venerdì, luglio 26, 2019

Assassinio di Stato

ASSASSINIO DI STATO. Di Costance Frazel*

Vincent Lambert (1976-2019).

Vincent Lambert è morto. Il decesso alle 8,24 di giovedì 11 luglio. Alcuni lo hanno definito vittima di accanimento terapeutico, ma sarebbe più esatto parlare di accanimento mediatico. La sua morte è stata voluta per dare un esempio, fare evolvere la mentalità, avanzare le linee, e altre formule consacrate di cui regolarmente si serve la cultura di morte per imporre la sua inesorabile marcia verso l’annientamento di ogni forma di rispetto per la vita e la dignità umana.
Occorre insistere su questa terribile realtà: c’è stato un progetto cosciente e continuato, sistematico,  per metterlo a morte. La sua scomparsa non è frutto di un infelice accadimento – un incidente, una vita spezzata, l’impotenza della scienza medica. Oggi in Francia esistono poco più di 1500 cerebro-lesi in condizioni simili a quella di Vincent, ma è stato lui a essere “scelto” per servire alla propaganda dei partigiani della morte misericordiosa, il dolce nome usato dai nazisti per l’eutanasia, C’è sempre bisogno di “casi” per fare progredire le “cause”: basti pensare all’infelice Jane Roe, pseudonimo di Norma Corvey, il cui nome  resta per sempre legato all’emendamento  Roe vs Wadw, che aprì la breccia all’affermazione del diritto all’aborto negli Stati Uniti[1]. Perché il “caso” funzioni occorre la complicità del sistema politico e giuridico, che se n’impadronisce, lo diffonde, l’amplifica. Nell’affare Vincent Lambert il sinistro Stato macroniano ha perfettamente giocato la  sua parte.
Ci si ricordi che a fine maggio, quando per la prima volta era all’ordine del giorno il blocco dell’alimentazione e dell’idratazione di Vincent Lambert, il presidente Macron  fece il Ponzio Pilato dichiarando: “come presidente della Repubblica  non mi spetta sospendere una decisione che si fonda sulle valutazioni dei medici ed è conforme alle nostre leggi”. Il Comitato ONU dei Diritti delle persone handicappate ordina a titolo cautelativo la ripresa dell’alimentazione e dell’idratazione e lo Stato francese riceve un’ingiunzione di attenervisi, ma  Emmanuel Macron se ne lava le mani; egli è al di sopra dell’ONU e non si ritiene obbligato nemmeno dalla più alta delle autorità mondiali. Agnès Buzyn, il suo ministro della solidarietà e della salute, ci spiega con tutta calma che la Francia non è tenuta ad adeguarsi e il presidente non si preoccupa di smentirla.  Quando poi, qualche giorno più tardi, il suo stesso governo, sempre nella persona di Agnès Buzyn, sceglie di rivolgersi alla Cassazione per esigere di nuovo la messa a morte di Vincent Lambert, Macron lascia fare.  Si resta  stupefatti di fronte a un tale impegno dei pubblici poteri quando sarebbe stato sufficiente che Vincent venisse accolto in una struttura privata specializzata per esservi accudito dai suoi nel silenzio e nel raccoglimento. Un passo decisivo è stato compiuto con l’intervento attivo dello Stato nel  processo di morte.
I media dominanti grondano di riferimenti ”alle ore più scure della nostra storia”, Ma infine, dove sono queste ore più oscure? Quando il Parlamento nazionale supera il 5% dei suffragi o quando lo Stato assassina, in buona coscienza, quelli che non corrispondono alla norma, quelli che costano qualche soldo in più  alla società, quelli di cui si è deciso che non hanno il diritto di vivere? Gli eredi del Terzo Reich non si trovano là dove si crede.…
Constance Frazel
* Traduzione a cura di F.M. Agnoli.
[1]     Purtroppo per lei è vero. Nonostante il successivo  ripudio di quella scelta e la trasformazione in militante del Movimento per la Vita statunitense  il processo da lei intrapreso nel remoto…. la lega per sempre, inesorabilmente, al dramma dell’aborto.


da www.domus-europa.eu

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