesso.

Ti sembrerà strano, ma il ragionamento invece fila: inutile indignarsi per il burqa coatto in afghanistan, la lapidazione di Amina o di altre persona, la pena di morte nei civilissimi (?) Stati Uniti, se poi non si dà il diritto alle persone di esprimere la propria opinione nel nostro Paese. Non è una questione di superare "tabù morali", la questione, piuttosto è che in italia si può provare a cambiare le leggi tramite referendum, e, onestamente, astenersi mi sembra mancanza di senso civico. Andare a votare "no" invece avrebbe più senso, qualora la propria morale fosse contraria alle richieste del referendum. L'astensionismo è incivilta, IMHO.

Angelo ha detto...

Giorgia, chi ti ha tolto il diritto di esprimere la tua opinione? Mi pare tu lo stia facendo senza problemi. Siamo in un Paese libero e puoi perfino darmi dell'incivile!

La Costituzione dice espressamente che votare alle elezioni è un dovere civico (art. 48) mentre per quanto riguarda il referendum l'astensione è un diritto e perciò è previsto il quorum (art.75).

Civiltà significa informarsi, discutere, confrontarsi e poi decidere. Poichè il NO aiuta i SI, ho deciso di astenermi. Tutto qui. Non è una questione di moralità ma di legalità: questa legge garantisce ai soggetti interessati dei diritti che verrebbero meno se fosse stravolta.

AB

Giorgia ha detto...

> Poichè il NO aiuta i SI, ho deciso di astenermi.

in che senso "il no aiuta il sì"? un no è un no, e un sì è un sì. se è solo una questione di non far raggiungere il quorum, allora insisto che, checché ne dica la costituzione, è un segno di inciviltà astenersi, anche per i referendum - naturalmente continua ad essere solo la mia opinione.

Anonimo ha detto...

bel post, molto interessante, anche se dovresti dire alle tue coinquiline di festeggiare con altre riviste :-)))

ciao,
http://watergate2000.ilcannocchiale.it

Anonimo ha detto...
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