lunedì, febbraio 17, 2003

No blood for oil.

Sabato sono sceso in piazza per la pace.
Come tanti in gran parte del mondo.
Inutile dire che eravamo molti e molto diversi.
C'era di tutto, dalle suore con il rosario e la Madonna di Lourdes alla bandiera di Rifondazione Comunista (quella italiana!)
C'erano i nazionalisti e gli internazionalisti, gli anarchici e i presbiteriani.
E c'eravamo anche noi, del Glenomena Residence, studenti internazionali di UCD con il nostro piccolo cartello.
E poi c'erano i bambini, quanti bambini.

La bandiera della pace è arrivata anche qui, con la scritta in italiano!!

Una differenza che subito colpisce, rispetto alle nostre manifestazioni, è l'assenza della polizia. Ne avrò visti 5 o 6, che si limitavano a dirigere il traffico della macchine.
Altro che reparti antisommossa.
C'è da dire che i manifestanti erano di una compostezza incredibile, nessuna scritta sui muri, nessuna minaccia, sono passati davanti al MacDonald's aperto in Grafton Street sorridendo ai clienti.
La cosa più bella è stato vedere insieme i curdi, gli iracheni in esilio, gli americani, i palestinesi, ognuno con la propria bandiera e uniti contro questa inutile guerra.

I discorsi erano in doppia lingua, irlandese ed inglese, e oltre i sindacalisti ed i politici hanno parlato i leader religiosi.

Qui c'era un motivo in più per marciare: l'Irlanda è un paese tradizionalmente neutrale, non ha partecipato alla seconda guerra mondiale, non fa parte
della NATO eppure gli americani, nonostate la maggioranza dei cittadini sia contraria, usano la base aerea di Shannon per i loro aerei assassini.
Abbiamo dimostrato anche per riaffermare la sovranità di un popolo sul proprio suolo e sul proprio cielo.

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